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Autore: MrEvilside    26/03/2010    2 recensioni
« Non vi fidate della Vita, signor avvoltoio? » volle sapere Lau.
« Quanto voi vi fidate della Morte, signor bugiardo » rispose il becchino con indisponente semplicità.

[Undertaker x Lau]
[What if...? del sesto capitolo]
Genere: Generale, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lau Tare, Undertaker
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Do I make you laugh, Mr. Vulture?

« Che cosa gli hai fatto, Lau? »

« Non mi piace il vostro sorriso » commentò placidamente Lau, tendendo le labbra sottili in un mite sorriso dall’aroma di sogghigno.
« Non siete qui affinché esso sbocci? » obiettò Undertaker. « Affinché il caro conte abbia le informazioni alle quali anela? » proseguì con fare enigmaticamente assorto, sollevando la teiera per versare parte della bevanda fumante in un’ampolla. « Gradite? »
« Vi ringrazio ». L’orientale attese che il becchino avesse riempito una seconda fiala, poi la portò alla bocca e ne bevve una lunga sorsata. « Che il mio compito sia favorire o meno il vostro sorriso non significa necessariamente che esso debba piacermi. Vorrei soltanto poter continuare a guardare il piccolo conte giocare a scacchi: mi piacerebbe vedere che cosa accadrebbe se gli venisse inflitto uno Scacco Matto ». Levò lo sguardo dall’ampolla ad Undertaker, inclinando lievemente la testa da un lato. « A voi no? »
« Sarebbe quantomeno divertente, invero » acconsentì questi, permettendo ad un sogghigno di solcargli il volto sfregiato dalle cicatrici che si nascondevano sotto i capelli argentati. Addentò un biscotto dall’inquietante forma d’osso umano ed offrì all’ospite il barattolo che li conteneva, aggiungendo, con il tono più educato che sapeva fingere, malgrado fosse tinto del consueto, sottile diletto: « Ma, se posso domandare, per quale motivo non vi piace il mio sorriso? »
Lau rifiutò i dolci con un cenno della mano. « A chi mai potrebbe piacere il sorriso d’un beccamorto? » replicò, appoggiando la tazzina oramai vuota sul ripiano del tavolo incrostato di sangue secco e ragnatele. « Il vostro è il medesimo sorriso pregno d’enigma di quell’avvoltoio che è la Morte » osservò, serafico, nello sfilare una pipa dalla larga manica del kimono. « Vi spiace se fumo? » Eppure stava già preparando l’oppio fermentato.
« Siete interessante, Lau » ridacchiò il becchino, tormentando un secondo biscotto con i denti. « Dalle vostre parole sembra rifuggiate la Morte, tuttavia dai vostri vizi traspare ben altro » osservò con divertita eloquenza. « Probabilmente è per questo che nemmeno a me piace il vostro sorriso ».
« Ah, davvero? » L’orientale aspirò una lunga boccata dalla pipa e sputò una nuvola di fumo nell’aria tra sé e l’ospite. « Credevo che un avvoltoio qual voi siete avrebbe apprezzato il sorriso di un condannato a morte, se è al veleno nero che vi riferite ».
« Perlomeno il sorriso della Morte è onesto; il vostro, al contrario, è il menzognero, vizioso sorriso della Vita » commentò Undertaker in tono placido.
« Non vi fidate della Vita, signor avvoltoio? » volle sapere Lau.
« Quanto voi vi fidate della Morte, signor bugiardo » rispose il becchino con indisponente semplicità. « Ad ogni modo, immagino che il caro conte stia diventando impaziente: non dovreste adempiere al vostro compito? Sebbene personalmente io non creda che possiate riuscirci: soltanto il maggiordomo del conte ne è stato in grado sino ad oggi ».
« Le anime degli avvoltoi sono affini, evidentemente ». L’ospite scivolò giù dalla bara sulla quale era accomodato ed il suo kimono frusciò sul pavimento mentre si accostava ad Undertaker e prendeva una seconda boccata d’oppio. « Avete ragione nel dire che non avrei potuto regalarvi la risata che avete richiesto, prima; adesso, tuttavia, dopo avervi studiato a lungo, potrei anche riuscirci. Voi che vi divertite tanto ad osservare la Vita che si dibatte per sfuggire agli artigli della Morte, in attesa che le si arrenda, non avete appreso quanto essa possa essere mutevole pur di preservare quanto più possibile la propria libertà? »
E poi distese lungo il fianco il braccio che stringeva la pipa ed appoggiò le labbra, incavate in un ampio ghigno, sulle sue, nella più inusuale unione tra Vita e Morte.
La bocca del becchino sapeva di the caldo e di cadavere; quella dell’orientale d’oppio e di vita.
Infine Lau avvertì una profonda risata strabordare dalle labbra di Undertaker per riversarsi dentro le proprie e si ritrasse, di modo che dovesse essere l’etere a concedere spazio all’accesso di risate che il becchino non poteva più confinare dentro di sé. Si aggrappò alle sue spalle con le unghie affilate, sin quasi ad intaccare la stoffa del kimono, e poggiò la fronte contro la sua clavicola, malfermo sulle gambe. Il suo intero corpo era scosso da violenti spasimi ed un rivolo di saliva colò sull’abito dell’orientale.
« UAAAAAAAHAAAAHAAA! »
Un serafico ghigno si allargò sul volto di Lau. « Oh, sembra proprio che la Vita si sia presa gioco della Morte una volta in più » affermò, portando alla bocca la pipa. « Ora vorrete concederci quelle informazioni, signor avvoltoio? »
« Ah… haha… Certa-aaha-mente… Come promesso » assentì Undertaker con la voce spezzata dalle risate. « Co-così… ahaha… divertente…! »
Quel che più lo divertiva di quel mondo di mortali tanto pateticamente legati alla loro Vita era quel bambino che si fingeva un uomo per non cedere al ricatto della Morte che bramava la sua anima – quantomeno, non troppo presto.
Adesso, tuttavia, nel gustare i rimasugli di quel sentore di droga e di attaccamento ad un’esistenza fatta di fumo che si erano insinuati fra le sue labbra, considerò che v’era un’altra persona capace di dilettarlo tanto.
« Tornerete, signor bugiardo? »
« Se mi offrirete ancora il the, signor avvoltoio ».

« Gli ho dato una carcassa da divorare come si conviene ad un avvoltoio, conte ».



Datevi un'occhiatina alla pagina dell'oppio, su Wikipedia: ci ho trovato tutte le informazioni, dalla pipa all'oppio fermentato al veleno nero, come tale droga viene chiamata dai cinesi.
Parlando della situazione, è un what if...? che risponde alla domanda: E se fosse stato Lau, anziché Sebastian, a far ridere Undertaker?
Quanto ad Undertaker e Lau, li vedo bene insieme perché sono simili, entrambi quantomeno singolari ed ho cercato infatti di enfatizzare tale singolarità dall'altalenarsi dei loro discorsi, come quando, ad esempio, Lau fa notare ad Undertaker che il suo è il sorriso d'un avvoltoio ed un momento dopo gli chiede se può fumare.
Quanto all'onomatopea della risata di Undertaker... so che è "bimbominkyoso", ma non ho resistito: ci stava troppo XD.
Spero d'aver fatto un buon lavoro: già sono complicati da soli, questi due, figuratevi in un tentativo di shounen-ai.
Mi piacerebbe tanto conoscere il vostro parere <3.
Chu.
  
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