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Autore: Little Fanny    08/04/2010    3 recensioni
Non sapeva quanto tempo avesse passato davanti a quella parete: potevano essere passati secondi o millenni; non lo sapeva e nemmeno gli importava: sarebbe rimasto lì, con la mano posata su quel freddo muro, fino a lasciare un segno indelebile: un’incisione per ricordare a tutti che il suo cuore era morto lì, proprio quel giorno, un’altra volta. Un ultimo incontro ancora.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: One last time
Fandom: Doctor Who
Pairing: Dottore/Rose Tyler
Set di temi: delta
Rating: verde
Genere: introspettivo, romantico
Note: partecipa alla challenge F3.U.CK.S fest @fanfic_italia, per l’iniziativa della prima settimana @1frase.
Avvertimenti: etero? One-shot
Disclaimer: la storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per mio puro diletto. 

 
One last time
05 – Tempo
Il Dottore non si era mai curato dello scorrere del tempo prima di allora: aveva sempre vissuto fuori da ogni sua possibile computazione, raggirando la morte come solo a lui era concesso; ma adesso, con Rose al suo fianco, aveva desiderato poter vivere una sola vita per condividere il suo tempo con qualcuno.
17 – Mortale
Voleva, quindi, un corpo mortale: un solo cuore capace di battere a ritmo con un altro cuore, ma non più quello gemello, che vibrava imperterrito nel suo petto, ma quello del suo destino.
39 – Fato
Tuttavia il fato, un fato avverso il suo, non sembrava volergli concedere quella effimera felicità, non gli aveva lasciato nemmeno il tempo di gustarsi quella fievole speranza di poter vivere almeno il tempo della sua Rose, che gliela aveva portata via.
06 – Guerra
La guerra, un’altra battaglia in cui si era trovato a gestire le sorti del mondo intero, gliela aveva strappata dalle mani, e, questa volta, per sempre.
01 – Terra
Lei aveva scelto di rimanere con lui, sulla Terra a cui realmente apparteneva, abbandonando la sua famiglia ritrovata, decidendo invece di combattere al suo fianco, fino alla fine.
04 – Storia
Avrebbero scritto assieme un nuovo capitolo della storia di quel meraviglioso pianeta, e invece lui si era ritrovato ancora una volta solo, salvatore del mondo, ma incapace di salvare la persona per lui più importante.
44 – Confine
L’aveva vista lottare per tenersi aggrappata a quella leva, ma, infine, le forze le erano venute a mancare e l’unica cosa che era riuscito a fare era stata quella di osservarla volare via da lui, superando un confine che nemmeno il suo fidato TARDIS avrebbe mai valicato.
47 – Candore
La breccia, ormai, era stata sigillata: nessuno avrebbe più potuto valicarla; rimaneva solo un muro bianco, splendente nel suo immobile candore.
49 – Incisione
Non sapeva quanto tempo avesse passato davanti a quella parete: potevano essere passati secondi o millenni; non lo sapeva e nemmeno gli importava: sarebbe rimasto lì, con la mano posata su quel freddo muro, fino a lasciare un segno indelebile: un’incisione per ricordare a tutti che il suo cuore era morto lì, proprio quel giorno, un’altra volta.
43 – Ferita
Una nuova ferita aveva segnato il suo corpo: la sentiva scorrere feroce e appuntita nella sua carne, fino a conficcarsi come una lama nel battito incessante dei suoi due cuori, ricordandogli che non sarebbero più stati capaci di battere a ritmo con il cuore di un’altra donna.
13 – Passi
Se ne era andato, infine, con calma, le mani nelle tasche e lo sguardo puntato dritto verso l’orizzonte; all’apparenza poteva sembrare il solito Dottore energico e vitale, dalla parlantina irrefrenabile e la brillante soluzione sempre pronta, ma i suoi passi, scanditi dalle semplici scarpe da ginnastica che si ostinava a calzare, erano pesanti e rassegnati.
15 – Vittoria
Così, mentre il mondo festeggiava l’insperata vittoria, lui partiva con suo fedele e unico compagno di viaggio, alla ricerca di un’ultima breccia, per dirle almeno addio.
08 – Sentore
Rose si era svegliata di soprassalto: ancora quella voce: la voce del suo Dottore che la chiamava senza posa; poteva tutto essere frutto della sua mente distrutta, ma lei sentiva che era reale, aveva il sentore che lui la cercasse, che la stesse cercando per il tempo e lo spazio e lei, Rose Tyler, avrebbe risposto.
30 – Legame
Aveva svegliato tutta la sua famiglia nel cuore della notte, aveva raccontato tutto e loro l’avevano ascoltata in silenzio, senza fiatare, comprendendo che quel legame che si era venuto a creare tra lei e il suo Dottore, era reale e più forte di qualsiasi barriera spaziale e temporale.
21 – Canto
Avevano fatto i bagagli nel cuore della notte, caricato tutto sopra la vecchia jeep e si erano messi in marcia, seguendo le indicazioni di quella voce, come fosse il canto di una sirena ammaliatrice.
23 – Silenzi
Avevano viaggiato per miglia e miglia, superando il mare e pianure sconfinate; i silenzi si erano susseguiti lunghi e pesanti, come era lento lo scorrere delle lancette quando non c’era la sua voce a fare da guida.
09 – Giovinezza
Le sembrava ancora strano aver vissuto una vita, prima dell’arrivo del Dottore; aveva passato la sua giovinezza tra casa e scuola, un lavoro da commessa che non le avrebbe mai dato soddisfazione e, invece, ironia della sorte, proprio quel lavoro le aveva cambiato la vita.
41 – Pensiero
Lui le aveva dato l’opportunità di trascorrere giornate memorabili: avevano viaggiato nel tempo e nello spazio, assieme erano entrati a contatto con popolazioni diverse, mondi diversi; ma adesso lei non poteva far altro che rivivere quei momenti nei suoi sogni, per non dimenticare mai: il solo pensiero di poterlo perdere per sempre, anche dai suoi ricordi, la terrorizzava, così spronava suo padre ad accelerare, alla ricerca del luogo in cui si sarebbero incontrati di nuovo.
19 – Giardino
Avevano costeggiato montagne, abbandonato città anonime con i loro perfetti giardini curati, emblema di una famiglia che Rose non avrebbe mai potuto costruire con lui, un uomo, anzi, un Signore del Tempo, sempre di corsa, sempre diretto più in là, alla ricerca di qualcosa di nuovo.
16 – Languore
Non conosceva la parola “calma”, non rientrava nel suo vocabolario; la sua vita, anzi, la loro vita, era una corsa continua: fossero inseguiti dai più disparati nemici o dal tempo stesso le loro gambe si muovevano veloci; anche il suo modo di parlare esprimeva la sua frenesia d’essere.
11 – Preda
Era sempre preda della sua sete di conoscenza e si esaltava per qualsiasi cosa: fosse essa una costruzione, una nuova forma di vita o la semplice natura umana.
12 – Stirpe
Lui, che non aveva più un pianeta a cui fare ritorno, una nuova generazione da educare, osservava meravigliato le varie stirpi che si susseguivano sulla Terra, generazioni e generazioni di uomini che la rendevano unica; e chissà quante volte si era domandato come fosse avere una vera famiglia.
29 – Nostalgia
A questo pensava Rose mentre guardava fuori dal finestrino della jeep, osservando, attraverso il riflesso, la sua famiglia di nuovo unita: doveva essere contenta e invece non riusciva a fare altro che pensare e ripensare al sorriso felice del suo Dottore, quando le apriva entusiasmo la porta del TARDIS atterrato su un nuovo e meraviglioso pianeta; al suo sorriso complice quando si capivano al volo senza nemmeno parlare; pensava a lui tutto il tempo e un moto di nostalgia attanagliava il suo cuore, al pensiero che non avrebbe più avuto la possibilità di viaggiare con lui.
07 – Tradimento
In quei frangenti, quando tutto sembrava opprimerla, voleva solo scoppiare a piangere; sentiva un peso enorme gravarle sul petto e squarciarle l’anima: l’aveva tradito, l’aveva abbandonato dopo avergli promesso che avrebbe viaggiato con lui, per sempre.
36 – Crepuscolo
E infine, eccola lì, sulla spiaggia, il sole alle spalle a creare variopinti giochi di luce sull’acqua mentre cercava un segno della sua presenza: doveva essere lì, lo sentiva chiaro nella sua testa.
03 – Spirito
“Rose…” Il suo nome sussurrato era bastato a farla voltare di scatto e, finalmente, si era trovata davanti a lui; era come lo ricordava: i capelli spettinati, il completo in giacca e cravatta e quel sorriso sul volto; era perfetto, se non fosse che era come trasparente: sembrava uno spirito venuto a farle visita da un mondo passato.
32 – Sembianze
Il Dottore – come le era mancata la sua voce – aveva sorriso e, con un semplice cambio di impostazione del suo cacciavite sonico, aveva preso le sue normali sembianze, dando più corpo e definizione a quella che rimaneva pur sempre un’immagine, un semplice ologramma.
22 – Tocco
Non avrebbe potuto sentire il tocco della sua mano sulla guancia e Dio solo sapeva quanto Rose fosse tentata di farla scorrere ancora una volta fra quei capelli, semplicemente castani e non rossi.
25 – Calore
Il Dottore la guardava, si beava di quei pochi momenti che erano stati loro concessi per potersi riempire per l’ultima volta gli occhi di lei: avrebbe voluto stringerla forte, godere del suo calore anche solo che per pochi attimi, sentire i loro tre cuori battere all’unisono.
27 – Inebriare
Avrebbe voluto inebriarsi del suo profumo, respirarlo a pieni polmoni dai suoi capelli soffici, nascondendoci il volto all’interno: era un profumo dolce, semplice, ma era stato capace di intrufolarsi nel suo piccolo mondo di solitudine, riempiendolo di risate e gioia.
33 – Nettare
Tutto ciò che poteva fare era invece bersi ogni sua espressione, gustandola fino in fondo attento a non perderne nemmeno una goccia, come se fosse il nettare degli dei, pregiato e raro.
48 – Vino
Risero come se si trovassero ancora da soli, a bordo del TARDIS, come in quelle serate passate a sorseggiare bicchieri colmi di vino e a fissare le stelle; invece c’era una baia desolata a fare loro da cornice, mentre le loro parole erano più cupe, difficili da esternare e pesanti da ascoltare: l’inizio di una nuova era dopo la battaglia di Canary Wharf; una famiglia perduta e una ritrovata, un bambino in arrivo.
02 – Orgoglio
Per un attimo Rose aveva visto il suo Dottore vacillare: l’idea che lei potesse essersi fatta una vita senza di lui, col suo vecchio Mickey, aveva dato un altro duro colpo al suo cuore; così aveva sorriso leggermente, rincuorandolo e sentendosi orgogliosa per essere riuscita a fare breccia nel suo cuore.
18 – Favorito
Era fuggita con lui quasi per scherzo e mai avrebbe immaginato di diventare la sua compagna, la sua favorita, quella per cui avrebbe attraversato infiniti spazi alla ricerca di un sole all’ultimo sprazzo di vita, solo per parlare un’ultima volta.
34 – Rossore
Il loro tempo stava per scadere, lo vedeva nella sua immagine che si faceva sempre più fioca, così, con il coraggio dettato dalla disperazione del loro addio gli aveva detto di amarlo, il rossore a colorare le sue gote.
40 – Labbra
Il Dottore sorrise dolcemente, leccandosi inconsciamente le labbra, desideroso di posarle su quelle della sua compagna, ma ancora immobile, un nodo in gola a bloccargli le parole per la prima volta nella sua vita.
26 – Apparizione
Finalmente riuscì a trovare modo di esprimersi, ma più sentiva le parole abbandonare il suo corpo, più questo si faceva invisibile: la breccia si stava chiudendo e, così com’era apparso, scomparve.
46 – Volto
Si ritrovò di nuovo nel TARDIS, solo, lo sguardo fisso davanti a sé, a fissare il nulla, il viso di Rose scomparso per sempre dai suoi occhi.
20 – Eros
Sorrise amaramente non credendo ancora possibile che Eros, il Dio greco dell’amore, sarebbe, un giorno, riuscito a fare breccia nel suo cuore; eppure, dopo tutti quegli anni di solitudine, la sua freccia beffarda era stata scoccata ed era andata a segno, lasciandogli una ferita molto più profonda di quanto mai avesse immaginato.
35 – Possesso
Si passò una mano sul volto, cancellando le lacrime che, inconsapevole, stava versando, prese un respiro profondo e riprese possesso del sua vita iniziando ad armeggiare con i confortanti pulsanti del TARDIS, pronto per una nuova avventura.
45 – Furore
Il vecchio furore era tornato a scorrergli nelle vene: la vista del sole morente doveva essere per lui simbolo di una nuova rinascita; forse l’avrebbe rivista, forse no, sperava solo che potesse ancora felice in quel nuovo mondo.
28 – Dita
Rose era rimasta sola su quella spiaggia, con le dita ancora sollevate, alla ricerca di un contatto che non sarebbe più avvenuto; disegnava nell’aria quel volto così familiare, le lacrime a inumidirle il viso, ignorando il dolore gemello che stavano condividendo.
10 – Orme
Tornò sui suoi passi, ricalcando con un peso sul cuore le impronte lasciate prima sul bagnasciuga: piccole orme di speranza, che piano piano andavano a morire, come stava morendo il suo cuore, cancellate dal risalire della marea.
38 – Sfrontatezza
Sua madre le corse incontro, abbracciandola stretta, promettendole, con una bacio sul capo, che insieme sarebbero state di nuovo felici, che l’avrebbe aiutata a lenire le ferite che quel Dottore aveva avuto la sfrontatezza di aprire, portandola con sé in un viaggio da sogno per poi abbandonarla in un mondo dove sua figlia non avrebbe mai trovato pace.
37 – Fautore
Non gli aveva mai perdonato il fatto di scelto preso la sua Rose, la sua unica bambina, come sua compagna di viaggio, ma poi, vedendola felice, aveva imparato ad accettarlo come il fautore della sua rinascita, arrivando addirittura ad affezionandosi a quell’uomo bizzarro.
42 – Ritorno
La prese sotto braccio e, con calma, fecero ritorno alla jeep, diretti verso casa.
31 – Erba
Era un luogo che non apparteneva loro: una villa enorme col suo giardino dal prato perfettamente curato, possedeva tutto ciò che una famiglia poteva desiderare, ma lì non c’erano loro, non c’erano i loro ricordi: era solo un enorme involucro vuoto, dove la solitudine si faceva sempre più opprimente.
24 – Movenze
Rose si muoveva per quella casa come un automa: quell’addio era stato troppo veloce, troppo presto; aveva immaginato una vita con lui, tutta la sua vita e invece si era improvvisamente trovata scaraventata in un mondo che non voleva e non le apparteneva.
50 – Lanterna
Per la sua famiglia era una sofferenza guardarla senza poter far nulla; così, una sera, Pete si presentò nella sua stanza sorreggendo una vecchia lanterna, fiocamente illuminata.
14 – Rito
Le aveva raccontato, con voce gentile, una vecchia storia di vita e di speranza: avrebbe dovuto accenderla ogni sera, posarla sul davanzale e pregare affinché quella piccola luce potesse brillare fino ad arrivare alle stelle, illuminando la via che li avrebbe portati a ritrovarsi; e Rose voleva sperare, sperare nell’impossibile, così ogni notte compiva quel rito chiedendo alle stelle di poterlo vedere un’ultima volta ancora.

   
 
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