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Autore: Yati    03/04/2010    0 recensioni
I pensieri di Laguna poco prima di incontrare nuovamente Ellione alla stazione spaziale.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Laguna Loire
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

REUNION
scritta da Yati, tradotta da Alessia Heartilly

Laguna Loire era in piedi vicino alla finestra che separava il suo ufficio dal vuoto dello spazio. Poteva vedere le luci brillanti della città di Esthar sottostante, visibile ancora anche a quell'altitudine. Una città bellissima, Esthar, e persino dopo quasi diciassette anni, riusciva a togliergli il fiato.

Ma Winhill era sempre in un angolo della sua mente - il villaggio pittoresco e sonnacchioso che gli aveva dato così tanto.

Inquieto, Laguna si chinò in avanti, entrambi i palmi delle mani contro il vetro, a guardare verso i minuscoli puntini di luce al buio, alla luna. Era previsto che andasse alla Dimora della Strega il giorno dopo, in una di quelle visite ufficiali per assicurarsi che tutto fosse a posto e sotto controllo. In realtà, Laguna non era proprio sicuro di cosa controllasse - la tecnologia all'avanguardia impiegata dagli scienziati lo lasciava perplesso, e non riusciva a trovare senso nemmeno nelle spiegazioni di Kiros.

Messa in mostra, pensò ironicamente, senza essere sicuro se si riferisse a Kiros o agli scienziati, e il pensiero se ne andò dalla sua mente veloce come era venuto. Era troppo preoccupato per notarlo.

La sua mante non era proprio alla stazione spaziale, o Adele, o la prigione. Esthar, con la sua politica di porte chiuse, era abbastanza al sicuro, al sicuro quanto mai poteva essere. Erano altre cose ad occupare i pensieri di Laguna, cose che Kiros e Ward probabilmente sospettavano ma che non avevano cuore di chiedere.

Rifletteva che assumere alcuni di quei SeeD - dal Garden di Balamb, sussurrava la sua mente, devono essere di Balamb - avrebbe di sicuro reso la sua vita un po' più semplice... doveva trovare la ragazza prima di chiunque altro, prima della strega. Inoltre... lei gli mancava. Forse li avrebbe assunti. Ma quello avrebbe attratto attenzione indesiderata, quindi, forse no. Esthar era la più grande nazione del mondo. Lui era il Presidente di Esthar. Non aveva bisogno di aiuto esterno. Inoltre, era anche una questione personale, sotto più aspetti di quanti potesse contarne. Quindi no. Niente SeeD.

In ogni caso, si chiedeva se accettavano richieste speciali; se lasciavano che i loro clienti scegliessero il personale che consideravano adatto...

Piantala, Loire!

Certo che non l'avrebbe fatto.

Aveva sentito che avevano un nuovo Comandante. Dove l'aveva sentito? I giornali? Era sicuro di averlo letto da qualche parte. Dai rapporti dei Servizi Segreti Esthariani? Avevano agenti ovunque, equipaggiati con ogni tipo di tecnologia da lasciare allibiti. O era stato forse Kiros a dirglielo?

Grugnì. Forse era stato Kiros. Quell'uomo era un servizio segreto di suo. Lui l'avrebbe saputo se il Garden di Balamb aveva un nuovo Comandante.

E inoltre pensava che fosse Kiros ad aver lasciato sulla sua scrivania i giornali che contenevano i rapporti dell'improvvisa comparsa di una Strega Edea a Deling City e di un qualche folle piano del Garden che cercava di spodestarla. Questa faccenda e le Streghe e i Cavalieri e il dominio del mondo gli stavano facendo venire mal di testa. Desiderò ardentemente che il mondo lo lasciasse un momento in pace.

Il mondo, ovviamente, non aveva obbedito, perché il rapporto di Kiros era ancora sulla sua scrivania, insieme a un altro da parte di Odine, che aveva poco senso a parte il fatto che il mondo correva il rischio di essere... perso? ...in una specie di compressione. C'erano note criptiche nella grafia inclinata di Odine sui margini, e per l'ennesima volta, Laguna si chiese se l'uomo era eccentrico o solo matto come un cavallo.

E c'era quella lista, ovviamente, su quel foglio di carta volante che non avrebbe dovuto avere così tanta importanza. Una lista di nome di SeeD che si erano scontrati con Edea, e aveva catturato la sua attenzione quasi all'istante. Un nome in particolare era inciso nella sua memoria, con tutta probabilità in maniera permanente.

Non c'era modo di dimenticare quel nome, per lui.

Leonhart. Squall Leonhart.

Perché Leonhart?

Comandante Squall Leonhart del Garden di Balamb. Suonava bene.

Ammetteva senza problemi che lo incuriosiva la scelta - il ragazzo aveva solo diciassette anni... era passato davvero così tanto tempo? Era appena stato promosso, se Laguna leggeva bene il file. Non poteva essere abbastanza grande da assumere il comando. Ma diamine, avevano scelto lui come Presidente di Esthar, e a malapena ne avevano il motivo.

Ma perché si chiama Leonhart?

Tutto considerato, probabilmente era meglio così... il ragazzo meritava di meglio. Ma perché, seriamente? Era stata una scelta sua? Se sì, perché, allora?

Stava di nuovo pensando in circolo. Scosse la testa e cercò di smettere. Squall era un nome adatto al giovane uomo, per quel che poco che aveva sentito parlare di lui. Probabilmente aveva anche il suo carattere, però... calmo e controllato e distante come la pioggia, eppure la sua rabbia era acuta e furiosa come il temporale.

Leonhart... Leonhart, Il nome lo tormentava. Raine Loire. Raine Leonhart. Era stato più che un pochino sospettoso e basta - il nome Leonhart non era esattamente così comunque - e aveva spedito un infelice Kiros a cercare più informazioni sul ragazzo. Guardò la sua scrivania, il fascicolo che Kiros gli aveva consegnato con riluttanza, e una veloce scorsa al suo contenuto confermò tutti i suoi sospetti. Una fotografia allegata del giovane fece quasi fermare il suo cuore - erano gli occhi grigioazzurri di Raine a fissarlo, solo che stavolta erano duri e spietati.

Cosa dovrei fare adesso?

Pensò a Raine e al suo tranquillo umorismo.

Questa volta lo scherzo è per me, vero Raine?

Se solo avesse potuto sentirla ancora, mentre sgridava lui ed Elly perché non parlavano bene. Sorrise appena, ricordando la sua piccola Elly. Il sorriso se ne andò mentre pensava ulteriormente alla ragazza, ai suoi innocenti occhi marroni e la pronuncia infantile. Persino Ellione aveva il suo cognome, anche se aveva provato a cercare 'Ellione Loire' e versioni di questo nome senza risultati. Dov'era Ellione? Non aveva la più pallida idea di dove cercarla e non poteva evitare di sentirsi amareggiato al pensiero che i Servizi Segreti potevano scoprire i più minimi dettagli sull'esercito Galbadiano, ma non erano stati in grado di fare nulla per questa ragazzina.

L'interfono emise un brusio, facendolo trasalire. Stancamente, premette un pulsante, e la voce metallizzata della segretaria disse, "signore, c'è una giovane donna che vuole vederla. Dice che l'ha mandata il signor Kiros."

Si accarezzò una guancia. Ma che diavolo? Perché Kiros dovrebbe lasciar salire qualcuno?

"La faccia entrare," disse stanco, prima di continuare a guardare fuori dalla finestra, per vedere la prigione che aveva creato con dolore e che gli era costata molto più di quanto aveva stabilito. Raine, nella sua convinzione che un giorno sarebbe tornato da lei e l'avrebbe accolto a braccia aperte. Ellione, nei suoi tentativi di tenerla al sicuro e protetta nel suo abbraccio.

Un figlio che avrebbe potuto non avere mai la possibilità di conoscere.

La porta si aprì ma Laguna non si preoccupò di voltarsi.

Una voce morbida parlò, e c'era quell'accento gentile e ritmato della Galbadia meridionale. Di Winhill, per essere precisi. L'accento era leggero, ma riconoscibile, e dolorosamente familiare. "Ho fatto un lungo viaggio per vederti, sai."

Lui si bloccò. Forse Raine aveva deciso di tornare e tormentarlo, dopo tutto.

Si voltò lentamente per vedere una giovane donna in un vestito azzurro in piedi accanto alla porta. Gli stava sorridendo, anche mentre gli occhi nocciola iniziavano a riempirsi di lacrime. Chi...?

"Zio Laguna?"

Boccheggiò, mentre la riconosceva pienamente. "Ellione? La mia piccola Elly?"

Lei rise e cominciò a correre verso di lui, con grazia adesso, e bellissima. Lui corse verso di lei, desiderando di prenderla fra le braccia e farla volteggiare, anche mentre una parte della sua mente registrava il fatto che ora lei era una giovane donna; non più una bambina. Decise di scompigliarle i capelli invece, e lei lo abbracciò, le sue lacrime che gli bagnavano la maglia.

"Zio Laguna?"

"Sì, Elly?" mormorò.

"Dobbiamo parlare. C'è una cosa che devi sapere."

Il cuore di lui precipitò. "Che cosa, Elly?"

"Tutto. Raine. E cosa è successo a Winhill. I miei poteri." Esitò. "E..."

Lui la guardò direttamente, negli occhi. Lei pensava che lui non lo sapesse. Che fosse benedetta. Ma doveva dirglielo. Farle vedere che il suo zio Laguna non era proprio l'eroe che lei pensava che fosse.

Sarò mai capace di perdonarmi?

Fece un respiro profondo.

"Come sta il tuo fratellino, Ellione?"

*****
Nota della traduttrice: grazie a Little_Rinoa per il beta reading! Ogni vostra recensione verrà tradotta e spedita all'autrice, e se ci saranno risposte ve le posterò :) Grazie e alla prossima!
Alessia Heartilly

   
 
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