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Autore: E u r eka    06/04/2010    2 recensioni
E’ uguale, sembra uguale eppure è diversa.
E’ lei, l’Alice bambina che si osservava intorno meravigliata e incantata da tutte le stranezze che la circondavano, che smaniava dal desiderio di trovare la strada di casa per andarsene da quell’insolito mondo di pazzia unica e magica, fuggire da quello inconfessato di voler rimanere.[..]
Capricciosa, volubile, testarda e intrepida, indiscutibilmente Alice.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alice

Un po’ meno Alice

 

 

 

 

 

« Sembri proprio vero..A volte dimentico che questo è solo un sogno.. »
Stesse parole e paure, identico lo sguardo azzurro riflessivo e le labbra sottili lievemente imbronciate, uguali i crini biondi di grano maturo e dorato.
E’ uguale, sembra uguale eppure è diversa.
E’ lei, l’Alice bambina che si osservava intorno meravigliata e incantata da tutte le stranezze che la circondavano, che smaniava dal desiderio di trovare la strada di casa per andarsene da quell’insolito mondo di pazzia unica e magica, fuggire da quello inconfessato di voler rimanere.
E’ Alice, non più bimba, cresciuta e diventata grande senza stramberie ad accompagnarla nel cammino divertendola, ma solo in mezzo a barbosa normalità, quella noiosa tranquillità polverosa che qui non avrebbe- non conoscerà mai se deciderà di restare.
Il Brucaliffo la squadra dall’alto in basso, sembra scrutarla fin dentro l’anima dietro l’inseparabile monocolo, mentre aspira il fumo e irriverente glielo sbuffa in faccia.

«La smetti per favore? »
Scocciata, lei tenta di scacciare la nuvola bluastra come il suo interlocutore - è tutto un sogno, solo frutto della mia immaginazione pare dire il suo sguardo sempre meno smarrito- e allontanarla disperdendola con la mano, tossendo a più non posso.

Déjà vu pensa il bruco ceruleo osservandola e prova quella familiare sensazione di familiarità già percepita, come se stesse rivivendo un episodio in precedenza successo, accaduto nel passato e ora riverificatosi.
Adesso ghigna il Brucaliffo. La fissa e sorride pungente, canzonatorio.
Perché lui è così, ironico e beffardo osservatore di quel che gli piace studiare.
E perché ora ha capito e sa che starà solo agli altri essere capaci di fare lo stesso.
Chissà se ne saranno in grado?E..importa davvero la risposta?
Socchiude gli occhi senza che quella risata a mezze labbra accenni a voler scomparire e la rivede. La Bambina nella Ragazza.
E’ diversa, ammette a se stesso, il che è ovvio essendo un’umana e appartenendo a quella risma di esseri apatici e un po’ meschini, lui è ben cosciente che non potesse farne a meno anche volendo e provandoci con tutte le sue forze.
Evitare di crescere dopotutto è impossibile per chiunque.
E il trasformarsi, cambiare pelle e aspetto come un serpente fa parte di lei, della sua essenza mutevole come il cielo che è sopra le loro teste, infinito e sempre incostante nella sua moltezza.
Ma è lei. Uguale e al tempo stesso diversa nella sua natura unica ed insostituibile.
Capricciosa, volubile, testarda e intrepida, indiscutibilmente Alice.
Decisa nell’indecisione, sensibile nel suo essere infinitamente sciocca, coraggiosa nella paura e ardita davanti a ciò che d’ignoto l’attende.
Proprio lei, meravigliosamente se stessa, follemente e imprevedibilmente Alice che è tornata finalmente nel suo Paese delle Meraviglie.
E proprio per questo, perché ha visto e si è reso conto che non è cambiata, ma rimarrà perennemente costante nella propria invariabile determinazione e perché nel corso degli anni quella petulante curiosità non si è smorzata, ma se possibile, ha finito con l’accentuarsi, il Brucaliffo conosce già l’esito della scelta e ride senza ritegno.
Se è Alice e ora lo sa bene, non resterà a Sottomondo perché è Lei e Alice, quella vera, l’Alice giusta e originale non sarebbe mai rimasta, ma sarebbe tornata a casa ogni volta e comunque.
E sa il Brucaliffo mentre vede rinascere nella Ragazza la Bambina d’un tempo che si era semplicemente assopita, che in fondo lei rimarrà sempre l’Alice eternamente bambina e sognatrice che li crede non reali e che aveva conosciuto nella sua infanzia, ma soprattutto sa che ci sarà sempre chi non smetterà mai di sperare nel suo ritorno, che desidererà per una volta - quella prima ed unica volta- che Alice sia un po’ meno Alice e continuerà ad aspettare fiduciosamente illuso che ricompaia all’orizzonte ancora e ancora.
Bentornata Alice.

 

Buon viaggio e a vederci

 

   

  

 

 

  
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