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All'orizzonte, un cavaliere con un'armatura scintillante, in groppa al suo destriero bianco, galoppava senza sosta verso la sua meta: un piccolo villaggio fuori il confine di Camelot. Nei pressi di Ealdor rallentò la sua corsa e si fermò di fronte a un giovane ragazzo, il cui esile corpo, dava sentore di aver conosciuto la fame.
- Ehi, ragazzo! - rivolgendosi al moro.
Il ragazzo, impegnato ad accatestare la legna che aveva raccolto, sobbalzò dallo spavento, facendo cadere il fascio  dalle mani. Non si era accorto
dell'arrivo dello straniero. Dal colore della cotta di maglia e dallo stendardo, non c'era alcun dubbio, si trattava di un cavaliere di Camelot.
Ma cosa lo portava in quel piccolo villaggio, insignificante agli occhi del Re, a cui aveva negato in passato il suo aiuto, pensò.
- Dite a me, signore - rispose impacciato.
- Non vedo nesun altro qui. - lo sbeffeggiò. - Sto cercando un uomo di nome Merlin. Dalle informazioni in mio possesso ho ricavato che abita in questo villlaggio.-
- Cosa volete da lui? -
- Il principe ereditario è stato ferito in battaglia da un coltello, la cui lama è stata incantata. Solo la magia può salvarlo.  Quindi non farmi perdere tempo e  dimmi dove posso trovarlo? -
Arthur!...  Quel babbeo aveva sempre avuto  la capacità innata di cacciarsi nei guai e lui era stato costretto a tirarlo fuori... ma si trattava del passato. Un tempo era stato un  suo dovere proteggerlo, ma adesso non più.
- Merlin è stato esiliato da Camelot e secondo le sue leggi se egli tornerà non troverà altro che la morte. O sbaglio? -
- Non sbagli! Ma nessun rimedio creato dal medico di corte ha effetto. E secondo il suo parere l'unica possibilità per il principe Arthur è  la magia! -
Il buon vecchio Gaius! Quanto gli  mancavano i suoi filtri, che spesso avevano un odore nauseabondo, ma  che avevano quasi sempre efficacia. Se proponeva a  Uther  l'uso della magia, che egli  tanto disprezzava,  questo voleva dire  che era un caso disperato.
Ma Merlin non poteva tornare,  Camelot non era più casa sua e nel suo destino Arthur non ne faceva più parte.
- Mi dispiace, ma Merlin è partito tempo fa. Sono mesi che non si hanno sue notizie. -
-  Sai dov'era diretto? -
- Non ha lasciato detto la sua destinazione. -
L'espressione del cavaliere s'adombrò.
- Se lo vedi riferisci questo messaggio: Uther è disposto a offrirgli una lauta ricompensa per il suo aiuto, se riuscirà a salvare suo figlio. -
Il moro fece assenso col capo. Un groppo alla gola gli impedì di rispondere: aveva appena segnato la fine di Arthur Pendragon e di Albion.
Aveva voltato nuovamente le spalle al suo destino.
Il cavaliere tornò a Camelot sapendo di aver fallito miseremente il compito assegnato
Una lacrima solcò il viso del mago che tornò al suo lavoro, con un peso che avrebbe portato per il resto della sua esistenza.