A Mad love
story.
In questo mondo tutto è sottosopra.
Il cielo si confonde con la terra.
L’acqua con il vento.
Nulla è ciò che sembra.
Un sorriso nasconde lacrime trattenute nelle latebre del proprio animo.
Lacrime invisibili e indicibili.
Lacrime rosse come il sangue più vivo.
Lacrime che pulsano come un cuore nervoso.
Tutto sembra allegro , felice.
Colorato.
Nel cuore si trattiene il nero di un esistenza vissuta nella confusione.
Nel caos.
La mente affollata .
I tuoi pensieri venduti all’asta.
Farfugli , voci , immagini assurde.
Quando non desideri altro che calma , ordine, silenzio.
Eppure devi ridere. Perché qui sono tutti matti.
E , se non ridi , la solitudine ti inghiotte.
Chi può vedere oltre la carne ?
Oltre le ossa , gli organi , oltre la pelle ?
Chi può leggere dentro?.
Ti senti perso qui.
Devi dire addio alla ragione , che è nostra nemica.
Devi dirle addio…
Siamo a un punto di non-ritorno .
Un punto in cui la pazzia è dovuta. Un morente punto vivo.
Il gusto di impazzire è scomparso.
Solo … pezzetti delle nostre false maschere , qua e là .
Pezzi di cera , di rossetti e ciglia.
La malinconia e la tragedia nei cuori di ognuno di noi.
Sono fin troppo razionale.
Qui.
Dove la follia non rende felici , ma rende incompresi.
Ma tu…
Tu puoi vedere oltre questa maschera auto-impostami.
Tu mi vedi dentro.
Negli organi pulsanti.
Dentro i miei occhi che non sono altro che carne.
Dentro questi occhi matti.
Tu sapevi , tu SAI , riportare in me la sana follia.
La ragione , i sentimenti.
Non farmi a brandelli.
Tu hai visto l’uomo in me.
A te mi sono mostrato senza maschere.
Dimostrandoti di essere ciò che vuoi.
E allora perché non sei qui ?
Perché sei altrove , fuori dalla mia visuale?.
Fuori dal campo visivo di questi occhi stanchi e folli?.
La follia ci tiene chiusi qui…
Tu eri calda.
Tu eri ciò che mi riportava in vita.
Ricordo…
Mi trovo dentro casa.
Mi annoio a stare
ancora seduto a quella tavola , come al solito!
Ho litigato nuovamente
con il tempo , che non mi permette di vivere tranquillamente.
E che così mi fa vivere sempre l’ora del tè .
Ho deciso di mostrarti
me stesso.
Quel me lontano anni
luce dalla folle maschera che tutti credono di conoscere alla perfezione.
Tu hai già notato
qualche crepa nella mia maschera.
Ora vedrai l’uomo
senza alcuna copertura.
Perché io ti amo.
E desidero mostrarmi a
te .
Eccoti , dovresti
essere qui .
Sento il dolce rumore
dei tuoi piedini , delle tue scarpe graziose.
Sento che stai per
aprire la porta.
Io sono seduto vicino
alla specchiera.
Di fronte a me , acqua
e un asciugamano.
-Posso?- La tua vocina
riecheggia negl’antri vuoti e inutilizzati del mio cervello , ancora
funzionante.
-Si,certo…entra pure.-
Dico con voce , bassa , baritonale.
Tu entri , spostando
di poco la porta di legno scuro.
Sei sempre così
graziosa !
Il tuo vestitino
azzurro da eroina delle fiabe.
Una fiaba che non è
come sembra.
Una fiaba che tra poco
sconvolgerò.
Le trame sono create
per essere sconvolte dagli anti-eroi.
Come me.
Un’alter ego di me
stesso, ecco cosa hai visto fino ad ora.
Ho già calcolato
tutto.
Due reazioni da parte
tua.
O te ne vai ,
rifiutando il mio amore, oppure potresti volermi capire e iniziare a stare qui
con me …
Per capire come sono ,
per imparare a conoscermi.
Spero nella seconda ,
e come un bambino tengo le dita incrociate.
-Ciao , cappellaio…wow
che disordine che c’è qui!.- Esclami passando un dito sulla superficie di legno
della mia scrivania.
-E che polvere…-
Sussurri mentre ti guardi il dito , probabilmente nero di sporcizia.
-Beh , scusami , non
ho avuto il tempo di ordinare. Entra, vieni qui.-
Ti guardo negli occhi
e noto la tua confusione.
-Mi aspettavo un’altra
risposta ,cappellaio!.- Esclami , accompagnando le tue parole con un ampio movimento delle mani.
-Beh , anch’io .- .
Sono stranamente
serio.
Tu ti avvicini , piano
osservandoti intorno.
-Sai , Alice.- Inizio. –Ti ho chiamata , per un motivo in
particolare.-
E nel dirlo ,
arrossisco.
Sono sempre stato così
timido!...
-Continua ,
cappellaio!.- Esclami incoraggiandomi con uno dei tuoi sorrisi , quelli solari
come … Il sole !
Mi avvicino ,
eliminando la distanza tra noi con un grande passo.
Ti guardo negli occhi.
Le mani sono fredde
come pezzi di ghiaccio , chi lo sa forse tremano ! .
Beh , sì , visto che
mi prendi la mano destra tra le tue e sussurri : - Cappellaio! Sei freddo e
stai tremando! … non ti senti bene ?.-
-No,Alice…Mi sento
bene …- Rispondo accarezzandole il palmo della mano.
-Alice…io…ti ho
chiamata , perché tu sei l’unica.-
Rimani muta. Mi guardi
in faccia stupita e curiosa di scoprire cosa stanno per dire le mie labbra.
-Alice , io so che a
te posso dire tutto. Io so di potermi fidare di te .-
Annuisci.
-Continua – Poi soffi
piano , con la voce tremolante. Forse hai capito dove voglio arrivare.
-Ehm…Alice…io…- Lascio
la tua mano per poggiarti la mia ,fredda sulla tua guancia.
Ti guardo ancora più
profondamente.
Sono rosso come un
peperone , lo sento . Sento il sangue affluire alle mie guancie.
Il respiro si fa
profondo.
Seguo con la mano i
tratti del tuo viso.
Sono dolci , burrosi.
Il tuo mento, quella
fossetta adorabile che si forma quando sorridi. La tua bocca.
Mi ci soffermo , segno
i contorni delle tue labbra.
Tu sei rossa come non
mai . Sei A D O R A B I L E .
Sei così bella che mi
viene voglia di mangiarti.
La tua pelle
“vanigliosa”. Le tue labbra “fragolose”.
Sei bella come la
primavera.
Salgo e il mio dito
tocca il tuo nasino , mentre tu sorridi imbarazzata.
Salgo . La fronte. I
capelli.
Sento l’odore dei tuoi
capelli . Profumano di rose.
Ti sfioro i capelli
dorati come spighe.
Poi , ritorno a
guardarti negli occhi.
-Alice…io . –
Il tuo cuore accelera
, quasi lo sento colpire il tuo petto.
La mia mano si ferma
di nuovo sulla tua guancia.
-Ti amo-
Sussurro così piano
che neanche l’aria che ci circonda l’ha potuto sentire.
Solo io e te.
Spalanchi gli occhi ,
ti porti una mano al cuore.
Ormai le mie guancie
bruciano come carboni ardenti .
Mi sento come svuotato
, come se avessi posato il mio fardello.
Prendo fra due dita il
tuo mento.
Sospiro.
Mi avvicino. Sento il
tuo respiro fresco sul viso.
Guardo le tue labbra
tremolanti.
Tu mi prendi
timidamente la mano che si trova lungo il mio fianco e la stringi,
intersecandola con la tua.
Ora so che posso
assaporarti.
E’ come se tu avessi
detto di sì alla mia muta richiesta di baciarti.
E…
Note:
Non
chiedetemi dove , quando e perché !
Non
lo so , non so niente… so solo che mi sembra orribile !
>_<
Beh spero in qualche commentino…
In
un opinione e in qualche consiglio (anche più di qualche ! :D ) , che tanto mi
servono :D
Kisses
<3
NANA