Olleb
[Prompt: “I don’t
know you, but I want you”; 200 parole]
Talmente bello da farmi bruciare viva. Il
viso distorto in una smorfia di dolore con la sigaretta tra le labbra e credevo
che al mondo nulla di più doloroso e meraviglioso esistesse. Avrei dovuto
domandargli da accendere, o muovermi e finirgli esattamente addosso,
imprigionarlo. Ma continuava a guardare lontano, chissà dove, come se sapesse
darmi tutte le risposte che gli avrei richiesto. Se avessi tentato, forse, avrebbe
saputo dirmi perfino per quale ragione al mondo sia lui che io eravamo stati
partoriti. Una sola lacrima e quella visione sarebbe scomparsa, allora tentai
con tutte le mie forze di non chiudere gli occhi, arrivava il vento contro le
pupille e le iridi, ma non importava… la mia intera vita contro cinque minuti,
“prendine un’altra, per favore”. Il giorno dopo poteva anche smettere di
fumare, ma soltanto per quell’ora avrebbe dovuto – per me, per il mio male – estrarne una decina almeno e
assaporarle lentamente, stringendole per giorni tra le dita prima di infilarle
in bocca e suicidarsi. Ma, ahimé, quella che aveva preso era l’ultima del
pacchetto e perfino lui ne fu deluso – di certo non per le mie stesse ragioni e
non quanto me.
“Gee, dobbiamo andare”
“D’accordo”
Addio, Gee. Addio…
Gerard Way e i My Chemical Romance non mi
appartengono, vi prego di considerare questo mio scritto come invenzione,
perché tale è.