~ Peccato che sia già Pasquetta;

Sto per riscaldare le lasagne -mia madre si è premurata di darmi un ricordo del pranzo pasquale- nel microonde, quando sento un rumore strano provenire dall'ingresso.
Mi precipito immediatamente davanti al cassetto delle posate.
Lo apro e senza guardare prendo la prima cosa che mi capita a tiro.
Un cucchiaino?
Sarebbe piuttosto utile se il mio aggressore fosse una zolletta di zucchero in una tazza di tea. Ma ho la netta sensazione che così non sia.
Chiudo il cassetto, sbuffando.
Non posso morire, sono così giovane. E poi non ho ancora cenato!
Corrugo la fronte, è possibile che il mio ultimo pensiero sia rivolto al cibo?
Di fronte alla morte non dovrebbe scorrerti davanti tutta la tua vita e non le lasagne?
Probabilmente non sto morendo, probabilmente è come in quei film horror di quart'ordine dove la protagonista sfigata si salva.
Se così fosse, ho anche la possibilità di incontrare un bel ragazzo e di condividere con lui il resto dei miei giorni.
Scuoto la testa, non dovevo vedere tutta quella tv.
Tra qualche secondo morirò ed il mio corpo verrà ritrovato tra qualche settimana ricoperto da mosche e vermi e...
Ancora troppa televisione.
I passi sono sempre più vicini ed io ho sempre meno voglia di essere uccisa.
Con decisamente poca grazia e molta forza spalanco l'anta del mobile ed afferro una padella.
Io mi accascerò sul pavimento in una pozza di sangue, ma lui avrà un bel bernoccolo.
Posso vedere anche la sua ombra ora.
Impugno la padella come se fosse una mazza da baseball -spero che tutte quelle ore trascorse davanti alla Wii diano i loro frutti- e chiudo gli occhi.
Percepisco distintamente la sua presenza e comincio a sferrare dei colpi nell'aria fino a quando...
"Ahia"
Ho colpito il mio aggressore. L'ho colpito in pieno!
"Izzie, ma sei impazzita?"
Oh oh.
Ho colpito James. L'ho colpito in pieno!
Sbarro gli occhi ed abbasso la mia 'arma'.
"Scusa, scusa, scusa." mormoro, cantilenando. "Credevo fossi un assassino!"
"Un assassino?" chiede scioccato, sedendosi su una sedia.
"Beh, si." ammetto, vergognandomi. Adesso solo l'idea mi sembra folle. "Ho sentito dei rumori e poi tu non mi hai avvisata!" mi difendo.
"Ho usato le chiavi che mi hai dato tu."
"Te le ho date solo in caso di emergenza!"
"Volevo farti una sorpresa..."
"Tu non mi fai mai delle sorprese!"
"Ora sai perchè." dice, indicandosi la fronte.
Sbuffo.
"Sarà meglio che ti prenda del ghiaccio." mi allontano per controllare nel freezer, non c'è. "Vanno bene dei piselli surgelati? Preferisci delle patatine fritte? O degli spinaci?"
"Qualsiasi cosa andrà bene."
"Davvero? No, perchè ho anche del-"
"ISOBEL!"
"Okay, okay." borbotto, avvicinandomi a lui e posandogli poco delicatamente la busta sulla fronte.
"Ehi." si lamenta ed io non posso fare a meno di sorridere, trovando la sua espressione offesa terribilmente buffa.
"Non pensavo fossi così fragile." "Mi hai dato una padella sulla testa."
"E tu mi hai spaventata, siamo pari." taglio corto.
"Come vuoi." acconsente contro voglia, sostituendo la mia mano con la sua, dandomi la possibilità di spostarmi.
"Comunque direi che la tua sorpresa è riuscita alla perfezione." ironizzo. "Se con il concetto di sorpresa tu intendi 'far venire un infarto alla tua migliore amica'."
"Sono anche qui anche per darti un regalo."
"Un regalo?"
"Per festeggiare Pasqua." "Peccato che sia già Pasquetta."
"Devi sempre dire la tua?"
"Sempre!"
"Allora niente regalo."
"Se è un uovo di cioccolato, sto zitta e ritiro tutto ciò che ho detto fino a questo momento."
"Non è un uovo, e poi non sei mica a dieta?"
"Non durante le feste."
Ovvero dal Natale alla Pasqua. E dalla Pasqua all'altro Natale.
"Se vuoi il regalo, devi chiudere gli occhi."
"Confessa che desideri ardentemente un'altra padellata."
"Dai, non faccio niente di... Insolito."
"Con 'insolito' ti riferisci a...?"
"Isobel."
"Va bene." sospiro, chiudendo gli occhi.
Lo conosco da una vita, se non mi fido di lui, di chi altro dovrei?
Si è alzato dalla sedia, ha lasciato sul tavolo la busta dei piselli ed ora è qui, vicino a me.
Un po' troppo vicino dato che sento il suo respiro caldo sul mio viso.
"Mi hai comprato delle mentine e per essere sicuro che mi piacciono, le hai assaggiate e mi stai alitando addosso per farmi capire il loro gusto?"
"Shhh."
E' un attimo è anche le sue mani raggiungo il mio volto, portando dietro le orecchie i miei capelli.
"Il regalo è un massaggio facciale?"
"No."
"Sicuro che non sia un uovo di cioccolato?"
"Si."
"E allora cosa diav-"
Non posso concludere la frase, considerando che le sue labbra sono sulle mie.
Forse vuole farmi provare il suo burrocacao, o forse semplicemente vuole zittirmi.
Sta di fatto che io sto ricambiando, anche se non so il perchè.
Perchè ti piace.
Lo spingo via.
Non può piacermi, non deve.
"Perchè mi hai baciato?"
"Perchè non mi hai fermato?"
Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda.
"Ti ho spinto!"
"Dopo qualche minuto."
"Ero impreparata."
"Non è una motivazione valida."
"Quello che deve delle spiegazioni valide qui sei tu!"
"Perchè?"
Mi sta davvero chiedendo perchè?
"Mi.Hai.Baciato." scandisco piano.
"Per augurarti buona Pasqua."
Ovvio.
"Oggi è Pasquetta!"
Idiota.
"Ho capito, vuoi che ti auguri anche una felice Pasquetta! Basta dirlo." sorride, avvicinandosi nuovamente a me.
Dove caspiterina ho messo la padella?

Un modo -decisamente stupido- per augurarvi una Buona Pasqua -in ritardo- e una felice Pasquetta! xD
Olly.