Le porte della prigione non si apriranno per me. Su queste mani e queste ginocchia sto strisciando, lo sto facendo per te. Sono terrorizzato da queste quattro mura, da queste catene resistenti che non mi lasciano venire da te.
Torna, per favore, ti sto implorando, presto! Sto per cadere.

Mostrami perché dovrei essere l’ultimo rimasto. Non posso vivere senza te, in questa vita che non ha più senso. Se soltanto tu me lo chiederai lascerò la mia esistenza dietro me e ti raggiungerò.

Le porte del paradiso non si apriranno per me, perché sono stato io a ucciderti e per questo non mi perdonerò mai.
Tutto quello che vedo sei tu, nelle persone per strada, nei miei collaboratori, sto impazzendo, tutta la freddezza e l’indifferenza di cui ero capace sembra non essere mai esistita e tutte le mie certezze si sciolgono come neve al sole.

Questi muri cittadini non mi sono più cari, sono nella mia stanza e piango, piango per tutto quello che c’è stato tra noi due, quante notti passate con te a far l’amore ed a baciarci e a ripeterti migliaia di volte che ti amo.
Ti ho amato per tutto il tempo e anche adesso questo sentimento non smetterà mai di bruciare.

Mi manchi, e mi sento morire lentamente.

Intanto di notte sogno che tu sei con me e non te ne andrai mai via, ma, quando mi sveglio mi sento invadere dalla tristezza perché tu non sei qui accanto a me.
In ginocchio, per il dolore singhiozzo, darei qualsiasi cosa per rivederti perché con te, io resisterei a tutto.

Il tempo sta scorrendo, molto più veloce di me, e sto cominciando a rimpiangere di non averlo trascorso tutto con te.
Sono qui a chiedermi: perché sei morto tu? Dovevo morire io al posto tuo, lo so che l’hai fatto per salvarmi ma, non riesco a sopportarlo.

Tu sei l’unico che può salvarmi da questo destino infame.

Ti prego salvami, salvami!