Le mie mani,
il mio dono.
Le mie mani,
la mia condanna.
Mani che puniscono,
mani che salvano.
Mani che mi hanno portato
ai confini del mondo,
dove ci sono creature che mi temono e che mi odiano.
Cammino per le strade di questo mondo da molto ormai.
La gente mi osserva, non dovrei nemmeno più farci caso.
Da che mi ricordi la gente mi osserva.
Non mi è mai piaciuto essere guardata, essere al centro dell’attenzione. Ho sempre voluto passare inosservato.
Con un dono come il mio non è possibile.
Mia madre l’ha sempre chiamata la mia magia, diceva sempre che emanavo un’aura magica e che la gente non poteva che essere attratta da me.
Quando diceva così mi sentivo speciale, ma questo solo con lei. Chissà se sapeva che la gente mi disprezzava, vezzeggiava già a quell’età.
In fondo non possono nemmeno prendermela con qui bigotti. Una bambina con i dorsi delle mani tatuati, in un paesino di non più di 100 anime era strano, soprattutto per quel tempo.
Quanti anni ho? Non ricordo, ho smesso di contarli da un bel po’.
Mi specchio in una vetrina della 5th Evenue, non dimostro più di 25 anni.
New York, sono le vie di questa città che sto percorrendo, forse per la centesima volta. Ho visto cambiare questo posto, ora viene chiamata la città che non dorme mai, hanno ragione a farlo ogni volta era sempre diversa, in movimento.
Un miagolio mi riporta alla realtà.