Ragazzi,
che fatica xDD allora, ho visto questa iniziativa di Fiumi
di Parole
e non ho potuto resistere... in oltre dovevo scrivere la seconda
oneshot della serie “Crepuscolo
di una storia (estiva)”
quindi mi son detta, perché no?
Se
tutto va bene la prossima oneshot dovrebbe essere un capitolo
normalissimo, questo è un po' speciale, ma anche un po'
scemo, dato
che per farci stare tutte le parole ho scritto un bel po' di
boiate... Spero che vi piaccia comunque, un bacio<3
Un
profondissimo abbraccio e ringraziamento alla bravissima Becky
che ha betato in modo eccezionale questa storia... grazie ♥
LadyCroix
Crepuscolo di una
storia (estiva);
Se devo vedere questo, allora
preferisco chiudere gli occhi.
[Seconda
– difficilissima – parte]
Cinquanta
momenti di Me, e anche se un po' meno, te.
#01
- Gelosia
E'
una di quelle cose che semplicemente sarebbe meglio non ci fossero,
pensa Gioele sospirando e aggiustandosi con una mano la camicia; e
quelle cose che sarebbe meglio non ci fossero sono semplicemente
quelle oche, stupide ragazzine frivole che toccano qualcosa che mai e
poi mai dovrebbero toccare, per il semplice fatto che lui non
può
proprio sopportarla quella sensazione che gli invade lo stomaco e lo
stordisce – no, non è proprio il tipo adatto per
sopportare una
cosa terribile come la gelosia.
#02
- Lenzuola
Si
stringe all'asciugamano che ha steso sopra il suo copro a mo' di
lenzuolo
tra
le braccia – non ha mai amato particolarmente l'abbronzatura,
non
sul suo corpo almeno – e fa fuggire lo sguardo a pochi metri
da
lui, in un posto dove proprio non dovrebbe posarsi: su Damiano, una
ragazza di cui nemmeno conosce il nome – ed è
certo che nemmeno
l'altro lo conosca – e la sua lingua che quasi certamente
è
infilata per qualche metro giù per la sua trachea
– davvero
raccapricciante.
#03
- Caffè
E
nonostante nella vita sia sempre stato un ragazzo calmo e tranquillo,
sente uno strano nervosismo invaderlo: è come se si fosse
bevuto
sette tazzine di caffè
consecutive, ma non le ha bevute e questo è parecchio
preoccupante
perché, se non è un agente esterno a farlo
sentire in quel modo,
allora è sicuramente colpa di quel ragazzo; non è
una cosa che lo
rende tanto fiero, insomma – provare certe cose per un
ragazzo non
è una cosa normale, non nel mondo e nel modo di vivere che i
suoi
genitori fin da bambino gli hanno infilato nel cervello, ma teme di
doverci fare l'abitudine: se prova quelle emozioni le prova, punto e
stop.
#04
- Interrogatorio
Si
alza dal lettino sospirando pesantemente, tutto quello che vorrebbe
fare è camminare velocemente verso l'albergo dove alloggia,
entrare
nella sua stanza, spogliarsi, gettarsi sotto le coperte e nascondersi
per l'eternità; invece, molto semplicemente va al bar a
prendersi un
gelato – sparire comporterebbe quasi sicuramente
un
odioso interrogatorio
da parte di Damiano.
#05
- Melodia
Il
bar è un posto tranquillo, dove la gente si riunisce per
bere un
caffè e chiacchierare con gli amici; Gioele adora il bar, lo
adora
anche per un motivo particolare ormai quasi totalmente dimenticato
dalle persone: una scatola alta poco meno di un uomo con
un'infinità
di canzoni degli anni passati; sorridendo Gioele infila una monetina
e fa partire una canzone, sperando che quella dolce melodia
lo distragga da pensieri scomodi.
#06
- Lavoro
«Ciao»
la sua voce cattura subito l'attenzione di Gioele, che si gira
curioso verso il ragazzo che gli rivolge la parola – non ne
è
assolutamente certo, ma dal grembiule con la marca del gelato
può
intuire che quel ragazzo lavori
proprio lì, al bar.
#07
- Denti
Nonostante
non sia proprio dell'umore giusto per fare nuove conoscenze –
dato
che le ultime gli hanno causato non pochi problemi e paranoie mentali
varie – cerca di comportarsi, come sempre del resto, nel modo
più
cortese possibile: tira un po' le labbra in un sorriso falsissimo, e
con finto entusiasmo ricambia il saluto; Devo
avere qualcosa trai denti,
pensa incuriosito dal modo in cui il ragazzo lo scruta.
#08
- Libro
«Come
va?» Ma
chi ti conosce,pensa
un po' infastidito, pentendosi di essere andato al bar e di non
essere rimasto sul lettino – dopotutto, per distrarlo da
Damiano e
Miss Ho La Lingua Più Lunga Della Spiaggia sarebbe bastato
un buon
libro,
un thriller magari, con tanto sangue, con tanta violenza e senza la
minima traccia di baci, bacetti e altre cose da ragazzine in periodo
di esplosione ormonale.
#09
- Chiave
«Bene,
tu?» non che gli interessi minimamente, ma se cinque minuti
di
conversazione sono la chiave
per sbolognarsela e tornarsene in spiaggia – o meglio ancora,
in
albergo – allora è disposto a sacrificare il suo
prezioso tempo.
#10
- Sguardo
E
mentre la chiacchierata sfocia in un banalissimo cosa
ti piace fare, dove vivi, qua 'è il tuo colore preferito Gioele
si scopre più debole di quanto nemmeno nelle sue meno rosee
aspettative avrebbe mai immaginato: sfugge un paio di volte con lo
sguardo
verso la sagoma lontana dell'amico, ancora intento ad accertarsi che
le tonsille della ragazza siano in buona salute usando il suo
attrezzo migliore: la lingua.
#11
- Biancheria
«Comunque,»
dice il ragazzo che ha scoperto chiamarsi Ludovico «che tipo
di
biancheria
preferisci?» Gioele socchiude la bocca stupito –
come diavolo sono
finiti a parlare della sua biancheria?!
#12
- Massaggio
«Senti,
grazie di tutto ma davvero, devo andare» e non gliene importa
un
fico secco se non ha finito di ascoltare la canzone che ha
profumatamente pagato, ma davvero, un altro secondo di conversazione
con quella specie di decerebrato e si ritroverà
così teso da dover
andare da un massaggiatore, giusto per non rischiare l'ospedale per
paralisi nervosa.
#13
- Sete
Per
quanto la visuale non possa essere la migliore – stanno
ancora
abbracciati come se si conoscessero da una vita e si volessero un
gran bene, ma almeno, per fortuna, hanno smesso di baciarsi –
Gioele pensa che alla fine il posto più tranquillo della
spiaggia si
trovi proprio lì, sotto il suo ombrellone; preso da
un'improvvisa
sete
prende a frugare nello zaino che ha portato in spiaggia, quando
frugando incappa proprio nell'ultima cosa che si sarebbe immaginato
di trovare...
#14
- Regalo
Deve
essere rimasto nello zaino l'ultima volta che lo ha usato, pensa, e
l'ultima volta se non sbaglia è stata durante una gita
scolastica
piuttosto significativa: aveva conosciuto così il suo
migliore
amico, lui gli aveva fatto un regalo,
una matita in legno con scritto il suo nome; per la prima volta da
quando è arrivato al mare pensa un po' nostalgicamente a
Marco.
#15
- Fotografia
Chiude
gli occhi, e come una collezione gli attimi di quel momento gli
passano davanti agli occhi: fotografia
dopo fotografia ripensa a dettagli di quel periodo che aveva
scordato.
#16
- Istante
Qualcosa
gli tocca la spalla e in un istante,
quell'idilliaco momento pieno di ricordi e nostalgia viene interrotto
– si gira aggrottando la fronte pronto a lamentarsi, ma tace
sorpreso di vedere Damiano «Eri, tipo, in trance?».
#17
- Cane
«Qualcosa
del genere. Cosa c'è?» Damiano parla, ma non
appena nomina la
ragazza il cervello di Gioele si spegne e tutto ciò a cui
riesce a
pensare è al padrone sulla riva che lancia un frisbee e il cane
obbediente che lo va a raccogliere.
#18
- Rossetto
Solo
dopo qualche istante – quando si rende conto di poter
sembrare
maleducato con quel suo comportamento menefreghista – si
volta un
po' e finalmente lo guarda, e se ne pente subito: poco sotto il collo
c'è un segno di rossetto
inconfondibile.
#19
- Orologio
Così,
istintivamente e in modo parecchio sospetto abbassa lo sguardo
fissandolo sull'orologio
di
Damiano, perché c'è davvero qualcosa di strano in
lui ma proprio
non ce la fa a guardarlo, non con quel segno sul collo.
#20
- Computer
E
la sua testa improvvisamente sembra un computer
con troppa poca ram, che ci prova davvero a
distrarsi,
a pensare ad altro, a vedere Damiano come l'idiota che qualche ora
prima lo aveva quasi ucciso facendo saltare entrambi da una
scogliera, ma proprio non ci riesce – si blocca per istanti
sul
fatto che Damiano ha qualcuno e quel qualcuno a quanto pare non
è
lui.
#21
- Salato
Non
che gliene importi eh, a lui di Damiano non importa assolutamente
nulla, è solo – beh, non sa che cos'è,
e non vuole nemmeno
saperlo; socchiude gli occhi cercando di concentrarsi sul piacevole
odore salato
della pelle dell'amico.
#22
- Pelle
No,
seriamente: qualcosa in lui deve essersi rotto, perché
proprio non è
possibile che il dolce, innocente e casto Gioele pensi –
seppur
involontariamente – cose come “chissà
come sarebbe assaggiarla, la sua pelle”;
e Gioele, così come lo ha pensato, lo rinnega a
sé stesso,
arrossendo come se avessero appena fatto leggere in pubblico il
diario segreto che teneva alle elementari.
#23
- Dolce
«Ehi,
va tutto bene?» Dice Damiano posando una mano sulla sua
spalla,
mentre Gioele pensa che davvero quel ragazzo è la cosa
più dolce
del mondo.
#24
- Maglia
Gioele
scuote velocemente la testa, per poi togliersi la maglia
dicendo
che il suo colorito è dovuto solo ad un'improvvisa vampata
di
calore.
#25
- Gelo
Damiano
ridacchia «Ci credo, stai coperto come se si gelasse»,
Gio arrossisce, lui non è il tipo da mostrarsi come fa
Damiano.
#26
- Pallone
Qualcosa
lo colpisce sulla testa, sbarra gli occhi e sente il lontananza un
«Ma proprio qua dovevate tirarlo quel cazzo di pallone?!»
#28
- Oscurità
E
poi, come durante un'eclissi inaspettata, l'oscurità
prende il sopravvento su di lui.
#27
- Alba
Quando
le cose riprendono ad avere un colore ma soprattutto una forma
è
ormai l'alba
e Gioele si rende conto di non essere più sulla spiaggia, ma
nel suo
letto.
#29
- Lacrime
Sgorgano
a fiotti dai suoi occhi candide lacrime
di cui non sa darsi una spiegazione, probabilmente è solo lo
stress
della giornata, di tutte le emozioni contrastanti, le situazioni
scomode e le brutte avventure che ha avuto, o forse è
semplicemente
una specie di femminuccia con la sindrome premestruale che piange per
ogni cosa senza spiegarsi nemmeno il perché.
#30
- Tatuaggio
La
cosa sinceramente non gli va molto a genio; sposta lo sguardo -
annacquato come quello di una madre al matrimonio della figlia - e si
fissa il braccio: uno strano segno viola – un livido forse? -
se ne
sta orgoglioso poco sotto la spalla, più o meno nella
posizione dove
i vecchi marinai si tatuavano
un ancora celeste avvolta da una spessa corda dorata.
#31
- Occhiali
Allunga
le mani sul comodino, alla ricerca dei suoi occhiali da lettura e del
suo amato libro con sangue e violenza e completamente privo di cose
che possano ricordargli qualcuno
e la sua passione per qualcosa.
#32
- Latte
Lo
apre esattamente dove un grande segnalibro con stampata sopra una
vallata piena di girasoli divideva le pagine; prima di cimentarsi
nella lettura accarezza con la punta delle dita le lisce pagine color
latte,
come in un segreto e silenzioso rituale.
#33
- Taglio
Inizia
a leggere e subito la sua mente prende a viaggiare lontano, in un
mondo immaginario incredibilmente bello e totalmente diverso da
quello reale, ed è così assorto dalla lettura da
non accorgersi
nemmeno di star girando pagina – si risveglia da quella
specie di
sogno solo quando avverte l'indice pizzicargli: fissandolo si accorge
di piccolo taglietto,
probabilmente procurato dalla carta di una pagina.
#36
- Ripetere
Per
quanto tenti di distrarsi non ci riesce veramente; continua
così a
ripetersi
che quello che è successo quel giorno è un fatto
isolato, che le
vacanze sono quasi finite e che una volta a casa tutto
tornerà
esattamente come prima – lui tornerà in tranquillo
ragazzo senza
quel tipo di pensieri e Damiano tornerà nella sua fantastica
casa
chissà dove a baciare tutte le ragazze che vorrà
senza che Gioele
possa pensare cose acide.
#37
- Sfumature
E'
sempre stata così la sua vita, tranquilla, monocolore;
improvvisamente si rende conto che è sempre stato solo un
gran bene,
perché tutte quelle sfumature
lo confondevano, lo stordivano, lo facevano soffrire e gli facevano
pensare cose che un ragazzo di sedici anni non dovrebbe pensare
–
certe preoccupazioni si addicono di più a una crisi di mezza
età,
no?
#38
– Significati
O
forse, cosa molto più probabile, era una semplicissima crisi
adolescenziale, dove non si è soddisfatti se non si capisce
ogni
cosa, se non se ne apprende il significato
e se non se ne ha la perfetta sfumatura sulla punta della lingua, una
di quelle crisi dove tutto deve essere certo e niente può
essere
lasciato al caso o al dubbio, insomma, una di quelle cose da mandarti
in scimmia il cervello in maniera pesante.
#39
– Ossessione
E
se magari ai vostri occhi il povero Gio sembrerà un ossessionato,
ai suoi, molto più pessimistici, sembra semplicemente un
pazzo.
#40
- Sabbia
Perché
davvero, è assurdo per lui che tutto ciò che si
era costruito nella
mente, tutti i suoi fantastici castelli eretti con certezze ereditate
da libri e genitori ossessivi cadessero giù per della
semplice
salsedine, sabbia
e un ragazzo.
#41
- Aereo
Salutarsi
era stato più traumatico di quanto Gioele potesse
immaginarsi, ma lo
ha superato; certo, non gli sta ancora comoda l'idea che quello
è un
addio vero, un crepuscolo di una storia estiva mai nata, ma deve
accettarlo – quell'aereo
lo riporterà nella sua amata Milano, lontano da tutto
ciò che lo
aveva scosso durante la vacanza.
#34
– Anniversario
E'
quasi come un anniversario,
ogni anno lo stesso giorno prende lo stesso aereo e aspetta che i
ricordi di ciò che abbandona sfumino via, lentamente.
#42
- Viaggio
Socchiude
gli occhi e si appoggia contro l'oblò, mentre la spiaggia su
cui
aveva passato gli ultimi quindici giorni si rimpicciolisce, sparendo
mano a mano che l'aereo si alza; quel viaggio
se lo ricorderà per sempre, ne è certo.
#44
- Bracciale
Accarezza
il bracciale colorato che gli aveva dato Marco prima della partenza,
insieme si erano fatti una promessa che Gioele sapeva benissimo di
non poter mantenere.
#45
- Sesso
«Torneremo
più uomini di quanto non lo siamo ora» aveva detto
con un sorriso
smagliante stringendogli il mignolo, «e faremo un sacco di sesso»
Gioele si era messo a ridere e aveva annuito, senza convinzione.
#50
- Manette
Ma
quelle promesse infrante erano come catene, manette
che non lo avrebbero mai liberato fino a che non le avrebbe mantenute
davvero.
#47
- Penna
Prende
una penna
e inizia a scrivere il modulo di iscrizione, concentrato e attento a
non sbagliare a inserire i suoi dati anagrafici.
#35
– Quadro
Finito
di compilare il modulo ci mette una firma e lo posa sul tavolo, dove
nota un quadro degli alunni iscritti in quella scuola per quell'anno;
ne legge rapidamente qualche nome, cercando quello di sua cugina che
tanto ha insistito per averlo lì, con lui in quella scuola.
#46
- Polvere
Una
volta trovato, con un mezzo sorriso, aggiunge il suo nome sotto il
suo sperando che i professori prendano in considerazione di metterlo
in classe con lei, e con non chalance apre il cassetto della
scrivania del preside per metterci dentro la penna e il fascicolo con
tutti i moduli di iscrizione – deve
lavorare tanto pensa
sarcasticamente facendo caso alla polvere.
#48
- Lingua
Si
affaccia alla finestra dell'ufficio del preside, quel vecchio gli ha
detto di aspettarlo lì mentre parlava con i genitori di
qualcuno;
sbuffa pesantemente, facendo poi un suono quando per sbaglio si morde
la lingua.
#49
- Note
Canticchia
sereno le note
di una canzone che non sa quando ha sentito, mentre il passi dal
corridoio si fanno più vivi – probabilmente,
quell'uomo sta
arrivando.
#43
- Bosco
La
porta si apre e lui chiude le finestre, dicendo addio al bosco
che si affaccia
sul
retro della scuola e preparandosi a un colloquio con il preside.