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Autore: Dazel    25/03/2010    7 recensioni
«Soffro di vertigini» dice e la cosa peggiore è che è la verità. Damiano ridacchia, porgendogli la mano e facendogli l'occhiolino «Tanto se vedo che scivoli, ti prendo io.»
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Crepuscolo di una storia (estiva);

Perché fidarsi è bene, non fidarsi è meglio e fidanzarsi, in certi frangenti, è semplicemente peggio!


[Prima parte – di una non troppo, si spera, lunga serie]

Scogli, esperienze da perdere il fiato, baci e crema solare



Gio e Dami sono stati qui


«Anti sgamo, eh!» Dice Gioele divertito, sfiorando con la punta delle dita la scritta appena fatta a pennarello indelebile dall'amico sullo scoglio «Potevamo metterci anche il cognome, intanto che c'eravamo!»

Damiano ride e si passa una mano trai capelli. Damiano è uno di quei ragazzi che difficilmente passa in osservato. Non c'è un modo esatto per descrivere il tipo di persone come lui, semplicemente, tutti vogliono averci a che fare. Chi vuole essergli solo amico, chi vuole qualcosa di più, chi lo ammira e chi lo invidia. Ma per quanto velenosi possano essere i pensieri che si possono nutrire verso un personaggio come lui, non si può mai veramente odiarlo. C'è qualcosa nel suo modo di fare di davvero magico e affascinante. È come parlare con un Principe, sei completamente rapito dalle sue parole e speri sempre che dica qualcosa a te che non dica a nessun altro, speri sempre di essere speciale per lui, per risplendere come una piccola Luna della sua luce riflessa. Gioele scuote piano la testa. Se Damiano era il sole lui stava decisamente rischiando di bruciarsi, o
cuocersi, perché negli ultimi mesi le loro orbite si erano avvicinate incredibilmente.
E da vicini di ombrellone, erano diventanti amici inseparabili.


«A chi importa!» dice Damiano ridacchiando e chiudendo il pennarello indelebile. Quale insano di mente porterebbe un pennarello indelebile in spiaggia? Lui. Lo infila nel costume, tenendolo bloccato tra l'elastico e la sua pelle abbronzata. «Tanto non siamo di certo gli unici Gio e Dami della spiaggia.» dice con convinzione, piantando un piede sullo scoglio e facendo leva per alzarsi. «Scaliamolo» assottiglia lo sguardo e si mette una mano sulla fronte per farsi ombra «Non è molto alto, saranno al massimo sei metri» Gioele non sembra convinto. Se Damiano è un estroverso, iperattivo e divertente ragazzo, lui è semplicemente totalmente l'opposto. È lo sfigato della classe, quello che parla troppo e che si veste con vestiti troppo grandi, un cappuccio sulla testa e musica che non conosce nessuno nelle orecchie. La cosa più pericolosa che ha fatto Gioele in tutta la sua vita è stata probabilmente correre lungo il corridoio con le scarpe slacciate, alle elementari. E se l'era vista brutta, eh! Per poco non era caduta rischiando una gravissima escoriazione al ginocchio traducibile come sbucciatura. E un ragazzo come lui, così attento a tutto, poteva forse scalare uno scoglio senza l'ausilio di protezione?

«Soffro di vertigini» dice e la cosa peggiore è che è la verità. Damiano ridacchia, porgendogli la mano e facendogli l'occhiolino «Tanto se vedo che scivoli, ti prendo io.» Gio fissa la mano del ragazzo, poi fissa i suoi occhi tremendamente chiari, di un verde stupendo che gli ricorda da morire le acque chiare poco sotto di loro. Quanto probabilità ci sono di morire in un modo tanto stupido? Non sa la risposta, ma preferisce convincersi che non ce ne sia nessuna. Ovviamente, sa che non è così. Ci sono sempre probabilità, sempre. Ma adesso non è a scuola, Damiano non è certo un compagno di classe truzzo e privo di cervello, non è una di quelle persone che anche se pensano che è uno sfigato non gliene importa niente; se Damiano pensasse “che sfigato” a lui gliene importerebbe. In modo mostruoso. Insomma, non vuole accada. Sospira e afferra la mano. «Sono solo sei metri.» dice, con la voce un po' tremolante e un sorriso falsissimo sulle labbra.


«Metti il piede là- sì, in quella parte liscia, esatto-» Dami sta mantenendo la sua promessa di vegliare su di lui come il bodyguard superpagato di Angelina Jolie, è attento ad ogni sua mossa e sta cercando di farlo arrivare in cima senza rompersi un piede, un braccio, una gamba o qualsiasi altro osso che possa essersi utile. Gioele si limita a stringergli le mani e eseguire i suoi ordini. Le mani di Damiano sono tremendamente rosse, forse – pensa per un attimo Gioele – sto stringendo troppo. Se Dami potesse sentire i suoi pensieri direbbe senza ombra di dubbio: no, tranquillo. Sembra che mi stai stringendo le mani per partorire, ma non preoccupartene. Quindi è una benedizione che la telepatia non sia una loro dote in comune. «Dami, se cado ti ammazzo» «Non cadi, stai tranquillo. Smettila di essere pessimista.» La cosa peggiore, pensa Gioele facendo un piccolo saltello per raggiungere la roccia successiva, non è il fatto che gli scogli sono tremendamente lisci e scivolosi, ma il fatto che siano colpiti dal cocente sole estivo. Scottano, e ringrazia mentalmente gli alberi barbicati sul precipizio a qualche metro dallo scoglio per fare ombra alla maggior parte della scogliera.


«Wow-» Gioele si siede e respira profondamente. Non scalerà mai più una scogliera in vita sua. Anzi, l'ultima esperienza che avrà con uno scoglio sarà scenderlo, poi addio per sempre. Nonostante la stanchezza e la paura provata ogni volta che gli scivolano i piedi, il panorama è davvero qualcosa di meraviglioso. Una distesa infinita di acqua azzurra come il corallo riflette gentilmente i raggi dorati del sole. Vicino all'orizzonte sono visibili isoli di pochissimi metri con qualche palma solitaria, ricordanti un sacco i piccoli arcipelaghi caraibici. In poche parole, avrà anche faticato e avuto una paura matta, ma ne è valsa la pena. «E' meraviglioso» dice sorridendo. Damiano annuisce «Già. Il mare è qualcosa di – assurdo. È qualcosa di troppo bello per essere descritto. Resterei per sempre a guardarlo.» C'è qualcosa di romantico nelle sue parole. Gioele ne è positivamente colpito, anche se non ammetterà mai di provare un tipo di ammirazione così – da femmine nei confronti di un ragazzo. Socchiude gli occhi per un secondo, prima di riprendere a guardare il mare. «Mh, scendiamo?» Dice Dami. «Di già?» Gioele fissa giù per la scogliera «sono stanco, fammi riprendere fiato. Non ce la faccio a farmi la discesa, ora.» Damiano sorride, c'è qualcosa di pericoloso in quel ghigno furbo, Gioele lo avverte. «Conosco un metodo che non ti farà sprecare nemmeno un po' di energia.» Gio lo guarda, scettico «Quale?» «Afferra la mia mano.»

Gioele si pente di essersi alzato non appena il suo fondoschiena non tocca più la salda consistenza della scogliera. La mano di Dami è stretta attorno alla sua, forte, in una presa da cui difficilmente potrà scappare. Il suo cuore batte veloce, all'impazzata, come se stesse per avere un infarto, e di certo non è per l'emozione e l'imbarazzo di stare mano per mano con un ragazzo, sinceramente, non gliene frega niente. È paura. Perché, nonostante continui a pensare
no, vedrai che ti sbaglio, non lo farebbe mai, non è pazzo. Dami non è pazzo una parte di lui è fermamente convinta che Damiano lo farà. Sono entrambi in piedi, le labbra di Damiano sono ancora tirate in quel sorrisetto sghembo che Gioele sta imparando ad odiare, e sono entrambi a pochi passi dalla fine della scogliera. «Dami- ti prego, non dirmi che-» Si sente tirare, il fiato si interrompe nella sua trachea provocandogli un singhiozzo molto forte. Improvvisamente, la roccia calda e stabile è sparita da sotto i suoi piedi si ritrova appoggiato sul nulla. L'aria, rapiva e fresca, gli scombina i capelli. Un urlo gli muore nella gola, facendola bruciare pericolosamente mentre Damiano libera i suoi polmoni con un entusiasta «Waauuuuu!» poi l'aria, il cielo azzurro e Damiano spariscono. C'è solo acqua, una piccola luce in lontananza e un giramento di testa da far paura. Una mano lo tira su e una risata gli riempie le orecchie. Se non ha avuto un infarto che lo ha stroncato ora, non lo avrà mai. Questo è poco ma sicuro.


Si aggrappa istintivamente alle spalle del ragazzo più grande. Respira profondamente, lo stringe, appoggia la fronte contro la sua spalla e cerca parole abbastanza crudeli e stronze con cui offenderlo. Ma non le trova, tutto ciò che vorrebbe dire è troppo poco, troppo stupido o semplicemente troppo faticoso da dire. Dami ancora ride, è una risata serena e divertita, una di quelle che ti mettono subito di buon umore, ma a Gioele in questo momento sembra solo la cosa più irritante del mondo, lo vorrebbe uccidere, ma si limita a mordergli la spalla. «Ahio-» dice il più grande, corrugando la fronte. Gli accarezza la schiena in un modo tanto gentile da fargli venire i brividi. Non riesce a pensare a nient'altro che a un ti odio, ti odio, e probabilmente lo sta dicendo, perché Damiano gli sorride e gli accarezza i capelli «Esagerato» «Stronzo, io ti spacco-» «Sono sicuro che è stata la cosa più entusiasmante della tua vita» Gioele tace.
È vero, pensa, ansimando profondamente per ristabilizzare il respiro, ma ti odio lo stesso!


Non sa se è per farsi perdonare o è solo per distruggere totalmente il suo orgoglio e la sua virilità – sputtanata pesantemente con la crisi di panico avuta una volta resosi conto di essere sopravvissuto a una caduta libera da uno scogliera alta circa sei metri, se non di più – ma Damiano lo trasporta sulle spalle, nuotando per riportare entrambi a riva. Gioele è completamente senza forze. Se la scalata lo aveva spaventato e stremato, quella caduta lo aveva annientato. Non aveva mai fatto caso ai muscoletti che Dami aveva. Eppure, erano sempre stati l'argomento centrale dei discorsi delle ragazze al bar della spiaggia. Non facevano altro che parlare di Damiano. Quanto è bello, quanto è forte, quanto è figo, quanto lo vorrei nudo nel mio letto e stronzate simili. Gioele a sentire certe cose avvertiva una strana nausea impossessarsi del suo stomaco. Forse era un po' invidioso, perché non aveva sentito mai, nemmeno per sbaglio, un che figo Gioele. Anzi, le ragazze a malapena sapeva il suo nome, e quando dovevano parlare di lui – e quando parlavano di lui, in ogni caso, Damiano era il punto centrale del discorso – lo indicavano con un quello. Quello che sta sempre con Damiano, quello che secondo me ha una cotta per Giusy, eccetera eccetera. In fondo, Gioele era un po' invidioso. Chissà come sarebbe stata diversa la sua vita ad essere quello figo, quello amato da tutti. Probabilmente, l'idea del gettarsi dalla scogliera l'avrebbe avuta lui e ora starebbe lui trasportando Damiano, e sarebbe Dami a farsi pippe mentali sui suoi muscoletti e i commenti che facevano su di lui le ragazze al bar. Sospira, socchiudendo gli occhi e poggiando la guancia sulla schiena del ragazzo. L'acqua gliela bagna appena e Gioele riesce a sentire il sapore di salsedine sulle labbra.


«Sei vivo?» riesce a sentire la voce di Damiano rimbombare nella sua cassa toracica. E' strano ascoltare una persona parlare quando si ha l'orecchio premuto contro la sua schiena. Piega le labbra in un sorriso appena accennato «Più o meno» «Meno male» dice Damiano «Non avrei saputo spiegarlo a tuo padre. Probabilmente ti avrei spacciato per suicida». Gioele ridacchia, stringendo piano le braccia attorno al suo torace. «Guarda che posso nuotare anche da solo, ora»
Già, però ti stringi a me come se non ne avessi assolutamente intenzione, pensa Damiano «Figurati. Il tuo principesco peso mi tiene allenato. Da quando sono in vacanza faccio tanto gioco e poco sport» «Lo sport non è cosa per i bambini. Il gioco ti si addice di più» Dami ride e lo pizzica «Appena arriviamo a riva vedi. Ti faccio pentire di essere sopravvissuto!» Una risata leggera e il sole caldo che bacia con dolcezza la loro pelle.


*

Gioele ne è assolutamente certo: non si muoverà da quel lettino per almeno tre ore. Sicuramente, non prima che il sole cocente del primo pomeriggio si sia un po' calmato. Con la settimana enigmistica in mano e la crema solare affianco, inizia a fare un cruciverba. E' da solo sotto l'ombrellone – il padre e la madre sono andati a fare una passeggiata sulla spiaggia alla ricerca di conchiglie, mentre Damiano – beh, sarà sicuramente a pomiciare con qualche ragazza. Mentre Gioele teneva ancora stretto tra le labbra il suo primo e preziosissimo bacio, Damiano non sembrava avere troppi problemi a donare le sue labbra a chiunque avesse un bel fisico e una faccia carina. Proprio non lo capiva, rosicava, ma non lo capiva. Nonostante sia all'ombra e siano passate diverse ore dall'ultima esposizione al sole, Gioele avverte un leggero bruciore al petto e, con un sospiro un po' scocciato appoggia la settimana enigmistica sulle sue gambe. Probabilmente, se non mette subito un po' di protezione si ritroverà con una bella ustione. Afferra il tubetto di crema solare e ne fa uscire una piccola dose che va ad adagiarsi sul palmo della sua mano. Fissa il “liquido” bianco e freddo. Ha un buon odore, dolce e neutro. Un odore che gli porta subito alla mente Damiano. Era la sua crema e durante la mattinava aveva sentito più volte quell'odore dolce mischiato a quello fresco di Dami. Con un mezzo sorriso, appena accennato e davvero tanto ebete, Gio appoggia la mano sul petto, dando un occhi alla settimana enigmistica cercando di scrutare le differenze di due immagini mentre si spalma la protezione. Poi, all'improvviso, qualcosa in lui cambia. Si sente quasi allarmato quando accidentalmente si sfiora un capezzolo e un'immagine chiara e nitida – a cui stenta seriamente a credere – gli scorre davanti agli occhi. Il cuore prende a battere improvvisamente velocemente e un brivido gli percorre la schiena.
Rimane zitto, con il respiro leggermente affannato e quasi completamente immobile, come se qualcuno lo avesse pietrificato.
Non riesce a elaborare pensieri per qualche secondo, finché non si concede un sussurro sottovoce «... cosa?»


Note: Questa è una serie di Oneshot con protagonisti Gioele e Damiano. Tutte le oneshot hanno un inizio e una fine, quindi possono esser tranquillamente lette singolarmente, alla fine di ogni oneshot, dopo l'asterisco c'è una specie di “Prologo” della oneshot che ne seguirà. Spero apprezziate l'idea xD!

PS: Scusatemi tante gli ORRORI x°° non ho una beta e non ho mai voglia di rileggere, se qualcuno di offre come betatore della serie mi fa un immenso favore o__o *vede tutti nascondersi per niente allettati dell'idea* eemh. Beh, volevo solo comunicarvelo xDDD byeee!




   
 
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