Nutro paura, però
questa è la mia raccolta sull’ormai
cliché della morte del decimo boss Vongola. Contrariamente
all’idea di
partenza, nessuno dei guardiani. Nessuno, neanche Chrome e Lambo che
insieme
costruiscono tre quarti di guardiano; alleato, nemico, alleata, nemico.
Tre drabble e una flash
fiction, la prima frase di ognuna è citazione per la
community «In
morte
di S. F.».
Buona lettura~
In morte di Sawada
Tsunayoshi.
Fra una pausa e
l’altra si chiede se sia possibile, e come,
e chi ha permesso che tutto quel
potenziale scomparisse nel nulla, nello stesso nulla dal quale
è arrivato. D’improvviso.
Si toglie i googles e crolla all’indietro – per
pochi attimi non esiste più,
poi risorge. C’è quasi, c’è
quasi.
La foto del decimo boss Vongola, sfocata all’inverosimile e
vista di sfuggita
una volta sola, si sovrappone nella sua mente all’immagine
astratta che si è
costruito di quell’eroe dall’armatura scintillante
e il sorriso silenzioso.
Calma
imperante, un bacio posato sull’anello che segna la sua
posizione di comando.
Poi scende dall’auto.
Cade
giù, cade giù – via il Vongola, via lo
sguardo
maledetto, via il potere assurdo e sprecato, via gli ostacoli.
Byakuran-sama sarà estremamente soddisfatto del risultato
raggiunto,
Byakuran-sama riconoscerà le tue capacità una
volta per tutte. (Una volta per tutte, per una volta sopra
tutti, ancora
una volta sopra a tutto...)
Che le nubi lo soffochino, che il sole lo ustioni, che i lampi lo
segnino, che
il rombare della tempesta allontani la popolazione e la potenza della
pioggia
uccida la terra. Che la nebbia nasconda alla vista la sua inesorabile
fine.
Inspira
ed espira con tranquillità: è fiducioso.
Hanno detto:
«È sparito». Cosa significa?
Travestirsi, nascondersi, ritirarsi nell’angolo
più oscuro di Namimori,
talmente al sicuro che neppure Hibari-san sarebbe capace di trovarlo in
meno di
un paio d’ore. Ridere come quando si era bambini, ridere come
quando quel simpatico
vecchio presentatosi come il Nonno ti mostrava quel giochetto di magia
(fiamma
dal bastone? Un accendino gigante, che forza!)
E anche lei si nasconde nel buio di una stanza chiusa a piangere, a
odiarlo
come mai prima d'ora.
Non
sorride spesso, Tsuna-san. Quando lo fa, però, si fa
perdonare ogni cosa, anche
questa lunga assenza... e il desiderato ritorno.
Si annoia
profondamente.
Gioca con i fogli che ha di fronte, studia i fiori che stazionano al
centro del
tavolo, sbuffa, mangia senza troppo entusiasmo qualche dolce. Sa che
manca
ancora mezz’ora all’incontro, però non
può impedirsi di essere così impaziente;
prova a immaginare i pensieri che possono animare l’uomo
così vicino, così meravigliosamente
vicino, e l’onda che
lo attraversa, pacato furore.
Una lieve smorfia sul volto, pallida ombra di un sorriso da rivolgere
al
compagno che lo osserva da oltre lo schermo.
«Giochiamo, Shou-chan?»
«Io ho del lavoro da svolgere, e forse anche tu dovresti
prepararti alla
riunione».
«Riunione?» avvicina il marshmallow alle labbra:
«Quale riunione?»
La
donna si annuncia, entra silenziosamente nell’ufficio
«Sawada Tsunayoshi è qui, Byakuran-sama».