Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Linktroll    09/04/2010    1 recensioni
Esce la preview della Marukaite di Antonio, ma lui stesso ne sembra poco convinto. Nel testo manca qualcosa, che lu vuole ci sia assolutamente... [Scritta per colp- ehm, grazie agli scleri di Ilyuchan]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Giudizio dell'autore: Oh beh… Dopo aver sentito gli scleri della Ily non potevo non produrre niente riguardo questo evento! Spero di essere riuscito un’altra volta a stimolare la sua fantasia e di chiunque shippi questa coppia a cui mi sto lentamente avvicinando!
Un bacio a chi legge e commenta <3


“Bastardo, la chitarra è scordata!”
“Scordata? Non l’ho scordata, ce l’ho qui in mano, non vedi? L’ho portata come aveva richiesto il produttore.” Rispose lo spagnolo, mentre si accingeva a mettersi la chitarra a tracolla, pronto per fare il suo ingresso in sala. “Non mi auguri buona fortuna?”
“Ma non rompere il cazzo.”
La porta si chiuse, mentre Lovino, braccia conserte e sguardo imbronciato, rimaneva in sala d’attesa, aspettando che il compagno stabilisse col produttore le direttive riguardo la sua Marukaite.
“Si accomodi, Signor Antonio.”
“Non c’è proprio modo per poter far entrare Lovino qui dentro? Vorrei che in un momento importante come questo…”
“Le informazioni che sta per ricevere sono strettamente confidenziali. L’ho voluta qui anche per discutere riguardo questo…”
Il produttore lasciò cadere sul tavolo un foglio dove, con una scrittura sgangherata, sopra alcuni righi di pentagramma stava scritto in sillabe il testo di quella che - Antonio intuì -  doveva essere la sua canzone.
“Voglio essere sicuro che sia di tuo gradimento. E’ solo la prima strofa. La useremo per fare l’anteprima.”
“E’ molto bella, ma…”
“Cosa?”
“Qui dentro non è menzionata una delle cose che amo di più.”
“Ovvero?”
Lovino.
Il produttore ebbe un sussulto. Sbiancò in volto, mentre si risistemava il nodo alla cravatta, tentando di prendersi del tempo. Temeva che il suo cliente si potesse ribellare e rescindere un contratto che gli avrebbe fruttato non pochi soldi.
“Non ho potuto fare a meno di notare che nel ritornello mi definite il paese della passione. Ebbene, se è questo che pensate di me, mettiamogliela, questa passione nella mia canzone.”
“Cosa intendi?” Urlò il produttore, alzandosi in piedi e sbattendo le mani sul tavolo in un raptus di agitazione.
“Scriverò io la variazione dopo il secondo ritornello. Inserendoci ciò che amo di più!” Rispose lo spagnolo, strizzando il suo bell’occhio sinistro verde smeraldo, con un sorriso che esprimeva tutta la sua determinazione.
Quel giorno l’anteprima fu registrata in maniera eccellente. Antonio aveva un talento naturale nel cantare e nel suonare la chitarra con passione, ma nonostante l’ottima performance non era riuscito a togliersi dalla testa il compito che avrebbe dovuto affrontare nel prossimo mese: trovare un testo che potesse esprimere quello che provava per il suo amato.
I giorni passarono lenti in quella sontuosa villa. Antonio era così preso dall’esprimere i suoi sentimenti per Lovino che quasi lo trascurò: la matita era diventata la sua migliore amica, la sua compagna, gli stava più incollato di quanto potesse mai stare attaccato a Lovi. Finì per dimenticarsi pure dei suoi amati pomodori, sui quali prese a sfogarsi Lovino per la scarsa attenzione che gli degnava lo spagnolo.
“E se mettessi: Ehi ehi, guarda, quello è ChibiLovi, è troppo carino quando mi prende a calci, lo voglio accudire e vederlo sviluppare, con lui il resto dei miei giorni poter passare… ?”
Antonio si mise le mani tra i capelli, mordicchiando la matita nervosamente, indeciso sul da farsi. Alla fine decise di tenere da parte quei versi pensando che qualsiasi parola uscita di getto dal suo cuore potesse essere ben accetta.
Sera dopo sera, spremette ancora le sue meningi, finché non riuscì a creare un testo per la variazione che lo convincesse.
Ehi ehi, guarda, quello è ChibiLovi, è troppo carino quando mi prende a calci, lo voglio accudire e vederlo sviluppare, con lui il resto dei miei giorni poter passare.
Senza Lovino non sarei più la Spagna, senza il mio cuore non sarei questa nazione, senza passione non potrei provare amore, sono la Spagna fiero di quello che provaaaaaaaa: Lovino quaaaa, Lovino làààà, stai con me, non te ne andaaar!

“… Non sarà troppo stucchevole e infantile? Oh, diamine, se è questo quello che mi ha suggerito il mio cuore, bene, lo canterò a gran voce!”
Antonio si alzò di scatto, scaraventando la sedia per terra e distruggendo l’amata matita che finora l’aveva sostenuto in questa battaglia.
Adesso che aveva il testo, doveva solo trovare la giusta concentrazione per mettergli la corretta passione nel cantarlo. Avrebbe aspettato con ansia quella giornata in cui il produttore l’avrebbe richiamato, per poter dedicare quei versi al suo Lovi.
Quella mattina si ripresentò la stessa scena già avvenuta in passato: Antonio, chitarra a tracolla, entrò fiducioso nello studio di registrazione, per cantare la versione completa, mentre Lovino, dimostrando apparentemente scarso interesse, lo guardava a braccia conserte dalla vetrata nella stanza accanto.
Antonio chiuse i suoi bellissimi occhi verdi, appoggiando il plettro sulle corde della chitarra pronte a vibrare, con le cuffie alle orecchie, pronto ad iniziare al primo segnale del fonico.
Guardò un ultimo attimo Lovino, prima di chiudere gli occhi, per focalizzare nella sua mente la sagoma della persona che ama, che avrebbe richiamato alla mente durante i versi che avrebbe proferito a breve.
Cantò a gran voce e con tutto se stesso, badando solo alla sua voce e nient’altro in quei momenti. Solo il buio assoluto e la figura di Lovino nella sua mente. Era come se vari spezzoni della loro vita passata gli passassero davanti mentre pronunciava quel ChibiLovi, a cui ne seguivano altri più recenti.
La chitarra vibrava con le proprie corde.
Il suo cuore vibrava coi suoi battiti battiti.
Il suo cuore era come una chitarra. Il suo amore era come musica.
E avrebbe continuato ancora a pizzicare le corde del suo cuore, per produrre altre frasi d’amore, quando finalmente lui e Lovi sarebbero stati in un momento d’intimità.
Quando anche l’ultima nota fu prodotta, e incominciò a sentire gli applausi del produttore, Antonio sfilò le cuffie dalle orecchie, riaprendo gli occhi mentre i bei capelli castani erano smossi come foglie al vento, a causa del movimento della sua testa.
Il primo sguardo che cercò di incontrare fu ovviamente quello di Lovino. Peccato che il romano, sebbene avesse la faccia imporporata, aveva girato lo sguardo da tutt’altra parte, mantenendo sempre la sua posizione a braccia conserte.
Una veloce stretta di mano ed Antonio era già fuori, pronto ad abbracciare quel Lovino imbronciato. Contrariamente a quanto pensava, però, trovò una certa opposizione da parte dell’italiano.
Nonostante le braccia di Antonio gli avevano ormai cinto il corpo, attanagliandolo, quelle di Lovino non si erano mosse, arroccate nella loro posizione.
“Insomma, Lovi, cosa c’è? Non ti è piaciuta? Eppure era parole che…”
“Certo che mi è piaciuta, idiota. Solo che…”
“Cosa c’è?” Gli rispose l’altro, sorridendo, sentendo una sensazione di piacevole calore all’interno, soddisfatto del suo lavoro.
“… Io non ho ancora una mia Marukaite.” Rispose l’italiano sbuffando.
“Eh, era questo il tuo problema? Possiamo crearla adesso insieme! Ormai ho una certa familiarità con i testi!”
“… Mpf.”
Ehi ehi spagna, dammi il tomato, ehi ehi Spagna, ehi ehi Spagna, io non posso più scordare il sapor dell’arancino che ho mangiato primaaaaa! Marukaite chikyuu, Marukaite chikyuu…
“… Fa’ silenzio, almeno mantieni un po’ di dignità.”
“Lo sai che c’è un solo modo per farmi stare zitto.”
E prepotentemente, affondò le sue labbra in quelle di Lovino. Il romano, ovviamente, non riuscì più a resistere, smuovendo le sue braccia fino a portarle sulla schiena del partner. Il suo corpo in quel momento fu come pervaso da calde vibrazioni. Che fossero parole d’amore o semplicemente battiti di cuore, ciò che importa è che arrivarono a destinazione, dritte nel cuore dello tsundere.
Come solo la musica sa fare. 

---

Piccolo omaggio ad Ily (Ilyuchan) per avermi reso l’onore di poter assistere ai suoi scleri proprio in occasione della preview della Marukaite Antoniosa! Sto finendo per provare una certa passione nello scrivere riguardo l’Antolovi. Lo sapevo che prima o poi quell’arpia mi avrebbe convertito…

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Linktroll