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Autore: PrincesMonica    10/04/2010    16 recensioni
I don't wanna be Friends...I want you love.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: Princes_of_the_univers
Titolo: (Bad) Romance
Rating: per chiunque
Pairing: Jared/Lei
Disclaimer: non possiedo diritti su Jared Leto, purtroppo. La storia è totalmente mia, come il personaggio femminile. Lui ancora no. Ma ci sto lavorando.
 
Note: Anche se sulla voce autrice c’è scritto il mio nome, mi rifiuto categoricamente di credere che io abbia potuto scrivere una cosa simile. E’ troppo rosa, quindi probabilmente il neurone Shanna si è imposessato di me e mi ha traviato.
 
La storia è iniziata a nascere in me dopo aver visto questa foto.
http://img697.imageshack.us/img697/991/30stmdublinfeb2010jl01t.jpg
dove per me Jared sembra un pulcino bagnato.
Poi ieri sera, parlando con Daniela, alias The_Cow, l’immagine si è ampliata guardando altre foto dove questa impressione era ancora più marcata. Prima di addormentarmi ho immaginato il loro discorso e questo è il risultato.
Vi chiedo una cosa sola: tenete i pomodori in tasca, perché se ne fate salsa è meglio.
 
 
Pioveva e lei camminava tranquilla verso la Mars house. Aveva appuntamento con Jared e Shannon per salutarli prima che partissero per il tour americano. Li aveva visti solo una volta da quando erano tornati dall’Europa e le mancavano da morire.
In realtà era Jared che le mancava.
Lo amava da sempre, lo desiderava da sempre e da sempre non gli aveva mai detto nulla. Del resto lui aveva degli standard così elevati che lei non ci sarebbe mai arrivata. Neppure scalandoli con tenacia e costanza. No, lui era proprio un uomo fuori dalla sua portata.
Ma almeno poteva vantarsi di essere una sua amica.
E pure di lunga data: quando ancora nessuno lo conosceva, lei gli serviva il caffè in enormi bicchieri di carta.
E poi quando uscivano assieme in squallidi locali.
E quando facevano le ore piccole con una chitarra e un falò in spiaggia.
E quando lei lo vedeva allontanarsi con una delle solite galline bionde.
Decisamente i ricordi diventavano più brutti con il passare del tempo: la fama e la fine dell’unica relazione seria, l’avevano portato ad un azzeramento dei sentimenti, almeno nei confronti del sesso femminile.
Lo capiva, ci era passata anche lei, però… rimaneva il rammarico di non poter avere neppure una minima speranza.
Guardò il cielo insolitamente grigio per Los Angeles. Strano come tutto il clima stesse cambiando.
Scrollò le spalle e riprese la sua salita: perché aveva deciso di farsela a piedi? Domanda più che giusta, ma senza una vera risposta. Ogni tanto le piaceva camminare e forse, proprio la pioggia, le aveva dato quello stimolo in più per fare la pazzia.
I Leto abitavano quasi sul cucuzzolo di una collinetta ed arrivarci era sempre faticoso… specie quando Lui la obbligava ad andarci in bicicletta.
Sorrise per poi bloccarsi di botto.
C’era Jared.
Solo.
Seduto sul marciapiedi.
Incurante della pioggia e del fatto che si stava inzuppando qualsiasi cosa.
Ovviamente con l’immancabile BlackBerry in mano.
“Ciao.” Gli disse sorridendo e spostando l’ombrello in modo tale che coprisse anche lui.
“Oh, ciao. Che ci fai qui?”
“Come che ci faccio qui… mi hai invitato tu. Domani parti per Las Vegas e dovevamo salutarci… ecco lo sapevo che te ne saresti dimenticato.”
“No, cioè… si scusa.”
Lei rimase perplessa: e da quando Jared chiedeva scusa?
“Perché non ti sei preso un ombrello?”
“Piove?” Jared alzò lo sguardo e sembrò realmente sorpreso. “Eh sì, piove.”
“Ma ti sei fatto di qualcosa di strano?”
“No, stavo solo pensando.”
Sorrise.
Tristemente.
“Andiamo in casa, ti prenderai un malanno e non puoi permettertelo. Devi curarti la voce, Jay.”
Lei pian piano si avviò verso la grande villa bianca dalla parte opposta della casa, ma Jared non la seguì. Continuava a guardarla mesto.
“Dai Jared muoviti!”
“Ti ho visto ieri.” Iniziò lui. Sembrava serio, preso da ricordi che nemmeno lui voleva pensare di avere.
“Oh e dove?”
“Al Romance.”
“E non potevi venire a salutarmi? Stai diventando un zitello acido, sai?”
“Eri con Mark. Abbracciata a lui e… non volevo disturbare.” Chiuse gli occhi e il dolore che quella mattina stava cercando di tenere sotto controllo, esplose completamente nel suo petto. Lei era li, vicino al bancone, abbracciata a Mark che la guardava come un bocconcino tenero, una leccornia da godere. E lei che sorrideva felice, completamente persa in quell’abbraccio e si, molto più rilassata di quando stava con lui.
“Ma figurati, sai che disturbo!!! È solo che stai diventando un orco.” Tornò da lui per dargli un buffetto sulla spalla: aveva la felpa completamente bagnata. “Andiamo, devi cambiarti.”
“Eri bellissima.” Lui sembrava non stesse neppure ad ascoltarla. “Splendevi come non mai. Come non ti ho mai visto… o come, forse, non ti ho mai voluta vedere.”
“Jared, che cosa stai dicendo? Ero normalissima ieri sera.”
“Eri lontana da me e stavi bene.”
Lei lo fissò sconvolta.
“Tu hai già la febbre solo che non lo sai. Alza il culo da li e muoviti.” Jared fece uno scatto e si ritrovò a due centimetri dal suo naso, facendola restare senza fiato: quando due occhi grigi ed all’apparenza infiniti ti guardano in quella manienra, non riesci a dire niente. Lei si ritrovò con il cervello azzerato.
“E l’idea di non averti mai visto così… di non averti mai fatto stare così… non mi fa star bene, perché so che non ti renderò mai così felice.”
“Jared…” lui le posò un dito sulle labbra.
“Scusami.”
Due volte in una sola giornata era più di un record.
“Jared, non mi hai mai reso così felice per un solo motivo.”
“Quale?”
“Perché l’amore fa star male… soprattutto quando chi si ama ti vede solo come una amica.” Lui alzò un sopracciglio. Dai capelli scendevano ritmiche delle goccioline d’acqua, la cresta, di norma ben sistemata, era appiattita. “Sembri un pulcino bagnato.”
Lei sorrise.
“Il tuo pulcino bagnato.” E le toccò il naso con il suo. “Mi ami sul serio?”
“Ti amo dal primo momento che ti ho visto…anzi, no, probabilmente anche da prima*.” La risata partì spontanea da entrambi.
“Non rubare le battute ad altri.”
“Rende bene l’idea.” Gli prese la mano fra la sua e pian piano lo portò verso la casa.
Sorrideva felice come veramente non si era mai sentita. Doveva essere un sogno, non poteva essere tutto così semplice, così facile.
Eppure la sua mano, fin troppo fredda ed umida, era reale, dentro la sua a stringerla con una possessività che non le aveva mai dimostrato prima.
“Ma hai visto che piove?”
“Ma va Jared? Non me ne ero proprio accorta.”
“E tu sei troppo asciutta rispetto a me.” E così dicendo le rubò l’mbrello e lo fece cadere a terra.
“Ma sei scemo?”
“No. Innamorato.”
Le prese il mento, inclinò leggermente la testa e la baciò. Sapeva di pioggia e felicità, quindi un mix veramente intrigante, fatto di dolcezza e amore, che Jared ormai da tempo aveva dimenticato.
Eppure rivederla, là, abbracciata ad un ragazzo che non era lui, gli aveva sconvolto ogni cosa. Avrebbe voluto andare da lui e spaccargli la faccia. Si era trattenuto solo perché aveva visto negli occhi di lei un qualcosa che lo aveva demoralizzato, proprio quella stessa quiete che stava provando in quel momento. E aveva capito, ripensandoci durante la notte, che era semplicemente geloso.
Che quel sentimento potente che lo soverchiava ogni volta che era con lei, era semplicemente amore.
Che poi, diciamocelo, tanto semplice non è proprio.
“Qualcuno potrebbe vederci.”
“E allora? Non ho niente da nascondere, io.” E ricominciò più forte, più frenetico, più consapevole di loro due assieme, dei loro sapori che si mescolavano, dei suoi capelli castani che scivolavano fra le dita mentre la stringeva possessivamente a sé, come per paura che qualcuno potesse mai portargliela via, le sue curve piene e sode strusciare su di lui. Una voglia di lei che arrivava ad ampie ondate.
“Wow…” dise lei riemergendo da quello sconquasso ormonale che erano le labbra di Jared. “Dovremmo farlo più spesso.”
“Quanto, quando e dove vuoi, Piccola.”
“Mica semplice, partite per il tour.”
Lui mise il braccio intorno alle sue spalle, mentre lei lo abbracciava in vita: non le importava nulla che lui fosse completamente bagnato.
“Vieni con noi. Anche perché devo chiederti consiglio… voglio farmi biondo, che ne dici?”
Lei sorrise.
E un piccolo raggio di sole fece capolino tra le nuvole.
 

*citazione prese da ATS puntata 5X15: A hole in the World
   
 
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