Lal aprì l'armadio.
Non aveva nessun vestito elegante da indossare per la cena che la aspettava quella sera.
In verità qualcosa aveva, ma erano tutti completi giacca-pantaloni neri e funerei.
Per la prima volta in tutta la sua vita desiderava avere una gonna bianca e una bella camicetta da abbinare a ciondoli e braccialetti luccicanti.
Ma lei aveva un'immagine da difendere. Cosa avrebbe detto la gente nel vederla comprare questi accessori così femminili?
Poi le venne in mente. Lei lo aveva un vestito elegante!
Si mise a cercarlo nelle scatole etichettate "robaccia", dove riponeva le cose alle quali era troppo affezionata per poterle buttare via, e lo trovò.
Un abito lungo blu mare, semplice, con un'ampia scollatura sulla schiena. C'era anche un girocollo, un nastro nero con una rosa in seta e un paio di ballerine del medesimo colore del vestito.
«Sì, questo va bene.» si disse.
Lo indossò e quando si specchiò vide qualcosa che le piacque.
Al posto della scorbutica e violenta Lal Mirch, c'era una giovane donna dalla sobria eleganza che le sorrideva.
Il vestito era un regalo da parte di una certa persona che aveva tentato, con quel dono, di far diventare Lal almeno un pochino più femminile.
«Brutto idiota.» pensò Lal chiudendo la porta a chiave, ma non era affatto arrabbiata.

Entrò nella sala e si guardò attorno: tavoli imbanditi di piatti raffinati che lei, incapace in cucina, poteva solo immaginare e gente elegantissima. Si sentiva piuttosto a disagio, in mezzo a tutti quegli sconosciuti. Loro avevano anche un bel portamento, mentre lei si sentiva più goffa e impacciata che mai.
Voleva nascondersi, quando sentì il suo nome in mezzo al brusio delle chiacchiere degli ospiti.
«Ehi, hai visto il vestito di Lal? È bellissimo! Non pensavo avesse tanto buon gusto!»
«Ma come, non lo sai? Quello è un regalo da parte di Colonnello!»
«Colonnello? Chi è?»
«Come, non lo sai? Colonnello...»
«È solo un brutto idiota.» concluse Lal, arrivando alle spalle delle due ragazze.
«Un brutto idiota che non ha mai capito un tubo.»
Si allontanò, sorridendo, lasciando le due con un’espressione stupita sul volto.