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Autore: Asche    02/04/2010    7 recensioni
- Grazie, Castle, ma… non ne comprendo il motivo – L’uomo sbuffò. - E poi dite a noi uomini che dimentichiamo tutte le date e le ricorrenze... –
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Virasolelhs

 

Castle fece furtivamente capolino dalla porta per controllare che l’ufficio fosse vuoto. E lo era.

Ryan era uscito un’ora prima con la fidanzata, che era venuta a prenderlo. Da quando l’aveva portata una prima volta a conoscere il gruppo di colleghi con cui lavorava, lei veniva a trovarli sempre più spesso; lui fortunatamente non temeva più che qualcuno l’adescasse, anche se ne aveva tutti i diritti: una donna come quella, si incontra una volta nella vita.

Esposito era uscito ancora prima del collega: avendo una visita medica, si era preso due ore di permesso.

Perfetto. Via libera.

Entrò silenziosamente, per cercare di non farsi scoprire dall’ultima, e unica, persona che poteva trovarsi in quell’ufficio a quell’ora tarda di sera.

Kate Beckett era ancora davanti alla sua amata lavagna bianca, ricoperta per l’occasione da schizzi e appunti di tutti i colori riguardanti il loro ultimo caso, apertosi proprio quella mattina.

Un caso terribile, se poteva permettersi un parere personale.

Lanie gli aveva impedito di andare a vedere il cadavere, cosa che non aveva mai fatto, e doveva ammettere che se ne era un po’ arrabbiato. Sentimento che aveva soffocato all’istante quando aveva visto Beckett uscire da quella stanza, il viso cereo e una smorfia di orrore a piegarle malamente i lineamenti.

L’aveva addirittura dovuta portare, quasi di peso, a dir la verità, fuori dalla palazzina per farle prendere una boccata d’aria. Lei, che era la persona più coraggiosa e meno impressionabile che avesse mai visto.

Continuò ad avvicinarsi in silenzio alla donna, fino a portare le labbra vicine alle orecchie di lei.

- Ancora qui, detective? –

Sussultò, colta di sorpresa in un momento di profonda concentrazione, e si girò a guardarlo con cipiglio incollerito.

- Castle, cosa ci fai qua? Non dovresti essere a casa? Mi hai fatta spaventare –

Lui sorrise.

 – Me ne ero accorto –

Beckett fece una smorfia, voltandosi a osservare la lavagna. Aggrottò le sopracciglia, pensierosa, prima di tornare a guardare lo scrittore.

- Cosa nascondi dietro alla schiena, Castle? –

Lui assunse un’aria misteriosa.

- Un regalo –

- Ah si? – ribatté lei con finta nonchalance – e perché non lo porti a chi lo devi donare e non lasci in pace me? –

- Perché lo sto portando a te – si tolse l’oggetto da dietro la schiena e lo mise in mano alla detective.

- Tieni –

Beckett si trovò a stringere due grandi, allegri e bellissimi girasoli tra le mani. Lo fissò sorpresa.

- Grazie, Castle, ma … non ne comprendo il motivo –

L’uomo sbuffò.

- E poi dite a noi uomini che dimentichiamo tutte le date e le ricorrenze –

Abbandonò la sua posizione dietro alla scrivania per avvicinarsi alla lavagna.

- Si da il caso, detective, che questo stesso giorno di esattamente un anno fa qualcuno si è imbucato nella festa per promuovere il mio ultimo libro intimandomi di seguirlo per un interrogatorio – Fece una pausa.

-  Ah, perdonami se non li ho messi sugli occhi di qualcuno, ma non mi pareva molto il caso –

L’allusione di Castle le fece immediatamente tornare alla memoria il caso di Allison Tisdale, la donna trovata morta coperta di petali di rosa e, appunto, due girasoli sugli occhi.

Sì, si poteva dire che tutto era iniziato da lì.

-  È già un anno che collabori? Caspita, come passa in fretta il tempo … -

- Già, passa in fretta. Ma quest’anno mi sento meglio di quelli passati. Ho aiutato un sacco di gente a ottenere giustizia, e la cosa mi rende felice –

La detective annuì. – Hai ragione, hai aiutato molte persone –

Dopo qualche attimo di silenzio, lo scrittore si riscosse.

- Beh, Beckett, è meglio che torni a casa. Alexis si starà preoccupando … -

Si chinò su di lei e le diede un leggero e impalpabile bacio sulla guancia, poi si avviò verso l’uscita.

La donna passò le dita sul punto dove Castle aveva posato le labbra, sorpresa.

- Ah, detective – lui si sporse un attimo dalla porta, con un sorriso malandrino – scusa se ho omesso le rose. Ma, sai, quelle preferisco tenerle per le prossime occasioni –

Le occorse qualche secondo per comprendere appieno le parole dell’uomo.

- Quali prossime occasioni, Castle? –

Ma lui era già sparito dentro all’ascensore.

 

 

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Appunti

Piccola storiella nata come conseguenza della puntata 1x01 di questo fantastico telefilm!

Grazie a chi avrà la pazienza di leggere e/o recensire!

un bacio, Asche.

 

Note: questa storia partecipa al "The One Hundred Prompt Project" indetto da BlackIceCrystal con il prompt 059. Tempo

The One Hundred Prompt Project



  
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