D.i
Porgetemi cibo oh Dei infamanti
Cullate con rime pensieri sfumanti
Che Venere porga in penna il dolore
e Giunone riponga nel ventre il suo figlio,
che nel cuor si insinua e di Cupido ne è freccia
ed Atena si incolla ad un briciolo di speranza.
Affetta la sete oh ninfa dell’acqua
Che Epigee o Diadri rimangan lontane
e se mai di Nereidi vorrai tramuffarti
di sale scompone nel sangue il mio cuore
Immagini soffuse di stagioni lontane.