Dedicate alla mia Tata Shaka, e ispirate anche alle drabble di BlackVirgo.
Petrarca nuoce gravemente alla salute. Anzi, per la precisione, un mix di Kurumada, Petrarca, Dante e dovrei-studiare-matematica-ma-non-mi-va nuoce ancora di più.
Shaka – Occhi e cuore
Il
mister, ciò che è
celato
cattura
mente e cuor.
E
l'occhi tuoi chiusi
tutti
rimembran
pur
se raro fu tal
sfoggio.
E
ne bramano e ne
temono
l'aspetto
e 'l secreto
poter,
che
rivela il cuor tuo
pulsante
sotto
secrete palpebre
d'immota
quiete,
di
remota pace.
Shaka – Mani
Dura
e perfetta
è
la grazia
delle
sottili
tue
nobili dita
d'oro
cinte.
Luce
mortale
e
abissi
sprigioni
con
mani delicate,
quasi
di fanciulla.
Sconosciuto
è
l'amore,
sconosciuto
è
l'errore,
a
questa pelle
candida?
Shaka – Capelli
Sia
velo, sia nuvola e
pioggia,
sia
oro, sia grano e
fiore,
sia
come quieto fiume
sulle
tue nobili
spalle.
Prezioso
crine,
incosciente
vanità
che
natura ti concesse
incurante
di tuo
disprezzo
per
ciò che al mondo
è
effimero sogno.
Shaka - Preghiera e rosario
Inferiori
ti sono i
mortali,
d'innanzi
a te
s'inchinano
e
ti temono gli dei,
giovane
allievo
dell'Illuminato.
Secco
e dolce
è
il tintinnare delle
perle
che
fra le lunghe dita
tu scorri,
i
tondi grani
sotto
i tuoi
polpastrelli,
in
preghiera come in
guerra.
Devota
arma priva di
taglio
tu
brandisci nel
profondo tuo cosmo.
Shaka – Allievo e maestro
Tu
fosti allievo di
colui che vide,
e
serrati tieni gli
occhi
poiché
già conosci
il
lento fluire del
mondo.
Tu
fosti allievo di
colui che visse,
e
dolcemente muori
poiché
i tuoi compagni
ti
furono carnefici.
Tu
fosti allievo
e
mai maestro,
eppure
in saggezza
superavi
noi tutti.
Ma
forse superbia fu a
trattenerti:
poiché
conoscevi il
tuo peccato
e
imperfetto non volevi
insegnare.
Tu
fosti maestro con
gesti e parole,
poiché
sempre tua vita
fu esempio,
tu
sei maestro con la
tua morte
e
giammai coperto sarai
d'oblio
anche
se mai capiremo
davvero.
Shaka – Corrente
Gorgoglianti
correnti
d'un
fresco ruscello,
maestoso
lo scorrere
d'un
largo fiume,
dolci
le acque
d'un
lago tranquillo.
Così
scorre la vita,
così
tu sei sereno.
Shaka – Occhi
Neppure
se divenisse
liquido il cielo,
se
il mare fosse un
pittore,
neppure
se l'acqua
potesse parlare,
se
il firmamento
giocasse coi fiumi,
neppure
allora Natura
potrebbe
eguagliare
l'opera
che compì coi
tuoi occhi.