Dublino, 22 Novembre 1968
-Mamma...mamma! Mamma!- il quattordicenne Lennon si precipitò nel salotto, dove Sarah si stava esercitando al pianoforte.
-Mamma! Oggi è uscito il nuovo album dei Beatles!-
Sarah chiuse il piano, voltandosi verso il figlio, sorridente.
-E pensi di meritartelo?-
Lennon abbassò lo sguardo.
-Beh...-
-Cosa?! Il nuovo album dei Beatles?? Ma bisogna farlo arrivare dall'Inghilterra! E poi, non ti è bastata la chitarra?- intervenne Vincent, che era entrato in casa proprio in quel momento.
Era vero...i suoi genitori avevano già speso un patrimonio per accontentarlo in quel suo strano desiderio...e gli avevano comprato una chitarra.
-Diventerò come George Harrison, un grande chitarrista! Il più grande del mondo! E poi, magari, anche i Beatles mi proporranno di entrare nel gruppo!- diceva Lennon.
-Anche?- gli aveva chiesto una volta Sarah.
-E a quel punto sarò a costretto a declinare la proposta degli Stones....beh, pazienza. C'est la vie!-
Lennon, infatti, sin da quando aveva compiuto dodici anni, aveva un solo desiderio: imparare a suonare la chitarra.
Poi avrebbe avuto una band tutta sua...e il resto sarebbe venuto da se.
Forse i suoi genitori non avrebbero mai avuto i soldi per portarlo a un concerto dei Beatles, e allora si sarebbe limitato ad ammirarli da lontano...ma, in fondo, pensava Lennon, c'era sempre tempo per diventare il migliore amico di George Harrison...anche se quest'ultimo aveva quasi undici anni più di lui.
-Guardate, è arrivato il quinto Beatle!- lo scherzavano i suoi amici, quando entrava in classe.
Anche le professoresse, talvolta, si confondevano e lo chiamavano John.
E di per se, la situazione potrebbe sembrare molto buffa.
Sarah e Vincent, infatti, erano sempre stati grandi appassionati di nomi...che è strano da dire, ma era proprio così...loro erano “appassionati di nomi”.
E Lennon, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, era proprio un nome...un antico nome irlandese.
Significava “mantella”.
Lennon, a volte detto Len, per non confondersi troppo con il celebre Beatle, non sapeva proprio come interpretarlo.
“Forse, nei miei concerti, mi esibirò sempre in mantella...chissa” pensava, ma a dir la verità non ne era tanto sicuro.
Per adesso, si limitava ad essere l'idolo di sua sorella, la piccola Lucrezia, di sette anni, che pure preferiva i Rolling Stones...lei era l'unica a dire che sarebbe diventato un grande e gli anni '60 non si sarebbero mai dimenticati di lui...ma forse, in cuor suo anche Lennon lo sapeva, la verità era che lui non si sarebbe mai dimenticato degli anni '60.
Un giorno, però, gli telefonò Lucie, dal Dakota...la domestica dei suoi zii.
-Casa Johns?-
-No, Casa Lennon- rise Len, alla cornetta.
Il suo nome era davvero un gioco di parole...eppure lui l'aveva sempre adorato.
Aveva sempre sostenuto che era un onore portare il nome di uno dei suoi quattro miti di Liverpool.
-Oh, Len...come stai?-
Lennon sorrise.
Lucie gli piaceva proprio per questo.
Non gli chiedeva come stava sua madre, suo padre o sua sorella...per prima cosa gli chiedeva sempre come stava lui.
Lo faceva quasi sentire importante...
-Bene, grazie. E tu?-
-Bene, diciamo...anche se porto cattive notizie-
-Cattive? Cattive quanto?- Si informò Lennon.
-Oh, abbastanza. Ti ricordi di Shane?-
-Shane?!-
Eccome se si ricordava di lui...Shane Martin, il cugino che era riuscito a vedere i Beatles!
Gli occhi di Len si riempirono di ammirazione.
-Ecco, lui...è di nuovo in punizione-
-E perchè?-
-Ha dilapidato tutti i suoi risparmi...tutti!- Lucie cercò di assumere un tono grave, ma più di tanto non le riusciva.
Le veniva, anzi, da ridere.
-E...per cosa?-
-Ecco, vedi...è andato al negozio dietro casa, ieri e...-
-E...-
-Ha comprato Rubber Soul! Ci crederesti mai?-
-Oh...Rubber Soul- la voce di Len si fece un sussurro.
Adorava quell'album.
-Ma è un mito!- si riprese poco dopo.
-Un mito come John Lennon!-
-O come Lennon Johns- lo corresse Lucie.
-D'accordo...e allora?-
-E allora...Shane verrà a stare da voi, a Dublino...sempre che vogliate, ovviamente!-
-Certo che vogliamo!- rispose di getto, senza nemmeno consultare i suoi genitori.
-Saremo felicissimi di ospitarlo! Davvero!-
E Lennon chiuse la telefonata, con il cuore che gli batteva a mille.
“Shane Martin...wow! Shane Martin, il cugino spericolato...quello che ha visto i Beatles!”
Buonasera a tutti! ;)
Questa storia è dedicata a mio padre e ai miei nonni in particolare...infatti, molti spunti li ho presi da loro...come i nomi e alcuni avvenimenti(acquisto di Rubber Soul e della chitarra, mia nonna che insegnava pianoforte...mio padre me ne parlava continuamente xD).
Ho scoperto oggi che Lennon è un nome irlandese e mi è sembrato carino inserirlo...anche per il suo significato, anche se(come Lennon, d'altronde), devo ancora trovare un collegamento xD
Lennon in teoria interpreterebbe mio padre, ma ovviamente un po' diverso ;)
Il tutto è stato in parte ispirato da Mother Nature's Son e in particolare dall'album bianco, che era quello, insieme ad Abbey Road, che mio padre suonava più spesso...anche perchè era il suo preferito(e anche uno dei miei), che avrà un ruolo importante nella storia...
Me ne ha parlato talmente tanto che ho voluto un po' immaginare com'era la vita a quegli anni...oltre che meravigliosa, ovviamente xD
L'ambientazione è a Dublino perchè è una delle mie città preferite e quando ci sono andata era bellissima...per alcuni riferimenti e anche per altri motivi, che scoprerete poi...
E adesso che arriva Shane...aspettatevi molti colpi di scena! ;)
Bene, spero che vi piaccia!
A presto!
Marty