Anime & Manga > Pandora Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Fiamma Drakon    01/04/2010    2 recensioni
Jack e Glen convivono ormai da qualche mese, una relazione normale, con i suoi alti e i suoi bassi.
Tutto trascorre tranquillamente, finché un giorno Emily, una piccola orfanella, entra a far parte della loro vita, aggiungendo una buona dose di zucchero e vivacità alla convivenza dei due.
[2. Goodnight my angel...]
Emily si sporse a sbirciare nello spiraglio tra lo stipite e Glen, prima di lanciarsi di corsa nella stanza, correndo dal biondo.
Lo abbracciò al petto, dato che non era abbastanza alta per arrivare fino alle spalle.
Jack le carezzò amorevolmente la testa.
- Emily, che c’è che non va? - chiese.
Silenzio, solo il rumore dei suoi singhiozzi.
- Avanti, torna a dormire... -.
Fu a quel punto che la bimba alzò il viso verso il suo e scosse la testa, intimorita.
- Perché no? È tardi... -
- Ho paura... - si limitò a sussurrare Emily, riprendendo a piangere.
Jack lanciò uno sguardo all’altro.
- Credo che abbia fatto un brutto sogno... -
Glen inarcò un sopracciglio con fare interrogativo.
Il biondo si strinse nelle spalle.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Glen Baskerville, Jack Vessalius
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
4. Indiscreta curiosità
4. Indiscreta curiosità
Un rumore ovattato di movimenti proveniva dal letto di Jack e Glen, ora non più stesi l’uno di fianco all’altro, ma impegnati in qualcosa di ben più vivo e in qualche modo interessante.
Jack, a cavallo del bacino di Glen, giocherellava con i ciuffi corvini di capelli sparsi sulla sua fronte, mentre l’altro lo osservava, una mano a trattenergli la treccia.
- Hai mai pensato di tagliarteli? In certi momenti sono davvero fastidiosi... - commentò il moro, senza scomporsi.
- Uhm... no. Ti danno tanto fastidio? - rispose Jack.
- Se fossi in te mi preoccuperei di non metterli in mezzo, invece di pensare se mi danno fastidio o no -.
Il moro strattonò appena la treccia, provocando un piccolo gemito nell’altro.
- Come volevasi dimostrare -
- Certe volte sei antipatico, lo sai? -
- È un impegno che prendo volentieri con chi mi sta antipatico... -.
Tacquero ambedue.
Jack si distese al suo fianco, il capo appoggiato sul suo petto, gli occhi rivolti a lui.
Glen lo sentiva: non sarebbe riuscito a rimanere in silenzio ancora a lungo.
Probabilmente era genetico.
Come ipotizzato, dopo appena pochi istanti Jack parlò di nuovo: - Mi trovi davvero antipatico...? -.
Aveva usato quel classico tono da vittima innocente, il che lo fece sentire in un certo senso a suo agio: se non riusciva a fargli usare quel tono almeno una volta al giorno non si sentiva realizzato.
- Saresti a dormire nel corridoio se mi fossi davvero antipatico... -
- Non sul divano? -
- No, ci staresti troppo comodo... -.
Jack sorrise.
A quel punto, Glen si issò con un movimento pratico e veloce a cavallo del bacino di Jack, schiacciando quest’ultimo sul materasso.
Negli occhi color pece del moro lampeggiò un fugace barlume di compiaciuto trionfo.
- Riesci sempre a fregarmi, non è giusto! - sbottò il biondo, fingendosi offeso.
- Accettalo e rassegnati -.
Jack piegò il busto a baciarlo.
- Già meglio... -
- Sei un bambino... - commentò Glen.
- Se serve a tenerti con me allora va bene -.
Era un’osservazione che, tutto sommato, era vera: se non fosse stato tanto esasperatamente infantile sarebbe stata la stessa cosa?
Probabilmente no.
Gli posò un bacio sulla fronte, troppo casto per l’occasione, ma che Jack apprezzò ugualmente.
- Non potremmo ribaltare la cosa? Sto scomodo... - si lamentò il biondo.
- Chi ti dice che io voglia? -
- Io -.
Jack gli afferrò le spalle e lo trascinò in basso, verso di sé, quindi si ribaltò, passando da sotto a sopra, anche se in modo goffo, affatto all’altezza dell’agilità dell’altro.
- Jack... è meglio dormire ora, non credi? -.
Il giovane Bezarius gonfiò le guance, offeso: - Perché devi sempre interrompere sul più bello? -.
Il moro, per tutta risposta, si limitò a fissarlo, serio: essere il più maturo comportava anche essere il più “noioso”, ma a fin di bene.
Responsabilizzare Jack era uno degli ingrati compiti che quella convivenza gli aveva imposto: non si poteva vivere nel mondo delle favole e della disattenzione per sempre, e il giovane Bezarius questo non l’aveva ancora capito.
Spettava a lui insegnarglielo.
- Coraggio... - lo esortò, con lo stesso tono con cui ci si rivolge ad un bambino capriccioso.
Nel far ciò, lo sguardo del moro cadde sulla porta.
- Jack...? - chiamò.
- Mmh...? - domandò il biondo, ancora non intenzionato a finire i giochi.
- La porta... l’avevamo lasciata aperta...? -.
L’altro si voltò a sua volta verso l’uscio, per metà aperto.
Lo fissò alcuni istanti, perplesso.
- Non mi pare... -.
I due si scambiarono uno sguardo e tacquero.
- Ihihih... -.
Nel silenzio sentirono distintamente un risolino molto femminile raggiungerli dalla soglia.
Si voltarono ambedue in tempo per scorgere una piccola figura che si affrettava a ritirarsi oltre lo stipite della porta.
Il moro mandò un sospiro.
- Glen... ma la porta non era chiusa a chiave? -
- Sì... ma inizio a pensare che quella bambina tenga attrezzi da scasso nascosti da qualche parte... - replicò in un rapido sussurro il Baskerville - Emily... esci fuori! - chiamò poi, a voce abbastanza alta da essere udibilissima dal corridoio.
Passarono alcuni istanti, che Jack utilizzò per scendere dal bacino del compagno e sedersi sul materasso, infine Emily uscì allo scoperto, entrando lentamente nella stanza.
- Perché stavi spiando dalla porta? - domandò Glen, sedendosi, accendendo il lume del comò.
La piccola arrossì violentemente.
- Sentivo dei rumori... strani - mormorò, a disagio.
Glen inarcò un sopracciglio, rivolgendo un’occhiata accusatoria all’altro, il quale si limitò a sorridere a mo’ di scusa.
- Be’, lo sai che non devi venire qui la notte - la ammonì il giovane Baskerville, cercando di non essere troppo duro.
- Mi dispiace... ma sembravate divertirvi... - s’interruppe un attimo, passando istantaneamente dal contrito all’eccitato - Che gioco era? -.
I due tacquero: il miglior modo di rispondere che riuscirono a trovare.
- S-sei ancora troppo piccola... capirai quando sarai più grande - le spiegò Jack, a disagio.
Emily abbassò gli occhi, dispiaciuta.
- Okay, mamma... se lo dici tu... -.
- Avanti, torna a dormire... - le suggerì Glen.
La bambina annuì.
- Buonanotte! - esclamò, girandosi verso la porta.
- ‘Notte! - replicarono ad una voce gli altri due.
Quando la piccola fu uscita, richiudendosi la porta alle spalle, Jack tirò un sospiro di sollievo e Glen si ridistese, allungandosi a spegnere di nuovo la luce.
- Un altro dei motivi per cui ti avevo avvertito che era meglio smettere... - commentò pacatamente il moro.
- E non sgridarmi! Non ero solo io! -
- Ma io ti avevo chiesto di finirla... -.
Jack si rintanò sotto le coperte.
- Be’... comunque la colpa non era solamente mia! - ripeté.
Glen conosceva quel modo di difendersi: era tipico di quando riconosceva di essere nel torto e non sapeva che ribattere per non ammettere il proprio errore.
- Okay... ma ora dormi -.
Detto ciò, si voltò su un fianco, dando le spalle all’altro, in modo da trovarsi a fissare la porta.
Decise che, forse, era meglio cambiare la serratura con una antiscasso...





Angolino autrice
Ecco il quarto capitolo! u.u
Eh sì, stavolta ce l'ho fatta in tempo record o-o incredibile! XD
Comunque... *riacquista serietà* ringrazio xXxNekoChanxXx, namidachan e Gloglo_96 per le recensioni allo scorso capitolo, con la speranza che anche questo vi piaccia! ^^
Inoltre, ringrazio coloro che seguono in silenzio.
Well... al prossimo chappy! ^^
F.D.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pandora Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Fiamma Drakon