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Autore: Bianca Wolfe    04/04/2010    3 recensioni
Il beyblade non è finito. Esistono ancora beyblader da qualche parte. Quattro in particolare, riporteranno alla gloria questo "sport". (qualcuno mi ucciderà lo so xD) La storia è in fase riscrittura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Professor Kappa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare a leggere vorrei chiarire un po' di cose. Questa fan fiction l'ho scritta non so perché e non so se in stato di sanità mentale, perché per me è un'idea così fuori dagli schemi che credo non piacerà a nessuno. Insomma ho scritto solo un capitolo e non so nemmeno se voglio continuarla, figuriamoci finirla! Non so, lascio la decisione a voi che leggerete. Vi avverto che in questo primo capitolo non ci capirete niente perché la storia è un po' più complicata di quel che pensavo.
Buona lettura (:

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Uno.

- Ma ne sei proprio sicuro? Insomma… puoi anche sbagliarti -.
- Mi sono mai sbagliato in vita mia? -.
- N- no… ma c’è sempre una prima volta! -.
- Oh, no ne sono sicuro, credimi, quei quattro sono la chiave di tutto. Loro sono quelli giusti e, soprattutto, veri -.
- Ma Kappa… -.
- Niente ma, Jordan. Ne sono sicuro -.
Jordan guardò l’anziano professore attraverso gli occhiali. Sì, era deciso e sicuro come non mai. Fu allora che l’assistente sospirò rassegnato. - Dovremmo trovare anche lei, dunque - commentò con una nota di rammarico nel tono di voce.
- Per forza, lei è unica, abbiamo bisogno di lei - ribatté il professore, ancora deciso nel farsi valere.
- Sai che è complicato rintracciarla -.
- Ma la rintracceremo, stanne certo. Sarà più facile di quel che pensi -.
- E intanto gli altri quattro? -.
Il professore sorrise fiducioso. - Gli altri quattro sono tutt’altro che un problema -.

- Pista! - un ragazzo correva per le strade di New York con la velocità di un ghepardo. Si vedeva che era in un ritardo pazzesco. Tutte le persone lo scansavano e imprecavano alle sue spalle. Attraversò i cancelli di Central Park e iniziò un po’ a rallentare, cercando il posto giusto, quello dell’incontro, quello che gli avevano indicato. Dopo aver percorso per un po’ il “sentiero” del parco, si voltò verso sinistra e li vide: un gruppetto di ragazzini che aspettavano impazienti il suo arrivo.
Camminò velocemente verso di loro. - Scusate il ritardo - disse con un espressione imbarazzata sul volto - ma l’importante è che sia arrivato, no? -.
- Basta con le chiacchiere, combattiamo! - replicò uno di loro. Un ragazzino abbastanza alto, dalla corporatura robusta. Assomigliava molto a un armadio.
- Ok, ok. Con calma, eh Marcus? - il ritardatario mise la mano nella tasca larga dei suoi pantaloni.
- Lo sai che chi è in ritardo mi rende nervoso, Tyler - rispose allora Marcus, del tutto impaziente.
Allora Tyler impugnò un oggetto quadrato da qui fuoriusciva una specie di filo. Ci piazzò sotto un aggeggio rotondo, attaccandolo al quadrato di prima. Marcus fece lo stesso e si piazzarono davanti a un’arena rotonda a basso fondo.
Uno del gruppetto che assisteva a quella che si prospettava essere una gara si mise a un lato del campo, in mezzo ai due contendenti, e gridò con tutto il fiato che aveva in gola:- Bladers in posizione! Tre, due, uno. Pronti… Lancio! -.
Entrambi gli sfidanti tirarono il filo e i due oggetti rotondi caddero nel campo. Il combattimento iniziò: i due oggetti si scontravano, provocando scintille, si inseguivano, si scontravano di nuovo.

- Dimmi Jordan, secondo te chi vince? - il professor Kappa chiese al suo assistente.
I due guardavano l’incontro in lontananza, senza farsi vedere.
Jordan guardò attentamente i due ragazzi e i loro beyblade (così si chiamavano gli oggetti rotondi) e dopo qualche secondo diede la sua risposta:- Quello più grande.
Il professore ridacchiò. Allora Jordan lo guardò. - Ho detto qualcosa che non va? -.
- Oh no, però guarda un po’ cosa succede -.

La competizione continuava a svolgersi. Il beyblade di Tyler iniziò a roteare pericolosamente accanto al bordo.
- Ah! Sei finito - commentò soddisfatto Marcus.
- Non credere, sai - sorrise l’altro ragazzo.
Fu allora che il beyblade corse verso quello dell’avversario e lo scaraventò fuori dall’arena. Marcus si chinò a raccogliere l’oggetto da terra e guardò Tyler sorpreso. - Pensavo uscisse fuori -.
- Te l’avevo detto che era meglio non sfidarmi - ridacchiò Tyler.

- Incredibile! È stato fantastico! - commentò Jordan.
- Stessa sfrontatezza, stessa decisione… è lui, te l’avevo detto - disse il professore, più a sé stesso che ad altri.
- Allora andiamo a chiamarlo, no? -.
- Appena sarà da solo -.

Dopo aver parlato un po’ e aver saluto tutti quanti, Tyler decise che era ora di tornare a casa per allenarsi un po’ da solo. Si iniziò quindi a incamminare verso la sua meta, quando venne circondato da due uomini.
- Scusa, sei tu Tyler Gibson? - iniziò quello più giovane. Era alto, con la pelle olivastra e i capelli a spazzola. Gli occhi nocciola trepidanti lo fissavano con fare curioso. Doveva avere poco più di trent’anni, o forse anche meno.
- Ehm… sì - rispose Tyler incerto.
- E hai diciassette anni, giusto? ¬ l’interrogatorio continuò.
- S- sì -.
- E giochi a beyblade - quella non era una domanda.
Allora il ragazzo si fermò e si voltò verso l’altro uomo. Non molto alto e con un po’ di pancetta, aveva i capelli bianchi solo ai lati del cranio, mentre al centro era pelato, e portava grandi occhiali da vista. - Voi chi siete? - chiese incuriosito, senza smettere di fissare l’uomo anziano. Non sapeva perché ma gli sembrava familiare.
- Io sono un professore. Tutti mi chiamano professor Kappa, e lui è il mio assistente, Jordan - parlò l’anziano.
- Un professore? E di cosa vi occupate? -.
- Beyblade -.
- Non sapevo esistessero professori di beyblade - Tyler ridacchiò.
Il professore lo accompagnò con una risata poco accennata. - Bhe, esistono. Tu sembri un vero appassionato di beyblade -.
- E lo sono -.
- E credo tu conosca i Bladebreakers, diventati poi G-Revolution e poi infine sciolti, giusto? -.
Tyler annuì con convinzione.
Kappa sorrise. - Senti Tyler che ne dici se un giorno di questi vieni a trovarmi al mio studio? Gradirei una tua visita - il professore guardò Jordan, che mise una mano in tasca e porse al giovane un biglietto da visita. - Vieni quando vuoi - il professore sorrise ancora - Arrivederci, Tyler -.
- Arrivederci - rispose incerto il ragazzo, fissando il biglietto da visita mentre i due se ne andavano.



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Un po' cortino come capitolo, ma vabbè ^^"
Scommetto che non ci avete capito nulla xD
Eh la cosa si capisce con l'avanzare dei capitoli. Lo so, ho il cervello complicato ^^"
Comunque, come ho già scritto prima, non so se continuarla... Ho paura che poi continuandola offendo i fan di Beyblade (quale sono anch'io).
Recensite mi raccomando. I vostri pareri sono importanti :)
Baci, Nat <3
   
 
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