“You do make me feel funny”
Huddy.
One Shot. G. Ambientata nella prima metà della sesta stagione
Princeton
Plainsboro Teaching Hospital. Ufficio Di House
“House, Lucas mi
ha chiesto di sposarlo”
Era
appena entrata nel suo ufficio. Neanche il tempo di pronunciare un
“ciao” e lei
aveva già annientato tutto. House la osservava, cercando di
capire se fosse
ancora uno dei piani per allontanarlo dalla sua vita o se fosse la nuda
e cruda
verità. Non distolse i suoi occhi da lei, finché
capì che era sincera. Non gli
stava mentendo. Per la prima
volta in
mesi, lei era sincera con lui.
“Sono
felice per voi”
“House…”
“Dottoressa
Cuddy…mi congratulo con lei. Aspetti forse dovrei dire
Dottoressa Douglas!?!”
“House…smettila!
Non ho nessuna intenzione di cambiare il mio cognome in Douglas. Non
gli ho
ancora risposto. Ho detto che dovevo pensarci.”
“E
allora perché lo vieni a dire proprio a me, visto che fino a
pochi giorni fa ho
tentato di mandare a p*ttane la vostra storia?”
“Non
lo so.”
House
fece una pausa, ma continuò a guardarla, mentre le mani di
Cuddy cominciavano a
tremare.
“Non
sembri contenta”
“Non
lo so”
“Beh,
ti ha appena chiesto di sposarlo. Finalmente qualcuno che ti
vuole!”
“Non
lo so.”
“Perché
sei qui?”
“Non
lo so. Forse perché sei l’unica persona ancora
qui”
“Perché
non vai da Cancer-Fighter? Credo sia ancora nel suo ufficio”
“Wilson?
Se ne è appena andato. Pensavo che tu vivessi con
lui.”
“Non
più. Lui vive nella nuova casa. Io ho tenuto il mio vecchio
appartamento.”
“Ah.
Perché?”
Per
la seconda volta in pochi mesi House voleva essere sincero con lei. In
un
sussurro le disse ciò che aveva tenuto nascosto anche a
Wilson.
“Non
volevo andare nella casa in cui tu avresti dovuto vivere con
Lui”
“Allora
perché hai convinto Wilson a prenderla?”
“E’
stato lui a decidere di comprarla per vendicarsi contro di
te…e io non volevo
che tu andassi a vivere con lui”
“Volevi?
Ora non più?”
“Tu
ti sposerai con lui. Vivrai felice con tua figlia e magari avrete anche
una
famiglia insieme. Ormai non sono più fatti miei. Se ora me
lo permetti. Me ne
andrei a casa”
“Ok”
“Ok?”
“Sì”
“Pensavo
che dopo questa chiacchierata tu volessi uccidermi”
“Non
voglio ucciderti più di quanto non abbia mai voluto farlo
prima”
“Quindi avresti voluto uccidermi altre volte in
passato?”
“Uhm,
direi di sì”
“Quando
ti ferivo?”
“Non solo…”
“E quando allora?”
“Quando facevi del male a te stesso”
House si alzò dalla sedia, prese la sua giacca di pelle,
camminò superando
Cuddy.
“E
se io ti dicessi che tu mi fai divertire, cosa succederebbe?”
House si voltò lentamente verso di lei, trovandola a pochi
centimetri da lui.
Cuddy
appoggiò una mano sul suo petto, mentre con
l’altra gli accarezzava il bicipite
muscoloso .
“Se
io ti dicessi che adoro i nostri litigi e adoro quando entri nel mio
ufficio
solo per vedere come sono vestita e per vedere se le gemelle stanno
bene? Tu
cosa faresti?”
“Non dipende da me. Dipende tutto da te”
Cuddy si avvicinò ancora di più a lui, i loro
occhi come intrecciati.
“Se
io ti dicessi che voglio sempre baciarti, tu cosa faresti?”
“Mi lascerei baciare”
“E se io ti dicessi che non ti ho mai dimenticato, tu cosa
faresti?”
“Ti bacerei”
Cuddy
sorrise, mentre House la teneva stretta a sé, in un
abbraccio che significava
tutto.
“Hai
intenzione di sposare ancora quel cretino?”
Cuddy abbozzò un sorriso. Quel sorriso le rimase stampato
sul viso anche quando
le labbra di House finalmente incontrarono di nuovo le sue.