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Autore: celine_underworld    22/03/2010    4 recensioni
La piazza è gremita di gente, che è accorsa per assistere allo spettacolo. Non so se esserne compiaciuto o rammaricato per avere un così numeroso pubblico. Con le catene ai polsi, due guardie mi spingono verso il centro esatto, dove fa bella vista un grosso ceppo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La piazza è gremita di gente, che è accorsa per assistere allo spettacolo. Non so se esserne compiaciuto o rammaricato per avere un così numeroso pubblico.
Con le catene ai polsi, due guardie mi spingono verso il centro esatto, dove fa bella vista un grosso ceppo.
Sui balconi reali Uther  saluta il suo popolo che lo acclama festoso con urla e schiamazzi. Suo figlio è rimasto chiuso nelle sue
stanze. Non ha né tempo né voglia di assistere alla mia esecuzione. Ha meglio da fare  l' " Asino reale. " Forse  è meglio così: non riuscerei ad
andarmene con l'immagine dei suoi occhi traditi. Io sono un traditore. Però, non rinnego nulla di ciò che ho fatto, rifarei le stesse scelte.
Mi convinco che sia meglio così:  che tutto  è andato come doveva andare; che Arthur non era ancora pronto per sapere la verità.
O così mi piace pensare.  
Talmente ero  assorto nei miei ultimi ragionamenti,  che mi ritrovo  di fronte alla folla  " eccitata " .  In prima fila il mio mentore, mio " padre" ,
Gaius mi assiste nel mio ultimo viaggio. Anche se  voglio pensare che per me stia iniziando una nuova avventura: forse stavolta andrà meglio.
Il boia con un calcio alle costole mi costringe a inginocchiarmi. Una lacrima biricchina, che non vuole stare al suo posto, mi solca la guancia violacea. Nelle prigioni ho ricevuto l'accoglienza che merita un  " mostro" come me.
Senza nessun riguardo il mio capo è sbattuto contro il ceppo. Sono carne da macello, sono un mago, quindi non c'è ragione per averlo.
Uther, fiero e orgoglioso, proclama la sentenza: MORTE!
Quante volte l'avevo vista con timore nelle sue vesti e  con la falce nella mano destra nel mio orizzonte :  a volte troppo lontana per preoccuparmi e a volte tanto vicina da sfiorarmi.
Solo di fronte alla Signora nera , la  vita, l'esistenza di noi poveri mortali acquista importanza, significato. Essa è la nostra unica certezza, unica costanza.
Oramai il mio tempo a mia disposizione è agli sgoccioli, posso sentirne i rintocchi che con il loro eco rimbalzano nelle orecchie.
L'ascia è pronta per adempiere nuovamente al suo ingrato compito.
Tic.
Uther fa segnale al boia, abbassando il braccio. Sul suo volto nessun ripensamento. Potrei liberarmi con un battito di ciglia, ma per far cosa?
Per chi? Il mio destino era proteggere e guidare il mio signore, Arthur.  Adesso che ho fallito non mi restano alternative.
La Signora Nera mi attende,  già la vedo pronta a prendermi  e portarmi via: forse è la mia liberazione da questa insulsa quanto bellissima vita.
Toc.
La fine è giunta: Addio...
L'ascia cala feroce sul mio collo. È solo un attimo il dolore, poi tutto svanisce.... C'è solo  il buio!
  
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