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Autore: Rota    14/04/2010    2 recensioni
Coralin ebbe un fremito, si alzò dal materasso di scatto, fissando il buio della notte che la circondava.
Respirava velocemente, reduce da un incubo che le aveva disturbato con violenza il placido sonno.
Si guardò attorno, muovendo la testa quasi con ansia. I suoi occhi trovarono ogni cosa al suo posto: la finestra dalle tende aperte, l’armadio di legno scuro, i comodini in parte al grande letto, suo marito sotto le coperte…

[Pair: ViralOc, NO Yaoi]
[A Gufo_Tave]
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Viral
Note: OOC, What if?, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dolce sogno'
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dolce sogno Premessa.
Dal momento che nulla si sa dell'identità di moglie e figlia, mi sono permessa di inventarne i nomi ù.ù Coralin è la moglie di Viral, Haname è la loro figlioletta.
E' una what if missing moment sull'episodio 26, che riguarda esclusivamente Viral.
Ho messo l'avviso OOC in quanto di Viral si conosce solo UN aspetto, che è quello da Guerriero. Nulla si sa di come lui sia nella sfera privata.
Spero che questa piccola flash possa piacervi.




E' dedicata a Gufo_Tave, che sta aspettando con pazienza la ff per lui.
Spero possa farti piacere il pensiero ^^'



Fandom: Tengen Toppa Gurren lagann
Personaggio: Viral
Prompt: Dolce sogno





Dolce sogno






Coralin ebbe un fremito, si alzò dal materasso di scatto, fissando il buio della notte che la circondava.
Respirava velocemente, reduce da un incubo che le aveva disturbato con violenza il placido sonno.
Si guardò attorno, muovendo la testa quasi con ansia. I suoi occhi trovarono ogni cosa al suo posto: la finestra dalle tende aperte, l’armadio di legno scuro, i comodini in parte al grande letto, suo marito sotto le coperte…
No, Viral non era sotto le coperte. C’erano solo le lenzuola disfatte e un posto vuoto.
Coralin ebbe un secondo fremito – le sue labbra cominciarono davvero a tremare.
Si alzò di scatto, con l’intenzione di correre da sua figlia, ma ecco che appena aperta la porta si ritrovò nient’altri che la Bestia con un’espressione di pura sorpresa dipinta sul viso.
Era semplicemente andato a prendere un bicchiere d’acqua.
-Coralin… che succede?-
La donna rimase spiazzata a guardare il proprio uomo, senza sapere cosa dire.
Vagò con lo sguardo, in cerca di una motivazione plausibile a tale comportamento. Sempre stata di poche parole, Coralin alla fine si abbracciò con semplicità le spalle e tornò seria, come al solito.
-Niente… ho fatto solo un brutto sogno, tutto qua…-
Viral si sorprese non poco – non c’erano tante cose che riuscivano a turbare così tanto la moglie.
Ma poi un sorriso intenerito gli curvò le labbra e una mano salì ai capelli di lei, accarezzandoli piano.
A Viral piacevano moltissimo i suoi capelli. Erano biondi e lunghi, lisci come la seta, ed emanavano un profumo buonissimo.
Amava quella chioma chiara – stava anche delle ore, quando erano distesi da soli nel proprio letto, a toccarli e a pettinarli. Era per questo che Coralin li teneva lunghi, sapeva quanto al marito piacessero.
La Bestia sussurrò piano, chinandosi appena verso la moglie.
-Ora ti sei calmata un poco?-
Coralin scosse la testa in un gesto di affermazione, avvicinandosi all’uomo di un passo, abbracciandogli lentamente il petto e poggiandovisi sopra la guancia.
Stava bene, ora stava bene.
Viral la prese in braccio, portandola al letto e facendola sdraiare lì, sdraiandosi assieme a lei.
Ghignava, mentre si allungava contro il suo corpo.
-Posso sapere cosa hai sognato di così spaventoso?-
La baciò sulle labbra più volte, soffermandosi a lungo sulla sua bocca delicata – per poi scendere sul collo pallido.
Coralin sospirò pesantemente, portando le mani sulle spalle dell’uomo.
Socchiuse gli occhi, lasciandosi vezzeggiare da quelle attenzioni ben gradite.
E mentre i baci si facevano sempre più lascivi e marcati – e le mani cominciavano a scorrere lente sulla pelle – un sospiro uscì dalle labbra della donna, la mente ancora occupata dall’angoscia.
-Ho sognato di vederti scomparire in una luce verde… Per sempre…-
Viral si fermò, alzandosi da quel corpo invitante.
Guardò la moglie in volto, seriamente preoccupato.
-Cosa… ?-
Questa ricambiò il suo sguardo ma non disse una sola parola in più.
Era chiara nella sua mente l’immagine.
Un prato fiorito, sconfinato e verde. Il sole che tramontava alle loro spalle e il vento che accarezzava i capelli di entrambi. La piccola Haname era vicino a lei, sorridente e allegra come sempre.
Una scia verde, all’improvviso, le rubava Viral, che scompariva nell’etere come un fantasma – quasi mai fosse stato realmente tra le sue braccia.
Terrificante, semplicemente terrificante come visione.
Viral lesse tutte quelle devastanti emozioni negli occhi di Coralin, non c’era davvero bisogno che proferisse verbo.
Si chinò a baciarle le labbra.
-Io non ho intenzione di andare da nessun parte, Coralin… l’unico posto dove voglio e devo stare è qui, con te e Haname… è a casa mia, con mia moglie…-
L’abbraccio della donna divenne più stretto, i suoi occhi sembrarono inumidirsi appena.
E ci fu un secondo – un terzo e un quarto – bacio ad unire le loro bocche.
Seguiti da innumerevoli altri.



Anche l’anima più forte può vacillare. Anche lo spirito di un Guerriero si permette di traballare.
Viral non era crudele per natura – era stata la sua professione di Sterminatore a insegnargli certe cattive abitudini.
Conscio o non conscio della vanità che lo circondava, intuiva di vivere in qualcosa di assolutamente fittizio. Tutto troppo perfetto, per lui. Tutto troppo semplice.
Oh, sarebbe stato bello – fin troppo – poter realmente godere di quanto aveva. Una moglie da amare, una figlia da crescere. Quale idiota rifiuterebbe una cosa simile?
Lui no, lui non l’avrebbe rifiutata per nulla al mondo.
Eppure sapeva di doverlo fare, per quel qualcosa che nolente chiamava “verità”.
Ma finché durava, finché ne aveva l’occasione non poteva fare altro che godere fino in fondo del prezioso dono che qualche Dio gli aveva concesso.
Vivendo una menzogna spudorata, un dolce sogno ingannevole.
   
 
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