Hodgins mi ha dato questo foglio, una pagina strappata dal mio libro, per dire addio a qualcuno, ma è più difficile di quanto pensassi. Sto cercando di reagire alla situazione e fare qualcosa, ma mi sento irrazionalmente spaventata dalla morte. Ho a che fare con i cadaveri tutti i giorni e ora tremo all’idea di diventare uno di essi; non ho mai realmente pensato a ciò che la gente prova quando capisce che sta per morire. Ho sempre considerato le religioni stupide, e non intendo cambiare idea, ma forse in questo momento credere illogicamente in qualcosa che non esiste mi sarebbe stato di conforto. E a tal proposito mi viene in mente Booth. Questo biglietto serve a dire addio a qualcuno a cui tengo e beh mi sembra di averci girato intorno anche troppo. La persona a cui mi sento più legata e che vorrei rivedere per un’ultima volta sei tu Seely, che strano chiamarti per nome, non so perché ma non lo faccio mai. È strano come mi sento quando sono con te, sono a mio agio, un po’ come in una famiglia perfetta che non ho mai avuto. Quando sono in difficoltà sei la prima persona che vorrei chiamare per chiederti aiuto, quando sono triste mi piacerebbe averti vicino perché non so come riesci sempre a consolarmi e tirarmi su di morale e quando sono felice sei il primo a cui penso e con cui vorrei dividere la mia gioia. So di non essere brava con le parole o con i gesti ad esprimere i miei sentimenti e le mie emozioni, ma a volte è come se tu mi leggesti dentro. Sai che non credo nell’amore, ora però inizio a pensare che sia vero quello che continui a ripetermi e cioè che comincerò a farlo quando mi succederà di innamorarmi sul serio e per colpa tua credo di essere sulla buona strada. Addio Seely, ti voglio bene o forse dovrei dire che ti amo.