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Autore: Demolition    29/03/2010    2 recensioni
-Ciao Andy, quest’anno passo il Natale a casa tua.
Questa frase decreta la sua disgrazia.
Lo stesso Brendon che, imbacuccato in sciarpa e cappello rossi, saluta con una manina arrossata dal freddo, sulla porta di casa di Andy, decreta la sua disgrazia.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fall Out Boy, Panic at the Disco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Merry Xmas, Andy!
Autore: ~Demolition
Beta: Nessuno;
Disclaimer: Purtroppo è falso;
Raiting: Verde
Pairing(s)/Personaggi: Andy/Brendon.
Avvertimenti: One Shot
Sommario:
- Ciao Andy, quest’anno passo il Natale a casa tua.
Questa frase decreta la sua disgrazia.
Lo stesso Brendon che, imbacuccato in sciarpa e cappello rossi, saluta con una manina arrossata dal freddo, sulla porta di casa di Andy, decreta la sua disgrazia.
Note: Scritta per il sacrosanto CUM dell'altrettanto sacrosanto Bandomville



- Ciao Andy, quest’anno passo il Natale a casa tua.
Questa frase decreta la sua disgrazia.
Lo stesso Brendon che, imbacuccato in sciarpa e cappello rossi, saluta con una manina arrossata dal freddo, sulla porta di casa di Andy, decreta la sua disgrazia.
Nella mente del povero batterista nasce una scarica di scuse plausibili, che vanno dal “in realtà io sono il gemello cattivo di Andy” a “devo cucire cappelli improbabili per Patrick” .
Invece Brendon saltella in casa del povero ragazzo come niente fosse, come se la faccia di Andy non lo stesse supplicando di sparire dalla sua vista.
Pff, figuriamoci.
- Fai pure come se fossi a casa tua, Brendon..
Il quale non se lo fa ripetere due volte e molleggia, ancora tutto imbacuccato, fino alla cucina, dove apre il frigo con nonchalance.
- Hey, non c’è neanche una lattina di Red Bull.
Andy lo guarda esaminare una bottiglia d’acqua con lo sguardo disgustato.
Dopo un po’, Brendon riposa la bottiglia nel frigo e si volta verso il padrone di casa, con un sorriso che va da un orecchio all’altro.
- Se ti stai chiedendo perché sono qui a rallegrarti il Natale, basterà dire che Ryan mi ha cacciato di casa.
Oh, tutto si spiega.
- Chissà perché non lo faccio anche io.
- Cosa?
- Bel cappello.
Brendon fa una faccia stranita, poi si esalta, si sfila il cappello e con un verso di meraviglia e stupore corre ad abbracciare Andy.
- Grazie, grazie, che gentile che sei Andy!
Il batterista non muove un muscolo. Lascia che Brendon lo stritoli, ma non si muove. Sta più che altro pensando a un modo per sfuggire a quella stretta appiccicosa senza offendere l’animo sensibile di Brendon.
Alla fine opta per un gentilissimo:
- E’ la vigilia di Natale, che cazzo ci fai in casa mia?
In realtà la gioia del cantante non viene scalfita, anzi, se possibile aumenta. Brendon sembra sprigionare cuori, Dio santo.
- Te l’ho detto, ho involontariamente bruciato un gilet di Ryan e lui l’ha scoperto.
Andy prende mentalmente nota di nascondere a Brendon tutti i suoi oggetti più cari.
- Sì, ma intendo.. perché proprio qui da me?
Brendon spalanca gli occhioni e sorride.
- Perché sei così carino!
Andy sorride e annuisce, esattamente come si fa coi matti, poi volta le spalle a Brendon e si piazza sul divano, di fronte alla tv.
Brendon, neanche a dirlo, saltella fino a lì e si siede al suo fianco, liberandosi anche della sua sciarpa rossa e della giacca.
- Posso togliermi anche la felpa o la cosa ti turba?
- Basta che non ti denudi.
Immediatamente, le guance di Andy si colorano di rosso.
- Perché, che succede sennò?
Andy alza gli occhi al cielo e scuote la testa.
In fondo, a Natale si è tutti più buoni.

Beh, l’eccezione conferma la regola.
L’eccezione si chiama Brendon Urie e sta saltellando sopra il divano, armeggiando con festoni pelosi, color oro.
- Brendon, mi stai sfondando il divano.
Il cantante ignora completamente questa considerazione, passando a Andy un’estremità del festone.
- Aiutami a appenderlo a quella parete.
Andy strattona il festone, che sfugge dalle manine di Brendon, poi, afferra due pezzi di scotch e appende il festone alla parete.
- Andy, così è storto.
Il batterista stringe i denti. Può farcela, può evitare di cominciare a urlare.
Quindi cerca, impacciato, di raddrizzare quel dannato festone, guidato dai “più su”, “ora a destra”, “osceno”, “là a sinistra” e “tutto storto” di Brendon.
- Tutto storto, sarà il tuo piccolo pene!
Brendon sbuffa un “la vedremo” che fa rizzare i peli sulle braccia di Andy, che sposta un po’ a sinistra il festone, senza più fiatare.
Alla fine, insomma, il cantante è abbastanza soddisfatto da lasciare l’amico libero di uscire per fare la spesa per il pranzo di Natale.
- Ohhh, comprami tanti cioccolatini al liquore, mio piccolo Andy.
La porta viene richiusa alle spalle del povero martire, senza una risposta.
A questo punto Brendon resta solo in casa di Andy.
Ciò è male. Molto male.
- Ohhh, dove avrà nascosto i dolcini?
Dieci secondi dopo sul pavimento della cucina, sono sparse confezioni varie di cibo, pentole e perfino una vecchi teiera.
Il ragazzino comincia a blaterare insulti a vuoto.
- E i dolcini, dove sono, inutile Andy?
Dopo alcune ricerche, in cui Brendon si versa mezza bottiglia d’acqua addosso ed è costretto a denudarsi, per lasciare i vestiti ad asciugarsi, il ragazzino corre a prendere dalla sua valigia delle decorazioni natalizie.
Beh, la casa di Andy è spoglia, lui deve migliorarla, in un qualche modo.
Questo “qualche modo” comprende il braccio di Brendon che quasi si rompe, dopo che il suo esagitato proprietario cade dalla sedia sulla quale si era arrampicato per tempestare la casa di vischio, festoni e lucine; comprende il puntale storto dell’albero che sembra osservare minaccioso la sala dall’alto; comprende i quadri appesi alle pareti che magicamente finiscono a terra per lasciare il posto a gigantografie di un Babbo Natale obeso che sorride con il suo bel sacco di regali; comprende un pupazzetto a forma di elfo, che viene accuratamente sistemato da Brendon all’ingresso, cosicché, ogni qual volta qualcuno apre la porta, l’elfo comincia a fare un baccano orribile, cantando canzoni natalizie mescolate tra di loro. Comprende, purtroppo, Andy, che quando torna, cade vittima dell’elfo malefico e, dalla paura, lascia cadere le borse della spesa.
- BRENDON!
Ecco, in tre secondi, il cantante è di fronte a lui, completamente nudo, tranne per un cappellino natalizio appoggiato sul capo.
- Buon Natale!
- COPRITI, SCOSTUMATO, COPRI QUELLA COSA LAGGIU’!
Brendon per tutta risposta, saltella sul posto, indicando un punto imprecisato sopra la testa del povero Andy.
- Siamo sotto il vischio, daiii!
Non bastava solo un elfo esagitato e un Brendon nudo, no, ci si mette anche il vischio.
- Bene, allora levalo.
- Cosa?
- Il vischio, santo cielo, non crederai che io ti baci!
Brendon fa un sorrisone a trentadue denti e gli si aggrappa letteralmente addosso.
L’unica cosa che Andy riesce a dire, prima di trovarsi Brendon sulla sua bocca, è un “MHH” che viene soffocato dalle calde labbra del cantante.
Che bella scenetta: un ragazzino nudo che bacia un altro ragazzo, sotto un vischio malefico.
Nessun bacio epico, a dir la verità, è più una cosa “toh, sono una ventosa” e “staccati, mocciosetto”, ma fatto sta che quando si dividono, Andy è dello stesso colore del cappello di Brendon e quest’ultimo ha lo sguardo beato di chi ha visto il paradiso.
- COSA..?
- Divino, magnifico, aww.
Andy cerca di coprire le guance arrossate con la giacca, mentre Brendon non fa nulla per coprire le sue nudità, che se ne stanno in bella mostra di fronte a un imbarazzatissimo Andy.
- Uh, vado a.. cucina.
- Oh, ehm, no, in cucina magari no..
Troppo tardi, il batterista è di fronte allo sfracello combinato da Brendon.
- La mia teiera! Le mie pentole! Cosa hai fatto, imbecille!?
Brendon si morde un’unghia con nonchalance.
- Cercavo i dolcini, a proposito, mi hai preso i cioccolatini?
- SAI DOVE TE LI METTO I CIOCCOLATINI?
- Beh, in bocca?
Andy spinge da una parte Brendon e corre in sala: ha un brutto presentimento, che si rivela vero quando scopre le decorazioni.
- Brendon, questa non è più una sala, sembra la casa di Babbo Natale!
- Adorabile vero? Non c’è bisogno di ringraziarmi, l’ho fatto con amore.
Andy raccoglie i suoi quadri da terra, mentre Brendon lo informa che ha tempestato di vischio anche le camere, quindi, se avessero voglia di fare cose sconce, potrebbero dare la colpa a quella piantina malefica.
Andy ha voglia di picchiarlo, invece l’unica cosa che fa è voltarsi, senza un sorriso, senza un’ombra di gentilezza.
Brendon lo guarda, allarmato.
- Brendon, sarò chiaro e coinciso: sei pregato di non rovinarmi il Natale come hai fatto con i precedenti.
Ecco, ciò scalfisce in pieno l’allegria del piccolo cantante che salta su e si piazza davanti all’altro, le mani sui fianchi, il broncio e un’espressione del tutto offesa.
- Hey, io ho sempre migliorato i tuoi Natali! Tipo l’anno scorso..
Andy inizia a contare con le dita.
-.. l’anno scorso, mi hai incendiato l’albero, brutto piromane che non sei altro, il mio povero abete ridotto a un rogo, dannato ragazzino e per di più mi hai regalato una serie di buoni sconti per un centro estetico, come se IO! ne avessi bisogno!
Brendon sta per ribattere qualcosa, ma Andy non glielo permette, anzi, comincia a urlare, per sovrastare la voce che nella sua testa, gli sta urlando di uccidere Brendon a mani nude.
- E due anni fa?
Andy indica ferocemente il cantante, ormai sbiancato, che con una vocina flebile flebile, riesce a dire solo “Io..”.
- Due anni fa mi hai costretto a vestirmi da Babbo Natale, con la pancia e tutto e.. Pete ancora mi prende in giro, santo cielo, è solo colpa tua, tua, che ogni Natale mi piombi in casa, tra capo e collo, perché non hai niente di meglio da fare che rovinarmi tutto!
Brendon mormora un “scusa”, ma Andy scuote la testa, adirato.
- Sparisci, sparisci o ti ammazzo!
Col musino triste e deluso, Brendon si volta verso le scale che portano alle camere e scompare dalla vista del batterista.

In realtà Andy si sente una persona orribile e l’immagine del viso deluso di Brendon è un pensiero fisso, nella mente del batterista.
Magari avrebbe potuto dirglielo con più gentilezza, magari avrebbe dovuto consolarlo con un “ma ti voglio bene lo stesso” e un abbraccio, magari sarebbe andato tutto meglio.
Invece, da quando Brendon è sparito nel piano superiore, presumibilmente nella camera degli ospiti, dato che Andy aveva fin da subito chiarito di non avere la benché minima intenzione di dividere un letto con Brendon Urie, Andy ha come un nodo nella pancia.
Prova a risolvere il tutto con un buon tè caldo, ma non migliora molto, quindi capisce che, per attenuare il senso di colpa, l’unica cosa da fare, è andare a parlare con Brendon.

Indi per cui, il ragazzo sale le scale e percorre il corridoio, fino alla camera degli ospiti.
Qui pensa che sarebbe buona educazione bussare, ma lascia che la buona educazione vada a buone donne e spalanca la porta con un “Ciao, sono una merda!” annunciatore.
Eppure, Brendon, rannicchiato sul letto, non si muove.
- Oddio, l’ho ammazzato.
Andy corre fino al letto, piuttosto bianco in viso. Le guance si colorano quando nota che Brendon è spalmato sul lettino, completamente nudo, una guancia premuta contro il cuscino e l’altra rigata di lacrime, gli occhi chiusi e arrossati.
Oh, dorme.
A quel punto Andy si preme un dito sulle labbra e si avvicina ancora a quella figurina addormentata e rannicchiata su uno scomodo letto degli ospiti.
Andy si sente ancora un po’ un mostro e prende mentalmente nota di far dormire Brendon nel suo stesso caldo, comodo, letto.
E’ adorabile, davvero, quando ha la bocca chiusa. Ed è senza mutande. Ok, tralasciamo l’ultima parte.
Andy passa lentamente una mano sulle guance rosse di Brendon, ma la ritrae immediatamente: il ragazzo è gelato.
Per questo, saltella fino all’armadio, lo apre e afferra una coperta, una calda, morbida, pesante coperta di lana; poi la appoggia sul corpicino freddo di Brendon, sbuffando.
Un rametto di vischio aleggia sopra di loro, appeso al lampadario.
Brendon, sempre previdente.


Oh, le lucine, i cori di natale, le zampogne, i dolcini, i pandori, i regali, i coglioni vestiti da Babbo Natale che vagano per le strade, la neve che non si fa vedere neanche a pagarla oro, oh, Natale.
Mattina di Natale, eppure Andy è sveglio, sul divano, attendendo che Brendon si svegli, giusto per chiedergli scusa, giusto per abbracciarlo, giusto per togliersi quel nodo che ha alla pancia.
I festoni, le lucine e il vischio che Brendon ha appeso, rendono l’atmosfera più accogliente.
Sì, magari è un po’ esagerato, ma appena un po’, per il resto è carino.
Siccome alle undici, Brendon ancora non si vede, Andy sale le scale con un pacchetto in mano.
Bussa alla porta della camera degli ospiti e un flebile “Avanti” lo convince ad entrare. Brendon è lì, seduto sul letto, gli occhi bassi, fissi sulle coperte, finalmente con qualcosa addosso che ne copri i gioielli di famiglia.
- Hey, non scendi?
Andy si scioglie in un sorriso, ma Brendon non lo vede: sta ancora fissando le coperte.
- Credevo non mi volessi vedere.
Andy fa un “oh” piuttosto imbarazzato e Brendon si alza, va alla finestra, dando le spalle all’altro e Andy quasi riesce a sentire un singhiozzo.
- Hem, io.. volevo dirti che mi dispiace, sai? E.. ok, ho esagerato e in fondo il Natale tu lo allieti anche se mi bruci l’albero, mi demolisci la cucina e altre cose stupide che, beh..
Brendon si volta, va verso la valigia e indossa un maglione rosso.
- Ok.
- Ok?
- Ok, me ne vado.
Andy sente il nodo alla pancia stringersi, quindi corre precipitosamente verso Brendon, fino a trovarsi a dieci millimetri da lui.
- Uh? No, no, cioè, io.. passa il Natale con me, ok?
Andy evita gli occhi di Brendon e si fissa nervosamente i piedi. Ed è anche rosso, santo cielo.
Poi, dopo un attimo di silenzio, porge imbarazzato un pacchetto a Brendon.
- Buon.. Natale, si, ecco.
Brendon, senza proferir parola, lo prende e comincia a scartarlo, gettando di tanto in tanto occhiate indagatrici verso Andy, ancora rosso.
Presto la carta regalo cade a terra e Brendon emette un urletto per niente virile, saltando in braccio a Andy, che lo prende per un pelo ed è sconvolto.
- Oh, Andy, oh, sei una persona meravigliosa, ti amerò a vita, oh si.
Nella sua mano tiene ancora la scatola di cioccolatini al liquore che Andy gli ha regalato.
- Io beh, è un regalo idiota, ma ieri me li hai chiesti e..
- Zitto, zitto, shh, sei stupendo.
Andy si morde un labbro e osa un “Anche tu” che scioglie Brendon in un'altra sfilza di “aww”
E come in ogni scena di amore esasperatamente idiota, tipo quelle che si vedono alla TV, nei telefilm per adolescenti con gli ormoni che volano, Andy e Brendon si fissano intensamente negli occhi, rossi in viso.
- E’ la cosa più imbarazzante che..
- Stai zitto, cazzo, Brendon, sto pensando a come baciarti nel modo più virile che mi riesca!
Brendon scoppia in una risatina e indica il vischio appeso al lampadario.
- Sarà colpa sua per tutto quello che faremo qui. Ora.
E Andy non fa altro che prendere il viso di Brendon tra le mani e baciarlo, si sente terribilmente strano, ma il nodo alla pancia si scioglie. Tutta colpa del vischio.







 Eehh è natalizia è la posto solo ora XD
grazie a chi legge/recensisce/ mette tra i preferiti
Demolition~♥
  
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