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Autore: Kisshou    23/03/2010    3 recensioni
Ehi, cretino! Rivoglio il mio pallone!- Gridò una voce impregnata di egoismo e strafottenza.
Matt alzò appena la testa, costringendosi a mettersi seduto e massaggiandosi la tempia dolorante.
- Cos’è, sai sordo?! Il pallone! Hai il mio pallone! PALLONE!- Continuava a gridare quella voce.
Il rosso si scosse, sbattendo le palpebre e voltandosi lentamente. Un ragazzino dai capelli biondi tagliati a baschetto si dirigeva verso di lui, vestito di nero, i pugni stretti e una vena che gli pulsava nella tempia sinistra.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brioche

 

Capitolo 1 

New Entry 

 

 

 

Si chiamava Matt.

Era un ragazzino dagli occhi grandi, limpidi e verdi, e dai capelli di un rosso acceso.

Watari gli stringeva dolcemente la mano, guidandolo attraverso il cortile dell’orfanotrofio.

- E questa sarà la tua nuova casa, Matt.-

Gli disse, prima di sorridergli affabile al di sotto dei baffi grigi.

Matt annuì in silenzio, avvolto nella sua maglia a righe rosse e nere, stringendo il game boy stranamente spento tra le mani.

Watari gli lasciò la mano, e Matt si sentì stranamente solo in mezzo a quel branco di ragazzini urlanti.

- Cerca di farti qualche amico, Matt.- Gli raccomandò Watari, prima di dirigersi verso un signore anziano in piedi sull’uscio, che si appoggiava pigramente a un bastone.

Matt non sapeva proprio da che parte farsi.

Si guardava intorno con una faccia da ebete, cercando qualche ragazzo solo come lui, ma erano tutti radunati in gruppetti, impegnati in partite di calcio e cose del genere.

D’improvviso, qualcosa lo colpì forte alla tempia, facendolo cadere goffamente sull’erba.

- Ehi, cretino! Rivoglio il mio pallone!- Gridò una voce impregnata di egoismo e strafottenza.

Matt alzò appena la testa, costringendosi a mettersi seduto e massaggiandosi la tempia dolorante.

- Cos’è, sei sordo?! Il pallone! Hai il mio pallone! PALLONE!- Continuava a gridare quella voce.

Il rosso si scosse, sbattendo le palpebre e voltandosi lentamente. Un ragazzino dai capelli biondi tagliati a caschetto si dirigeva verso di lui, vestito di nero, i pugni stretti e una vena che gli pulsava nella tempia sinistra.

- Non c’è bisogno che strilli tanto, piccolo principe.- Rispose Matt, tirandosi in piedi e prendendo in mano la palla sporca di fango.

Il biondino lo fissò, inclinando la testa, socchiudendo appena l’occhio sinistro come in preda a un tic.

- Ah, ma sei nuovo, tu! Bene… per questa volta passi.-

Lo afferrò per un braccio, strattonandolo fin quasi a farlo cadere di nuovo a terra.

- Ti darò qualche dritta, new entry…  questo… guardami in faccia quando ti parlo… bene, questo…-

E indicò l’edificio , per poi muovere il dito verso il cortile stracolmo di ragazzini urlanti. -… è il MIO regno. E voi siete i  miei fedeli servitori. Prova a contrastarmi, ad appropriarti della mia cioccolata o delle mie ragazze e ti faccio nero. Sono stato chiaro?-

Matt inarcò un sopracciglio, fissandolo confuso: ma in che razza di posto era finito? Chi era quella specie di bullo che gli sbraitava contro?

- Ah, io sono Mello. Tranquillo, il mio nome qui dentro è abbastanza famoso, sono certo che non te lo dimenticherai.-

Matt strinse i pugni ma tentò di darsi un contegno: non poteva fare a pugni dopo neanche un’ora dal suo arrivo, per di più con un tizio che aveva l’aria di lottare come una mocciosa di sei anni.

Provò con l’approccio amichevole: se quel biondo era davvero il leader là dentro, magari avvicinandosi a lui avrebbe potuto fare conoscenza con un po’ di gente.

- Io sono…-

- Non me ne frega un cazzo di niente di chi sei.- Tagliò corto Mello, voltandogli le spalle, il pallone tenuto ben stretto sotto il braccio.

Ok, l’approccio amichevole era fallito. Matt a quel punto non riuscì più a trattenersi, corse verso quel dannatissimo galletto, abbattendo un pugno sul suo collo sottile e facendolo cadere a terra.

- Modera i toni, Barbie! Io non sono né sarò mai un tuo servitore! Mettiamolo subito in chiaro!-

Gridò Matt, la mano ancora serrata attorno al collo esile del biondo che, in questo modo, si ritrovava con la faccia affondata nel terreno bagnato.

Con uno scatto, tolse la mano di Matt dal sul collo e gli affibbiò un calcio dritto nello stomaco.

Matt gemette, piegandosi in due. Una piccola folla di studenti si era radunata attorno a loro: quel tipo doveva essere pazzo per mettersi contro Mello.

Il biondo era a cavalcioni sull’avversario, e lo schiaffeggiava furiosamente. Matt, dal canto suo, lo colpiva con violente ginocchiate sulla schiena.

- Matt! Mello! Che diavolo state facendo?!-

 I due si bloccarono di colpo. Mello sputò sangue in faccia a Matt, per poi scendere dal suo stomaco e fissare il vecchio con odio.

- Roger! Stavo solo mettendo in riga la new entry.-

Spiegò, aggiustandosi la frangia con fare disinvolto.  Il vecchio lo fulminò, aiutando Matt ad alzarsi.

- Mello, la new entry ha un nome e si chiama Matt… Matt, in quest’orfanotrofio le risse non sono tollerate. E ora venite con me tutti e due.-

Matt si pulì con la manica il sangue che usciva da un taglietto nel labbro, mentre Mello si massaggiava la schiena dolorante. Era la prima volta che si faceva male in una zuffa, e la cosa lo seccava non poco.

Li guidò nel grande edificio. Matt si guardava in giro, spaesato ma allo stesso tempo affascinato da quel luogo che sapeva di mattina. Nell’aria aleggiava ancora il profumo invitante delle brioches

calde.

Mello camminava  con disinvoltura. Estrasse dalla tasca una barretta di cioccolato e iniziò a morderla e a leccarla.

Matt distolse in fretta lo sguardo, schifato.

Raggiunsero una stanza con due letti. Sopra ad uno di essi, stava la valigia consunta di Matt che subito sgranò gli occhi.

Si voltò verso Mello, la cui mascella scivolava verso il basso, sciupando la sua espressione solitamente fiera e composta.

- Roger, non scherzare! Non vorrai insinuare che questo…- e accennò a Matt – … starà in camera mia!-

Il vecchio guardò malissimo Mello, battendo a terra il bastone.

- Esatto. Starà in camera tua, anzi, in camera vostra, a questo punto…. E niente obiezioni, Mello!- Lo ammonì, frenando il biondo che aveva già aperto bocca per ribattere.

- Smetti con questo comportamento infantile o sarò costretto a contattare L.-

Matt notò che l’ espressione terrorizzate che si faceva largo nel viso affilato di Mello, e sorrise tra sé e sé.

“Devo appuntarmi questa minaccia”  pensò, mentre si sedeva sul letto e accendeva il game boy.

Estrasse dalla valigia un paio di occhiali da aviatore dalle lenti arancioni e li indossò, andando a nascondere gli occhi grandi e limpidi.

Mello se ne stava appoggiato al muro, una smorfia schifata sul viso.

- Non avrai davvero intenzione di andare in giro con quei cosi sugli occhi, vero? Ti ricordo che la gente ti vedrà uscire dalla mia stanza!-

- Gne gne gne… tappa quella fogna, Mello, che non fai paura a nessuno.- Biascicò Matt da dietro lo schermo luminoso del gioco.

Mello strinse i pugni, boccheggiando. Ma come osava quello sgorbio? Come cazzo si permetteva…?

- Matt, per te questo posto sarà un inferno. Te lo garantisco io.-

Minacciò Mello, voltandogli le spalle e uscendo dalla stanza, sbattendo con poca grazia la porta dietro di sé.

 

 

 

Ok, non ci posso credere! Ho scritto il primo capitolo con la febbre a 38, quindi siate comprensivi.
Mels, ovviamente questa fict è dedicata tutta a te, anche se non puoi recensire!
Beh, inutile dire che spero in qualche recensione.
Grazie comunque e complimenti a chi è riuscito ad arrivare in fondo al primo capitolo!

 

Sasori

  
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