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Autore: E u r eka    12/04/2010    1 recensioni
« Cappellaio... perché c’è solo un Cappellaio? »
« Per lo stesso motivo per cui c’è una sola Alice suppongo. »
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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why

Why... just one Mad Hatter?

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« Cappellaio... perché c’è solo un Cappellaio? »

Il Leprotto Marzolino di fianco a lei alza la testa dalla tazzina di porcellana colma di the, bloccando il cucchiaino che ne sta girando il contenuto. Appare quasi interdetto da quell’assurda richiesta – non basta un solo Cappellaio Matto lì a Sottomondo? E chi mai dovrebbe sentire il bisogno di averne un altro?- ma è solo un istante.

Presto la sua attenzione viene catturata dalla zuccheriera e con una risata stridula simile a un gorgoglio la scaglia con violenza.

Strizza gli occhi rallegrato osservandola scontrarsi contro un albero e riempire l’aria e la terra brulla di schegge chiare e granelli di polvere fine e bianca che assomiglia a neve, ma è molto, molto più dolce. 

Segue la traiettoria dell’ennesimo oggetto lanciato, vedendolo fare la medesima fine degli altri suoi compagni di servizio e poi torna a guardarlo la piccola Alice, gli occhi celesti incredibilmente azzurri e blu e grigi puntati su di lui, pazienti e fiduciosi.

Sembra la principessa di un Regno lontano nel vestito turchese della festa, i riccioli d’oro, il sorriso birichino e le guance di rosa.

Lo osserva, per nulla intimorita dal suo aspetto bizzarro e riesce a mantenere lo sguardo fiero e limpido fisso in quello verde prato leggermente strabico senza alcuna difficoltà.

Appare pensierosa ora, mentre cerca risposta al suo quesito infantile e abbassa di poco gli occhi sulla torta di fragole e cioccolato che li separa pensando a che accoppiata strampalata sia quella, come tutto in quello strano mondo delle meraviglie del resto.

« Per lo stesso motivo per cui c’è una sola Alice suppongo. » risponde allora lui ugualmente serio e assorto, espressione alquanto singolare da riscontrare se a comparire è sul viso del Cappellaio Matto.

Non è un’aria tra il faceto e il divertito, quella che ci si  attenderebbe dal suo aspetto eccentricamente buffo, ma un'espressione riflessiva che mal vi combacia e al contrario sembra stridere con i capelli arancioni e gli abiti eleganti dalle tonalità sgargianti.

Soppesa intanto Alice il responso che le è stato dato, sceglie silenziosamente se accettare per buona quella soluzione oppure no. Pare infine arrivare alla conclusione che non sia poi così importante e che in quel momento lo sia molto di più il divertirsi e cercare di sapere un po’ di più di quei bizzarri amici –amici non creature- che ha incontrato prima di tornare a casa. Eppure c’è ancora qualcosa di scorretto che la costringe a precisare, quasi in colpa.    

« Ma io non sono unica né la sola Alice e nel mio Mondo ci sono tanti altri Cappellai... »

Il sorriso cordiale e così familiare, sebbene l’abbia da poco conosciuto, del Mad Hatter la raggiunge, confortante e benevolo. Sembra che tutto sia una festa per lui e riesca a vedere in ogni cosa, anche nella minima sciocchezza, un motivo per divertirsi e far baldoria.

Ed è così entusiasticamente premuroso e gentile comprensivo nella sua assurda non sensatezza, che lei si sente tutt’a un tratto tranquillizzata senza un motivo o una logica precisa che non sia un paradosso.

Il ricordo di casa diventa vago, i visi di mamma e papà improvvisamente remoti e lontani.

« Mm... Scommetto però che nessuna delle altre Alice sia mai riuscita ad arrivare fin qui e che nessuno di questi fantomatici Cappellai sia pazzo la metà di quanto sia Matto io per intero. »

Ride dell'assurditità che ha detto o forse del fatto che per qualche ragione ne sia stata rassicurata Alice, in modo allegro e tenero, dolcemente rivolta a lui.

« Tu non sei tanto matto, Cappellaio! » e scuote la testa falsamente seria, in realtà non credendo lei stessa a quanto ha appena detto.

« Ah no? » sorride anche lui, gli occhi brillanti puntati con affetto sulla testolina bionda come in una soffice carezza. 

« Beh, presumo allora di potermi ritenere un mezzo matto. Ma se sono matto solo a metà dove sarà l’altra mia metà matta, mi chiedo? Si sentirà sola poverina... »

Entrambi luccicano di briosa giocosità, di scoperta complicità. Forse il Cappellaio in modo più maturo e consapevole o forse no. Sanno ambedue però che in quel paese incantato hanno finalmente trovato un modo per eludere la solitudine reciproca, un amico o chissà.

E un giorno forse ricomparirà un’Alice più grande e matura, ma non meno fanciullina di quella graziosa bimba dai capelli giallo paglierino, in grado di riempire il vuoto di quella metà matta da tempo scomparsa che finalmente potrà dire all’altra... sono tornata.

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N/A:

E’ una sciocchezza lo ammetto io stessa, ma non potevo fare a meno di scriverla, soprattutto per la risposta del Cappellaio che mi ha fatto sciogliere come burro fuso *_*

Il risultato non è dei migliori e non mi piace come ho reso Alice, ma si fa quel che si può e non ho voluto modificarne neanche una virgola, ben consapevole di quello a cui vado incontro del resto..Magari la Regina Rossa mi farà mozzare la testa chissà..

Alice è precoce e cavolo non so come io abbia fatto, ma sembra quasi maliziosa..

L’ho resa bimbetta e di un mieloso che fa venire le carie.

Ringrazio qui di cuore chi ha commentato “Un po’ meno Alice” e spero di divertire con questa mia nuova chi leggerà. A presto <3  

  
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