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Autore: _Nightmare    30/03/2010    4 recensioni
Mi abbandonai involontariamente a quei pensieri. Ogni tanto capitava, anche se ormai erano passati due anni. Dopo quella notte cambiai completamente. La ragazza allegra era scomparsa, lasciandosi dietro un vuoto terribile che avevo cercato di colmare facendo entrare nella mia vita molti uomini, di cui non ricordavo nemmeno i nomi. Questa cosa mi faceva sentire in colpa, mi sentivo la coscienza sporca come se avessi ucciso qualcuno.
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Engel
NB. Purtroppo i Tokio Hotel non mi appartengono e questi fatti non sono reali u.u    ..E' tutto furtto della mia pazza fantasia xD
ps. Questo ( come il prossimo capito) sarà l'introduzione alla vita dei protagonisti.
Detto questo, vi auguro buona lettura (:

Do you ever feel like breaking down?

Do you ever feel out of place?
Like somehow you just don’t belong
And no one understands you

Do you ever wanna run away?
Do you lock yourself in your room
With the radio on turned up so loud
That no one hears you screaming?
*
Ti sei mai sentito come se stessi crollando?
Ti sei mai sentito fuori posto?
Come se in qualche modo non fossi adatto
e nessuno ti capisca

Vuoi mai scappare via?
Ti rinchiudi nella tua stanza
con il volume della radio così alto
che nessuno ti sente urlare?

Simple Plan - Welcome to my life


Engel.

Mi svegliò un raggio di sole che entrando attraverso le persiane semi chiuse, illuminava la mia stanza.
Mi rigirai varie volte nel letto cercando di riaddormentarmi, ma già sapevo che sarebbe stato inutile, così decisi di alzarmi ma qualcosa, o meglio qualcuno, mi impediva ogni movimento.
Accanto a me infatti c'era un ragazzo moro, un po' pallido ma con un fisico davvero niente male.
Davvero carino! pensai mentre cercavo di ricordare chi fosse o almeno cosa avevamo fatto quella notte.
Lo spostai delicatamente e mi alzai per andare a fare una bella doccia rilassante e schiarirmi le idee.
Quando uscì dal bagno, con il corpo avvolto in un asciugamano, andai a cercare nell'armadio qualcosa da indossare per andare dal il mio miglior amico.
"Ehi, bel culetto!" mi sentì chiamare e mi spaventai leggermente, perchè mi ero completamente scordata che c'era ancora quel ragazzo in casa.
"Come scusa?" dissi, guardandolo di traverso.
"Ma come, non ti ricordi cosa abbiamo fatto stanotte?" mi chiese con un sopracciglio inarcato e, alzandosi dal letto, si avvicinò a me, che lo guardavo confusa.
Mi cinse i fianchi e, tirandomi a sè, cominciò a baciarmi il collo. L'asciugamano scivolò a terra, lasciandomi nuda. Chiusi gli occhi e lasciai che quel ragazzo toccasse il mio corpo, provocandomi piacere.
Mi prese in braccio e mi buttò sul letto, si stese su di me continuando a baciarmi e ad accarezzarmi, poi infine cominciò a penetrarmi con forza.
Perchè lo stai facendo, Ell? mi chiesi, ma misi immediatamente a tacere il senso di colpa graffiando la schiena di quel ragazzo, cosa che a quanto pareva eccitava tanto me quanto lui.
Gli ultimi pensieri si cancellarono quando raggiunsi il piacere e mi lasciai scappare un urlo.
Quando infine anche lui arrivò, si staccò da me con un sorrisetto soddisfatto e si stese sul letto, coperto a malapena dalle lenzuola.
Mi alzai e decisi di fare un altra doccia per cercare di eliminare un senso di colpa che da un po' cresceva dentro me, ma era inutile. Mi sentivo sporca lo stesso!


*Flash back*

Una ragazzina, un po' cicciottella, si trovava nello spogliatoio delle ragazze durante l'intervallo e provava vari modi di dichiararsi al ragazzo di cui era innamorata, Chris.
Lui aveva 18 anni ed era uno dei ragazzi più popolari della scuola, perchè il miglior giocatore di foot ball degli ultimi 15 anni.
Lei invece, quello stesso giorno aveva compiuto 14 anni.
Ce la puoi fare, Engel ! si incitava la ragazza, in preda al panico, ma infondo sapeva che ciò che l'attendeva sarebbe stata un'amara delusione.
Si era ripromessa che si sarebbe dichiarata prima che lui se ne fosse andato al college, così almeno non avrebbe avuto nessun rimpianto.
Tanto non aveva nulla da perdere. Aveva un solo amico sincero perchè la maggior parte la prendeva in giro a causa del suo peso, a scuola non era mai stata tra le più brillanti, era stata appena abbandonata dal padre, fuggito via con la sua segretaria e viveva con la madre, che dopo l'abbandono cominciò a bere.
Una vita non proprio invidiabile, insomma.
Prese un respiro e uscì. Arrivò nella sala mensa e si avvicinò al gruppo dei ragazzi popolari, cioè il gruppo dei giocatori di foot ball, pallanuoto e ovviamente delle cheerleader.
Loro però non la videro nemmeno, come se fosse completamente invisibile.
"Chris?" disse, alzando il tono della voce. Solo così riuscì a catturare l'attenzione di tutti.
"Cosa vuoi, brutto tricheco obeso?" disse una cherleader. Qualche risatina silenziosa scoppiò in qualche angolo della mensa, facendo diventare Engel rossa di vergogna.
Avrebbe voluto scappare via, ma trovò il coraggio di continuare a parlare.
"Io vorrei parlare con Chris" disse velocemente, torturandosi le mani "..in privato, se vuoi" aggiunse, vedendo nessun cenno di movimento da parte del ragazzo.
"Dimmi pure qui. Loro sono i miei amici, hanno il diritto di sapere" disse lui, altezzoso e sembrava quasi che avesse capito e che stesse per riderle in faccia.
"Io, ecco.. Mi sono.. in-innamorata di te!" disse, balbettando. Silenzio.
"Mi dispiace ma non esco con i trichechi brutti e sovrappeso!" disse Chris ridendole in faccia.
A quel punto tutti cominciarono a ridere e lei corse via in lacrime e si rifugiò dinuovo negli spogliatoi. Qualcuno però la seguì e bussò alla porta.
"Andate via! Lasciatemi in pace!" urlò lei, piangendo.
"Ehi, sono io.. Maxxie. Dai, apri la porta ti prego!" la implorò lui. Non arrivò nessuna risposta, ma la porta si aprì e lui entrò.
Da quel giorno tutto cambiò completamente. Lei e il suo miglior amico Maxxie avevano cambiato scuola e lei, disgustata da se stessa, non toccò quasi più cibo, diventando anoressica.


****

Una bella ragazza, alta ma fin troppo snella, con lunghissimi capelli castani era appoggiata al muro di un pub con le braccia conserte aspettava qualcuno, per festeggiare il suo sedicesimo compleanno.
Portava degli occhiali scuri, per nascondere il livido che le aveva fatto il nuovo compagno della madre.
"Eccomi" disse un ragazzo spuntando all'improvviso con due bicchierini in mano.
"Finalmente, Maxxie. Possibile che devi farmi aspettare anche al mio compleanno?" disse ridendo. Lui le tolse gli occhiali e accarezzò il livido.
"E' succeso di nuovo!?" più che una domanda era un affermazione. Lei annuì, abbassando lo sguardo.
Lui le porse semplicemente i bicchierini e sbattendoli uno contro l'altro le augurò buon compleanno. Dopo aver bevuto velocemente quel cocktail andarono a ballare.
Musica a tutto volume, tutto quello che le serviva per rilassarsi un po' dopo l'ennesima litigata con la mamma e il suo uomo.
Perse di vista Maxxie, quando un ragazzo cominciò a strusciarsi contro di lei, che girandosi notò che si trattava del ragazzo di cui era stata tanto innamorata ma che aveva anche odiato più di chiunque altro. Chris.
Dopo aver ballato, lui la invitò a bere un drink e lei, anzichè rifiutare lo seguì, senza un valido motivo.
Quando uscirono dal locale, il ragazzo era ubriaco fradicio e decise che non aveva pià voglia di chiacchierare. La sbattè contro il muro e cominciò a baciarla avidamente.
Lei cercò di fare resistenza, inutilmente. Urlò, ma nessuno poteva sentirla.
Lui le alzò più su la gonna e le tolse la mutandina poi si abbassò i pantaloni e allargò le sue gambe. Lei, ormai stanca anche di urlare lasciò che lui si divertisse. Appena lui finì se ne andò lasciandola lì terra a piangere.
Dopo un po' il suo amico, preoccupato, uscì a cercarla e la trovò seduta a terra che piangeva e tremava. Capì subito cosa le fosse successo, si sedette anche lui a terra, prendendole la mano.
"Adesso ci sono io" disse ".. Non permetterò che ti succeda più niente!" le promise, abbracciandola forte.


*Fine Flash back*


Mi abbandonai involontariamente a quei pensieri. Ogni tanto capitava, anche se ormai erano passati due anni.
Dopo quella notte cambiai completamente. La ragazza allegra era scomparsa, lasciandosi dietro un vuoto terribile che avevo cercato di colmare facendo entrare nella mia vita molti uomini, di cui non ricordavo nemmeno i nomi. Questa cosa mi faceva sentire in colpa, mi sentivo la coscienza sporca come se avessi ucciso qualcuno.
Qualche mese dopo io e Maxxie ce ne andammo di casa e andammo a vivere a Berlino. Nessuno dei nostri genitori ci cercò mai, ma fu meglio così.
All'inizio vivevamo insieme, ma una notte mi venne a trovare al pub dove lavoravo e lì trovò la sua anima gemella, Alec, un ragazzo dolcissimo, così decisi di lasciarli da soli.
Mi sentivo una terza incomoda, anche se Maxxie e Alec facevano di tutto per non farmi sentire tale, cosa che mi dava ancora più fastidio e poi capivo che avevano bisogno del loro spazio.
Uscì dalla doccia ma questa volta quando tornai nella mia stanza, non c'era nessuno ad aspettarmi. Mi vestì velocemente, rimanendo i capelli bagnati e andai a casa di Maxxie.




Grazie mille per aver letto (:
Mi piacerebbe se commentaste per farmi sapere cosa ne pensate.
Baci, Alex.
  
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