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Autore: Micene    03/11/2003    0 recensioni
Quella notte, in cui si sarebbe deciso il destino di una dea e dei suoi cavalieri, in cui gli inganni di tredici anni prima sarebbero stati svelati, anche quella piccola questione umana si sarebbe finalmente chiusa.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lacrime e pensieri portano alla resa dei conti

Battaglia senza vincitori

Parte 1: Lacrime e pensieri portano alla resa dei conti

La corsa dei sacri guerrieri di Atena procedeva ormai da diverse ore, quando Seiya, Shun e Hyoga, avvertirono la scomparsa di due cosmi. 

Un sacrificio si era appena compiuto alla decima casa di Capricorn: quello di Shiryu il dragone. 

Il loro amico si era appena ucciso, elevando il cosmo del dragone fino al limite del settimo senso e forse anche oltre, per permettere loro di proseguire l’interminabile corsa verso le stanze di Arles. 

La sua vita si era appena spenta.

Per sempre. 

Per colpa di un’ennesima guerra, per una lunga e sanguinosa corsa che non avrebbe mai dovuto essere iniziata.

Anche se il tempo rimasto non era molto, i tre cavalieri di bronzo si fermarono un attimo lungo quelle scale infinite, e piansero. 

Piansero per tutto quello che era successo da quando erano arrivati alle soglie del Grande Tempio, con il pensiero che dalla loro forza d’animo sarebbe dipesa la salvezza di Atena, e fu come se tutto il mondo in quel momento piangesse con loro, in un’unica lacrima, che scendeva veloce lungo i visi stanchi e sudati. 

Veloce perché in quel momento non c’era tempo nemmeno per piangere degnamente la morte di un guerriero valoroso come  il cavaliere del dragone: solamente due case ora li separavano dalla fine di quella sanguinosa battaglia, quelle dell’acquario e dei pesci, e sapevano che per uno di loro sarebbe stato estremamente doloroso attraversare la prossima. 

Hyoga, pur continuando a pensare alla tragica morte di Shiryu, sapeva dentro di sé che in quel momento proprio a lui sarebbe stata richiesta un’ardua prova del suo valore. Ancora pochi scalini, e avrebbe di nuovo trovato di fronte a sé Camus, l’uomo che alla settima casa lo aveva schiacciato sotto il peso dei suoi stessi rimpianti, facendogli comprendere quanto fosse lontano dal settimo senso, meta sua e dei suoi compagni. 

I pensieri e le domande che affollavano in quel momento la mente del cavaliere del cigno erano tantissimi, troppi per quel momento, ma più correva e più si rendeva conto che uno solo contava: il desiderio di sconfiggere Camus, per poter diventare un vero guerriero. 

Infatti, per quanto fosse stato crudele con lui, il cavaliere d'oro aveva ragione: se voleva davvero raggiungere il settimo senso doveva lasciarsi alla spalle tutto il suo passato, doloroso o meno. 

Ma oramai le parole ed i buoni propositi non bastavano più: la casa dell’acquario era in vista e sulla sua soglia una figura con un mantello si stagliava nella notte.

-         Proseguite, lui non vi fermerà. – disse Hyoga ai suoi compagni.

Seiya e Shun non si stupirono: quello era un duello che andava al di là di tutto quanto. 

I due cavalieri corsero così verso l’undicesima casa e ne sorpassarono senza problemi il custode. 

Lo sguardo di questi era rivolto fisso di fronte a sé, e incrociava senza esitazioni quello del cavaliere del cigno, una cosa era chiara a tutti e due.

Quella notte, in cui si sarebbe deciso il destino di una dea e dei suoi cavalieri, in cui gli inganni di tredici anni prima sarebbero stati svelati, anche quella piccola questione umana si sarebbe finalmente chiusa.

La fine delle lacrime, l'inizio della resa dei conti

  
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