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Autore: Gondolin    09/04/2010    2 recensioni
Neppure se divenisse liquido il cielo,
se il mare fosse un pittore,
neppure se l'acqua potesse parlare,
se il firmamento giocasse coi fiumi,
neppure allora Natura
potrebbe eguagliare
l'opera che compì coi tuoi occhi.

[ Avvertimenti: Petrarca nuoce gravemente alla salute mentale della sottoscritta ]
Genere: Poesia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Virgo Shaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Queste poesie erano state precedentemente pubblicate in "Schegge"]

Dedicate alla mia Tata Shaka, e ispirate anche alle drabble di BlackVirgo.

Petrarca nuoce gravemente alla salute. Anzi, per la precisione, un mix di Kurumada, Petrarca, Dante e dovrei-studiare-matematica-ma-non-mi-va nuoce ancora di più.




Shaka – Occhi e cuore

Il mister, ciò che è celato
cattura mente e cuor.
E l'occhi tuoi chiusi
tutti rimembran
pur se raro fu tal sfoggio.
E ne bramano e ne temono
l'aspetto e 'l secreto poter,
che rivela il cuor tuo
pulsante
sotto secrete palpebre
d'immota quiete,
di remota pace.


Shaka – Mani

Dura e perfetta
è la grazia
delle sottili
tue nobili dita
d'oro cinte.
Luce mortale
e abissi
sprigioni
con mani delicate,
quasi di fanciulla.

Sconosciuto
è l'amore,
sconosciuto
è l'errore,
a questa pelle
candida?


Shaka – Capelli

Sia velo, sia nuvola e pioggia,
sia oro, sia grano e fiore,
sia come quieto fiume
sulle tue nobili spalle.
Prezioso crine,
incosciente vanità
che natura ti concesse
incurante di tuo disprezzo
per ciò che al mondo
è effimero sogno.


Shaka - Preghiera e rosario

Inferiori ti sono i mortali,
d'innanzi a te s'inchinano
e ti temono gli dei,
giovane allievo dell'Illuminato.

Secco e dolce
è il tintinnare delle perle
che fra le lunghe dita tu scorri,
i tondi grani
sotto i tuoi polpastrelli,
in preghiera come in guerra.
Devota arma priva di taglio
tu brandisci nel profondo tuo cosmo.


Shaka – Allievo e maestro

Tu fosti allievo di colui che vide,
e serrati tieni gli occhi
poiché già conosci
il lento fluire del mondo.
Tu fosti allievo di colui che visse,
e dolcemente muori
poiché i tuoi compagni
ti furono carnefici.

Tu fosti allievo
e mai maestro,
eppure in saggezza
superavi noi tutti.
Ma forse superbia fu a trattenerti:
poiché conoscevi il tuo peccato
e imperfetto non volevi insegnare.
Tu fosti maestro con gesti e parole,
poiché sempre tua vita fu esempio,
tu sei maestro con la tua morte
e giammai coperto sarai d'oblio
anche se mai capiremo davvero.


Shaka – Corrente

Gorgoglianti correnti
d'un fresco ruscello,
maestoso lo scorrere
d'un largo fiume,
dolci le acque
d'un lago tranquillo.
Così scorre la vita,
così tu sei sereno.


Shaka – Occhi

Neppure se divenisse liquido il cielo,
se il mare fosse un pittore,
neppure se l'acqua potesse parlare,
se il firmamento giocasse coi fiumi,
neppure allora Natura
potrebbe eguagliare
l'opera che compì coi tuoi occhi.

  
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