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Autore: Starfantasy    11/04/2010    2 recensioni
La continuazione di "Fra le lame della Spirale"; - Non ci credo… - una voce alle sue spalle la fece sobbalzare, costringendola ad abbandonare i suoi pensieri. Il suo cuore saltò un battito e lei prese a sudare freddo. Conosceva fin troppo bene quella voce. - La fedele Anne Gray, una delle adepte preferite da Sir Iron, altri non è che l’affascinante Zhalia Moon… la traditrice. -
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fanfiction su Huntik'
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1^ Parte

 

 

 

Da quando era nella Spirale Sir Iron sembrava tenerla sott’occhio. Non era una cosa negativa, nel senso che non sospettava di lei, anzi, aveva conquistato la sua stima già da quando lui l’aveva sottoposta alla prova, ma tutto questo interesse limitava di molto le sue possibilità di movimento.

Nella Spirale erano tutti… freddi, viscidi, interessati solo al potere. Si chiedeva spesso come avesse fatto ad essere così anche lei, ma poi non stava a pensare ad una risposta.

Nel giro di una settimana era riuscita a comunicare alla Fondazione diversi particolari riguardo a possibili attacchi e aveva cercato di scoprire il più possibile sugli Amuleti della Creazione. A quanto pareva la Spirale ne sapeva quanto loro ed era alla ricerca di qualche indizio sulla stessa pista dei Cercatori scelti dalla Fondazione, che erano diretti in Arabia.

Aveva notato che molti che prima facevano parte dell’Organizzazione si erano uniti alla Spirale di Sangue, segno che in realtà il controllo mentale del Professore non era così indispensabile com’era sembrato. Per fortuna nessuno l’aveva riconosciuta. O almeno, così credeva lei. C’era una persona in realtà che non avrebbe potuto fare a meno di riconoscerla.

 

I Cercatori si erano riuniti nella sala che era stata preparata apposta. Era il momento. Avrebbero iniziato il rito.

Era tutto come negli allenamenti, a parte la presenza dei quattro manufatti. Ognuno evocò il proprio Titano e Sophie si sentì osservata quando chiamò la sua Sabriel, ma tentò di non arrossire. Quando furono tutti pronti, si presero per mano formando un cerchio attorno ai manufatti; Sophie riconobbe senza problemi gli appunti di San Marco e la Pergamena degli Alchimisti: erano stati loro a portarli in Fondazione. Si girò verso Lok che le sorrise come al solito. Rispose al sorriso e si concentrò come tutti gli altri. Tra loro e i loro Titani si stabilì un contatto visibile formato da un fascio di luce di colori diversi. I Titani si avvicinarono ai reperti che cominciarono a risplendere. Stava accadendo tutto molto in fretta, ma era una cosa molto faticosa. I Cercatori si sentivano percorsi da un’energia enorme, incontrollabile, e sapevano che ogni minimo errore sarebbe stato fatale. Una luce abbagliante si espanse aumentando notevolmente la temperatura della stanza. Lok cercò con tutte le sue forze di non lasciare le mani di Dante e Sophie, nonostante quell’enorme quantità di energia lo stesse spingendo indietro. Non avrebbe più resistito per molto… non era stato così difficile durante gli allenamenti, anche se il loro compito era stato far sollevare un pezzettino di carta o al massimo accendere un falò. Questo era mille volte più pericoloso, sebbene in apparenza non lo sembrasse.

Di colpo la luce si affievolì e l’energia diminuì. I Titani si allontanarono dal centro del cerchio rivelando un oggetto che pulsava di energia e sembrava un’unione bizzarra fra i quattro originali. I Cercatori si rilassarono ma non interruppero il contatto. In quel momento Dante parlò:

- Vogliamo sapere dove sono i Titani della Creazione. - Lok e Sophie si ricordavano bene la discussione che c’era stata fra Dante e il suo maestro per chi dovesse pronunciare quelle semplici parole.

- Metz, devi farlo tu. Sei il capo della Fondazione e hai molta più esperienza di me, oltre ad esserne senza dubbio più all’altezza.

- Bene. Se parlarti da “Metz” non è servito a niente allora ti parlo da capo della Fondazione Huntik, come hai giustamente detto. E in questi panni ti ordino di fare questo passaggio del rito. - la discussione era proseguita, ovvio, ma non era stato difficile capire chi avrebbe vinto alla fine. E infatti Dante aveva ceduto.

Poco dopo aver fatto la richiesta, nelle menti di tutti passarono delle immagini molto confuse. Battaglie, Titani, esplosioni, lotte… e alla fine eccoli lì: i due Titani della Creazione, Shadowdark e Sunfly, in tutta la loro potenza e maestosità. In un lampo vennero rinchiusi in due amuleti, ma non uguali agli altri: non erano né anelli né amuleti qualsiasi ma erano… piastrelle. Piastrelle di una stanza riccamente decorata con oro e pietre preziose e le pareti coperte di affreschi raffiguranti tutti i Titani mai esistiti. Era uno spettacolo affascinante, ma durò pochi secondi, per poi sparire e lasciare spazio al palazzo che conteneva la stanza: un castello relativamente normale, ma… il paesaggio di sfondo era particolare. Sembrava sotterraneo e irreale. La visione si concluse con un paesaggio più realistico. Un monte... sovrastato da una figura. Un Titano che sembrava in tutto e per tutto…

I Cercatori si divisero, ansimando. La luce era scomparsa del tutto e così anche i manufatti erano tornati normali. Sophie, Lok e Dante si buttarono a terra concedendosi un attimo per riprendere fiato. Cherit arrivò allegro come al solito.

- Complimenti, ve la siete cavata benone! Lo sapevo io, che ce l’avreste fatta! Siete… ehi, ma cosa avete da guardarmi così? - chiese allarmato, abbassando le orecchie, mentre anche tutti gli altri Cercatori si voltavano verso di lui.

- Cherit… forse è ora di parlare.

   
 
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