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Autore: PlasticBlue    05/04/2010    3 recensioni
Una piccola favola notturna,forse un pò nonsense,sul tema della perfezione.Enjoy^^!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Narcisa

C'era una volta un vecchio,in una piccola Città, che per guadagnarsi da vivere fabbricava bambole.
Non era certo l'unico fabbricante di bambole della città,nè quello con il negozio più grande,ma era il migliore,questo lo sapevano tutti.
In una fredda notte invernale creò una bambola che superava in bellezza tutte le altre.
Era così bella e perfetta,curata e particolareggiata in ogni minimo dettaglio,dalle trecce lucide e nere come i suoi grandi occhi vuoti di bambola,ai lineamenti armoniosi e cesellati in delicata porcellana,ai minuscoli vestiti di raso e velluto bianco,che qualcuno leggermente distratto,se solo fosse stata appena un pò più grande,guardando di sfuggita quel corpicino proporzionato e armonico e quelle guance rosate ed infantili,l'avrebbe scambiata per una bambina vera.
A Lei,la sua opera migliore,diede il nome di Narcisa.
Per mesi e mesi la tenne in vetrina,riluttante a separarsene nonostante le offerte che gli arrivavano,ed ogni giorno per mesi e mesi sciami di bambinette chiassose schiacciarono i loro nasi contro la vetrina,disputando a gran voce quale dei rispettivi padri si sarebbe aggiudicato Narcisa,che dal canto suo di tutte queste attenzioni si beava,gonfiando il petto fiera e per niente stupita-erano attenzioni dovute...no?
Un giorno,il vecchio decise di regalare Narcisa alla persona che più amava al mondo,dopo la morte della sua povera figlia minore,ovvero la sua nipotina Cristina.
I primi tempi,la bambina trascorse ore ed ore ad ammirare la bambola.
La pettinava spesso,ed altrettanto spesso le cambiava gli abiti e la mostrava,orgogliosa,alle amichette,gli amichetti e qualunque adulto disposto a darle retta.
E mai che la toccasse con le mani sporche o con gesti bruschi,come spesso faceva con l'Orsacchiotto di Pezza Senz'Occhi che dormiva nel suo stesso letto o come faceva con il Cane,o addirittura con la donna Umana che la piccola chiamava Mamma!
No,la bambina, Lei la maneggiava con cura,quasi con riverenza!
Eppure,nonostante questo trattamento privilegiato,Narcisa covava,senza voler ammeterlo coscientemente nemmeno a se stessa, la strisciante sensazione di non essere la preferita,di non essere speciale agli occhi di Cristina.
C'era Qualcosa negli occhi verdi ed umani della bambina quando,durante le notti temporalesche,stringeva al petto L'Orsetto Senz'Occhi,c'era Qualcosa quando giocava con Cane,quando abbracciava la Mamma,c'era Qualcosa nei suoi occhi di misterioso,che Narcisa non riusciva a comprendere nè a nominare e di cui -forsemoltoforsemoltomoltomoltoforse- era...gelosa?
Ma no,di certo,doveva trattarsi solo della sua immaginazione: Lei era perfetta,Lei era pura Lei e solo Lei.
Non c'era storia,fra di loro: Lei vinceva.
Così diceva,e si ripeteva,rassicurandosi.
Col passare dei giorni,però,dopo che tutti i bambini del vicinato l'ebberò vista,dopo averle acconciato i capelli in ogni maniera possibile ed averle fatto indossare ogni vestito del suo mini guarda-roba di bambola,la bambina cominciò a dimenticarsi gradualmente di lei,a toccarla con rudezza,sbattendola di qua e di là,lasciandola marcire dimenticata in un angolo della mensola senza cambiarle gli abiti,senza pettinarla,senza ammirarla.
Narcisa era incredula,sconcertata da questo mutamento comportamentale incomprensibile.
Come poteva quella mocciosa sporca mancarle di rispetto,a Lei,Lei che era perfetta?
E come poteva,se si era stancata di lei,non stancarsi della Mamma,dell'Orso Senz'Occhi,del Cane?
Eppure,era così,e Lei,nonostante la Sua sapienza data dalla Perfezione,non riusciva a capire.
Ed un giorno smise d'importarle:se l'umana non era in grado di capire la sua bellezza,la colpa era la sua.
Lei non sarebbe cambiata di certo in peggio,diventando impura,malconcia,volgare e sgraziata come Cane o come Orso,se anche ne avesse avuta la possibilità.

Passarono due anni e della perfezione sterile e vuota di Narcisa non rimase molto.Perse un braccio,dopo una partita a pallone in casa fra Cristina ed un cugino,il rosso delle sue labbra impallidì,insieme al rosa delle guance,gli occhi d'onice sbiadirono tramutandosi in due pallidi pozzi grigi,i vestiti eleganti furono corrosi dai tarli e dagli acari.
Passarono due anni,e il Vecchio creò una nuova bambola che superava in sterile e banale perfezione persino Narcisa,e anche questa volta la regalo alla giovane nipote.
-Tesoro,cosa pensi di farne della bambola vecchia?Ormai é diventata davvero brutta,ti andrebbe bene se la buttassi?-chiese la Mamma,guardando Narcisa con malcelato disgusto.
La bambina scrollò le spalle,indifferente.
-Fa pure mamma. Per me é lo stesso.
Così fu detto,così fu fatto,e presto Narcisa,che appena due anni prima era così perfetta,finì nel cassonetto e da lì in una discarica,insieme alla comune spazzatura.
Ma proprio nel momento in cui credeva che non ci fosse più speranza...
Una bambina sporca,povera e malconcia la trovò,e subito,la portò via con sè,nella sua baracca,dove viveva con la mamma ed i tre fratellini...
Narcisa non era più perfetta:era brutta,sporca,rovinata,impura.
Ma la bambina che l'aveva trovata la sera la stringeva forte al petto,mentre la Mamma urlava e dava botte,mentre i fratellini piangevano e litigavano,la cullava e parlava con lei,guardandola con quel Qualcosa negli occhi,al quale adesso,dopo due anni,sapeva dare un nome ed un valore.
Amore.
Valeva molto,molto più della perfezione,ora lo sapeva....

...E non si può amare chi troppo perfetto é,perché gli oggetti perfetti sono tutti ugualmente rimpiazzabili e vuoti...

  
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