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Autore: manubibi    06/04/2010    6 recensioni
Perché non sapevo in che altro modo chiamare quello che prova un padre per un figlio, soprattutto quando sta facendo i suoi stessi errori. Niente slash, è molto corta ma ci tengo abbastanza.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Sono tuo padre, chiaro?
E subito dopo si blocca, solo un secondo per dirsi quanto sia banale una frase del genere. Sul genere: "Tu mi devi rispetto! Io mio padre...". Non può neanche dirgli che lui non lo insultava, suo padre. Una volta sentiva il sacrosanto diritto di farlo, ma ora che se lo sente fare a sua volta è completamente diverso. Dev'essere un teorema logico naturale, non rendersi conto delle cose finché non le si sente sulla propria pelle. Sul proprio cuore.
Come può dirgli che gli vuole bene?
-E allora? Che cazzo vuoi?- urla il ragazzo, alzando sempre di più la voce, contraendo tutti i muscoli del viso per mostrargli disprezzo.
E per la prima volta lui non sa come reagire. Di picchiarlo non se ne parla nemmeno. Non quando si sente in colpa. Non quando sa che, dopotutto, non può dire di essere stato coerente nella sua vita e con quello che sta cercando di vietare.
Ma deve provarci di nuovo, perché c'è troppo in gioco, troppo da perdere.
-Cosa voglio? Che mi prometti che butterai via quella merda. Oggi! Hai capito?
Indio non risponde. Anzi, gli si dipinge sul viso un ghigno sarcastico e oscuro.
Quello che...quello che lui aveva quando gli altri cercavano di persuaderlo a smettere. Quando diceva loro la fatidica frase: "posso smettere quando voglio". Non può contestare. Non può dirgli di non fare qualcosa che lui da giovane ha fatto fino a sfinirsi e fino a sfinire gli altri di dolore, senza rendersene conto. O rendendosene conto, ma in un certo senso fregandosene.
Non credeva che proprio a lui sarebbe capitato di trovare suo figlio nello stesso errore idiota.
Lui ne è uscito, alla fine. Ma Indio...chi gli assicura che con lui non andrà diversamente? Perché pensare che prima o poi non finirà come il proprio Julian? Lui aveva evitato quell'epilogo, e ha spiegato mille volte a quel ragazzino quanto ci si senta felici senza. Gli ha raccontato troppe volte che cos'era riuscito a combinare quando era sballato. E "sballato" è un eufemismo ridicolo.
Ma Indio nella sua naturale caparbietà e avventatezza adolescenziale deve aver pensato che si preoccupava troppo, che a lui sarebbe andata diversamente, che anche se ci fosse caduto a sua volta, ne sarebbe uscito indenne, non come quel coglione del papà.
-Ah, ma per te non era merda, allora, vero?- lo sfida apertamente.
Robert per un momento sente chiaramente la nausea.
E' troppo.
Indio sa che sofferenza sia stata, sa che non dovrebbero nemmeno toccare l'argomento. Perché si, è facile parlarne a cuor leggero davanti a milioni di persone che non hanno idea di cosa hai passato, esattamente nello stesso contorto modo in cui è più facile dire cose intime a qualcuno che magari non puoi neanche vedere in faccia. A casa invece non si può fare a meno di restare feriti quando se ne parla.
Il suo sguardo si indurisce.
-Stai superando il limite, perché fra poco perdo il controllo, Indio.
Ovviamente non è vero. E' ancora abbastanza lontano dal perdere il controllo, è qualcosa che ha imparato con l'esperienza.
-Ooooh, che paura, me la sto facendo sotto.
Rivede sé stesso. La stessa propria spavalderia. E non la può sopportare.
-Indio, smettila.
-Perché? Perché tu hai potuto farti tutta la merda di questo mondo e io no? Ma quanto sei ipocrita, papà!!- aggiunge urlando, e corre di sopra in camera sua.
Silenzio, per un pò.
Robert è fermo, in piedi, in mezzo al salotto, e si copre gli occhi.
Che via d'uscita ci può essere?
Sedersi sul divano, è la prima cosa che gli viene in mente.
La testa fra le mani, l'angoscia che stringe come un cappio attorno al collo. Un cappio stretto, al collo, allo stomaco, alle mani, freddo.
Freddo.
Tanto freddo, tanto tanto...
La porta si apre, e la ventata di profumo femminile, familiare ormai da anni, lo avvolge quasi subito.
-Rob? Che succede?- mormora lei.
Lei. Quanto darebbe per poter esprimere cos'è lei.
Cos'è stata, cos'è e cosa sarà, per sempre.
Se non ci fosse stata lei, probabilmente ora sarebbe un sacco di ossa abbandonato da qualche parte a Skid Row.
-Lo sapevi che Indio sniffa cocaina?- domanda a bruciapelo, perché non ha la forza di tergiversare.
Il silenzio che non risponde gli dice che no, non lo sapeva.
-Cosa?- sussurra lei, rimanendo immobile.
-Non so cosa fare.
-Rob...
Non vuole essere consolato come un ragazzino. Come quel ragazzino.
Non vuole sentirsi dire nemmeno che non è colpa sua, perché probabilmente lo è, chissà?
Vuole che anche lei gli dica che l'unico responsabile non può che essere lui, perché è così che vanno le cose.
-Mi ricordo di quando era piccolo- dice improvvisamente con aria assente, fissando un punto imprecisato fra la tenda e la mensola con l'ultimo Golden Globe. -Mi ricordo di quando aveva appena cominciato a camminare e allungava le braccia verso di me, così- e imita il gesto. -E sorrideva...e sorridevo anch'io, perché, sai, ero convinto che lui...che stronzata. Che lui sarebbe stato meglio di me. No. Comunque, davvero, forse ha ragione, e credo che sia colpa mia.
Susan è rimasta ad ascoltarlo sentendo il magone crescere in gola e nello stomaco. Non lo può vedere così. -E poi mi ricordo di tutte le volte che cadeva all'indietro come un birillo, non come tutti i bimbi normali che cadono di culo. Lui giù, dritto come uno stoccafisso, e io lo prendevo al volo e lui mi guardava e rideva, e io mi sentivo come se potessi sempre essere lì a proteggerlo. Ma adesso come faccio?
-Rob, non...
-Non dirmi che non è colpa mia, perché io alla sua età facevo le stesse cose, ma adesso capisco mia madre. Capisci?
Ride, nervoso.
-Non so che darei per sistemare le cose. Quando sono diventato il suo papà non potevo credere di essere capace di dare qualsiasi cosa per lui, anche la dignità, la carriera, qualsiasi cosa credevo importante...la vita, ecco, cose insignificanti così.
Lei lo costringe a voltarsi, e il suo profumo lo accarezza di nuovo.
-Fà il padre. Vai a parlargli.
-Non mi ascolterà!- esclama, desiderando con tutto il cuore che non fosse così. -Insomma, cosa credi che abbia fatto finora?
Lei rimane di nuovo in silenzio.
-Sai dove tiene la roba?
-Sotto il letto, è da lì che l'ho tirata fuori. Il suo.
Susan annuisce. -Allora prendigliela. E buttala via. E abbraccialo. Credo pensi che tu stia troppo lontano da casa e che pensi troppo al lavoro, e che rimani nel personaggio troppo tempo, e credo anche che si senta un pò messo da parte. Effettivamente, è ancora un bambino.
Robert chiude gli occhi. Com'era semplice quando lui aveva solo otto anni e l'unica cosa che doveva vietargli erano le patatine in quantità industriali.
Per qualche minuto si fa confortare ancora dai ricordi di quand'era piccolo e...
Si alza dal divano e sale le scale a due a due.
Un urlo furioso del ragazzo.
Sembra che ci sia una colluttazione, e Susan si sta preoccupando. Che abbia bisogno di...
-Lasciami!
Lei scatta e sale le scale di corsa, preoccupata. E li trova lì.
Indio si dibatte, nel suo abbraccio.
Non capisce, ancora, ma Susan sì.
Un abbraccio non risolverà il problema, ma in sé significa qualcosa.


[Allora, credo sia evidente che adoro Susan, è il prototipo di donna perfetta per qualsiasi uomo, e giuro che mi dispiace sempre cornificarla con le RDJude...cooomunque, anche questo era un tentativo di uscire dalla solita prassi della slash a volte lemon RDJude. Qui volevo cambiare un pò soggetto, e spero davvero che non vi sembri banale, perché anche se sono senza ispirazione ce l'ho messa tutta per darle un tono autentico...
Comunque come sempre ringrazio tutte voi che mi leggete e mi commentate, è grazie a voi se vado avanti a scrivere <3 soprattutto ApolloFan, il tuo commento mi ha letteralmente fatto gonfiare il cuore, giuro, è sempre bello quando mi squeeeeeei fra i commenti *///////////* Sere9, di sicuro ne scrivo altre, adesso che ho fatto finta di essere una scrittrice seria posso tornare alle p0rn XD dite che pubblico quella con Mel? .-.]
   
 
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