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Autore: Sanae78    13/04/2010    1 recensioni
Perchè non tutti abbiamo la stessa percezione del mondo ...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Occhi sentire”

di Sanae78


C' era una volta un bambino che andava all' asilo, eppure non riusciva ancora a parlare e tutti, i suoi genitori compresi, pensavano che fosse solo un po' timido ed introverso e che una volta iniziate le elementari, questo problema sarebbe stato superato.

La sua mamma lo capiva ed era convinta che tutto andasse bene, sebbene le maestre le avessero fatto presente, che suo figlio se ne stava sempre in disparte ad osservare gli altri bambini con gli occhi un po' tristi.

A volte, quando qualche bambino gli si avvicinava, sembrava quasi che si sforzasse per poter dire qualcosa, però senza riuscirci.

Un giorno c' era stato un brutto temporale con dei tuoni fortissimi ed i bambini spaventati si tappavano le orecchie per non sentirli, a dire il vero non proprio tutti lo facevano.

La maestra si era accorta che quel bambino era rimasto impassibile a tutto il trambusto che aveva intorno ed i suoi occhi osservavano gli altri bambini quasi per cercare di capire cosa stesse accadendo.

Quel bambino non poteva comunicare ed aveva bisogno di essere aiutato per poter uscire da quella bolla di vetro in cui si trovava rinchiuso.

I genitori ne erano stati immediatamente informati ed erano seguite una serie di analisi e di visite specialistiche e la diagnosi era stata: audioleso.

Il loro bambino non sentiva!

Per loro era stato un trauma, anche se quasi subito avevano deciso di fare l' impossibile per permettergli di vivere la vita al meglio cercando di renderlo il più autonomo possibile.

Parlando con altre famiglie in situazioni simili alla loro, si erano resi conto che più che il presente a loro faceva paura il futuro.

Gli avevano fatto mettere nell' orecchio una 'chiocciolina', un apparecchio elettronico che gli permetteva di udire lievemente i suoni, e veniva anche seguito da una logopedista, che gli stava insegnando a parlare l' Italiano.

I consulti erano stati parecchi e la decisione presa era stata quella di far diventare il bambino bilingue, ovvero la sua prima lingua, sarebbe stata la L.I.S., la lingua dei segni italiana, ed a scuola avrebbe studiato la lingua italiana, così da poter imparare quanto e come gli altri bimbi.

Alla scuola materna le maestre avevano insegnato agli altri bambini una sorta di codice con le mani che tutti potevano usare per comunicare con lui.

Il bambino finalmente si sentiva capito e poteva giocare insieme ai suoi compagni che, a modo loro, interagivano con lui e lui, osservando i loro gesti, riusciva ad intuire le loro parole.

Certo non era la lingua che lui ed i suoi genitori stavano studiando, però grazie alla fantasia ed alla spontaneità si capivano al volo.

Ora comunicava anche lui e le sue mani davano voce ai suoi pensieri ed alle sue emozioni.

Intorno a lui le immagini non erano più mute ed attraverso i suoi occhi anche lui poteva sentire.



Fine



Note


Sto frequentando un corso per apprendere la L.I.S. e tutto ciò che sto imparando mi ha ispirato questa sorta di breve favola moderna.

'Occhi sentire' è la traduzione che una persona sorda farebbe 'segnando', ovvero facendo 'gesti' con le mani, in L.I.S. della frase in Italiano 'sentire con gli occhi'.


  
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