So tante cose.
So le storie di tutti i serial killer americani, so regole scientifiche, matematiche, so le statistiche, comprendo molto più velocemente degli altri cosa sta succedendo, so molto.
Ma ciò che non so, che non riesco a capire è me stesso.
Il mio rapporto con gli altri, con la gente che mi circonda.
Mi sento così diverso... la mia diversità è nella mia intelligenza. La mia intelligenza è nella mia diversità.
Eppure a volte mi sento così sbagliato, così fuori luogo.
A volte mi sento così imbranato.
A volte vorrei essere normale. E non un genio con un QI di 187.
Ma purtroppo, o per fortuna, siamo ciò che siamo.
-So a cosa pensi.- dei capelli neri oscurarono la mia visuale. Emily.
-Cosa?- chiedo perplesso.
-So a cosa stai pensando. Ormai dopo quasi due anni che lavoriamo insieme Reid, ti conosco....-
-Ah si?- dico inarcando un sopraciglio scetticamente.
-Si. E per la cronaca, Sei semplicemente fantastico così come sei, quindi non ti complessare  troppo.- dice a bassa voce.
Il jet è piccolo e sa che potrebbero sentirci.... Sorrido. So che Emily ci sarà sempre per me.
So che la squadra ci sarà sempre per me. Ci sarà per soccorrermi nei periodi bui, ci sarà per colmare la mia diversità.
E io ci sarò sempre per loro.