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Autore: PlasticBlue    06/04/2010    4 recensioni
Maeve é una ragazza di quattordici anni che vive in un universo alternativo al nostro,popolato da pirati e nobili,alchimisti e demoni dai poteri sovrannaturali. Alla morte della madre,si ritrova a vivere con gli zii,una coppia di contadini che la vessano e la maltrattano in ogni modo.Un giorno,stanca di sopportare,da fuoco al mulino degli zii e scappa...
Genere: Generale, Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1.Maeve

Maeve aveva sempre amato il mare.
Il mare ed il vento,i due elementi che da sempre conosceva.
Quel vento che le asciugava le lacrime dalle guance,dall'odore salmastro,così aspro e penetrante,quel mare così gelido e così vasto.Così misterioso.
A volte vi aveva sguazzato dentro,come altri bambini del suo villaggio.Aveva corso su quelle dune sabbiose a piedi nudi,aveva riso e giocato con le onde,ma il mare rimaneva qualcosa di lontano ed inaccessibbile,spaventoso.
Il mare significava pesce,significava nutrimento.Vita.
Ed allo stesso tempo,poteva significare morte per alcuni,poteva inghiottirti nei suoi flutti e farti sparire.Per sempre.
Ad alcuni pescatori del suo villaggio era successo.E chissà,forse era successo anche al suo papà,che se ne era andato per mare quando lei era ancora in fasce e non era mai tornato indietro.
Era per questo che spesso la sera,quando era in vena di fantasticherie o si sentiva un pò triste,scendeva giù alla laguna e si sedeva in riva al mare,rimanendo anche per svariate ore immobile,immaginando che il suo papà fosse proprio lì,nel mare,e la potesse sentire.
Quella sera giù nella baia non c'era neanche un alito di vento,ma in compenso il mare era piuttosto agitato ed una fine e fastidiosa pioggerella primaverile cadeva dal cielo grigio opaco.
Maeve era seduta su di un masso levigato che aveva sopprannominato ''uovo'',appunto per la forma ovale. L'Uovo si trovava su una linea di confine,sulla striscia di sabbia perennemente scura ed umida che separava terra ferma e mare.
Le piaceva particolarmente stare lì,sentire la risacca che dolcemente s'infrangeva contro le sue gambette magre ed abbronzate,ascoltare la voce del vento ed il rumore delle onde e gli strilli acuti dei gabbiani.
Lì nessuno la infastidiva o la prendeva in giro,come facevano i bambini al villaggio.
Per quanto si sforzasse e cercasse in tutti i modi di comportarsi da brava bambina,di essere simpatica e di stare agli scherzi,al gioco,sembrava che non riuscisse a piacere proprio a nessuno.
Quando glielo avevo detto,la mamma aveva riso.
''Dio,tesoro,sei troppo giovane per farti tutte queste paranoie!Sono sicura che almeno a qualche altro bambino piaci,non fare troppo la permalosa!''
Un pò ci era rimasta male per questa risposta,forse perché per una volta aveva sperato che la mamma la prendesse un pò più sul serio.Anche se in effetti,come speranza era davvero stupida.La mamma non era mai seria,era sempre allegra e sorridente,con una battuta pronta per tutto,al punto che spesso sembrava quasi una ragazzina anche lei.
Ed il suo aspetto,con quei lineamenti appuntiti che la facevano assomigliare ad uno di quei folletti che riempivano le pagine dei libri di favole,i capelli rossi lunghi e perennemente in disordine,il fisico asciutto ed agile,poco femminile e soprattutto,quei grandi occhi azzurri dall'aria un pò ingenua,le conferivano in effeti un'aria infantile e giovane.Molto più di quanto lo fosse in realtà.
Paranoie o non paranoie,comunque,la situazione non cambiava.
Preferiva stare da sola,preferiva stare lì.
E forse,assorta com'era dai suoi sogni ad occhi aperti e dai suoi pensieri,ci sarebbe rimasta anche una notte intera,se solo la mamma si fosse scordata,per una volta, di venirla a cercare...
-Maeve!E' tardi e la cena é pronta!
La bambina sussultò,sentendo la mano della mamma sulla sua spalla e la sua voce squillante.Non l'aveva sentita arrivare nemmeno questa volta.
-Daaai mamma....non posso rimanere qui ancora solo per un pò?Dieci minuti,daaaai!
-Ma che pigrona di figlia che ho!-Sbottò la mamma,interrompendosi un attimo per tossire,la mano sottile davanti alla bocca.-Niente storie,adesso torniamo a casa!
-Uffa...-Sospirò Maeve,riluttante.Non ne aveva nessuna voglia,lì si stava così bene.
-Dai,che se vuoi mentre torniamo a casa ti racconto una storia...e poi oggi ho fatto la torta alle noci,la tua preferita.
Non ebbe bisogno di dire altro.La torta di noci era qualcosa di abbastanza invitante perché Maeve si alzasse di buon grado.
-E la storia mamma?Cosa mi racconti?
-Allora...c'era una volta una principessa che viveva rinchiusa in una torre in mezzo al mare...
Maeve sbuffò.
-Ma mamma,praticamente tutte le tue storie iniziano così...e poi come fa la ragazza a sapere di essere una principessa,se vive da sola in mezzo al mare aperto?
Magda sorrise,divertita.
Sua figlia era proprio un bel tipetto ed anche piuttosto intelligente,per avere sei anni.< /div>
Ma dov'erano finiti i bambini di una volta,che ascoltavano tutto ciò che gli adulti dicevano senza discutere,prendendo tutto come oro colato?Mai una volta che sua figlia non ponesse mille domande...
-La principessa sapeva di essere una principessa perché era stata strappata ai suoi genitori dal crudele orco guardiano della torre ad otto anni,che dopo averla intravista,durante una delle sue incursioni sulla terra ferma,un istante insieme a sua mamma la regina e a suo papà il re,era rimasto folgorato dalla sua bellezza e aveva deciso di sposarla...
Magda s'interruppe nel bel mezzo della frase,colta dall'ennesimo attacco di tosse.Ormai si erano fatti sempre più frequenti,e,spesso e volentieri,violenti.
Questo,fu particolarmente violento.
I colpi di tosse cominciarono a susseguirsi,da prima rapidi e normali,poi cattarosi,rumorosi,così violenti che la costrinserò a fermarsi e ad appoggiarsi ad una betulla, nel tentativo di riprendere fiato.
-Mamma!Mamma!Cosa ti succede?-Gridò Maeve,spaventata.
Negli ultimi tempi la mamma le era sembrata diversa.Più pallida,magra,debole.E poi tutti quei fortissimi attacchi di tosse...forti,ma mai come questo.
Per quanto ci provasse,era inutile.
Magda non riusciva a fermarsi,nonostante ormai i suoi polmoni implorassero disperatamente ossigeno e avesse la gola in fiamme.
Con l'ennesimo colpo di tosse,Magda sentì un sapore metallico salirle su per la gola.
I suoi occhi erano pieni di lacrime,il suo sguardo appannato,però riusci ad accorgersi che c'era qualcosa di diverso,davanti a lei,in ciò che guardava;la mano che teneva davanti alla bocca,più per abitudine che per buona educazione,ora era sporca,macchiata di un liquido rosso vivo.
-Mamma!

Angolo dell'autrice

Saaalve a tutti quelli che sono arrivati fin qui!Questa é la prima long fic in cui tento di cimentarmi,quindi mi piacerebbe che voi mi lasciaste una recensione,anche negativa,per dirmi la vostra in proposito . Qualunque consiglio/suggerimento/critica costruttiva é bene accetto,quindi non fatevi problemi a recensire sinceramente!^^
See yaa
PlasticBlue

  
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