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Autore: Yati    16/04/2010    3 recensioni
Edward. Riflessioni solitarie durante notti insonni.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Fullmetal Alchemist e i suoi personaggi sono proprietà di Hiromu Arakawa, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro. Nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

SOMETIMES
scritta da Yati, tradotta da Alessia Heartilly

A volte, anche quando è sicuro di star sognando, Edward non vuole svegliarsi.

Nei suoi sogni, Alphonse sta sorridendo. Ecco come fa Edward a sapere che non è reale.

Gli occhi grigi di Alphonse sono illuminati, e i capelli sono di un oro che brucia nel sole del pomeriggio. Alphonse ride mentre si lancia contro di lui, la sua corporatura alta e slanciata che si muove con una grazia semplice, il passo sicuro e svelto. "Fratello!" chiama, e non c'è eco vuota, qui, c'è solo la sua voce, pulita e felice. Edward si allunga verso di lui, e mentre le sue mani (una di carne, l'altra di acciaio) si chiudono intorno ai polsi di Alphonse, ma prima che lui possa godersi la sensazione della sua pelle contro la propria, Alphonse inizia a svanire.

Le mani nella sua presa svaniscono per prime. Poi gli avambracci, e poi le spalle, mentre il vuoto avanza strisciando a reclamare suo fratello. Più prova a trattenere Alphonse, più velocemente lui svanisce, e le braccia di Edward cadono fiaccamente ai fianchi, sconfitte. "Mi dispiace," dice a suo fratello in sogno, e guarda impotente Alphonse che sfuma in vaghi contorni, e alla fine anche quelli svaniscono nel nulla.

Il sorriso di suo fratello è l'ultima cosa che svanisce.

Ecco come fa Edward a sapere che questo non è reale.

*~*~*~*~*

Edward si sveglia dal sogno con un sobbalzo, ma, spera, non violento abbastanza da essere notato da Alphonse. Si alza a sedere, tremante, e si abbraccia il ginocchio destro (non il sinistro perché è freddo; metallo fresco nell'aria fresca della notte) e cerca di scacciar via i rimasugli del sogno
- oh, ma avere Al che gli sorride ancora Al in carne e ossa e tendini e sangue Al che gli sorride ancora -
prima di esserne soffocato.

Alphonse dorme su una branda troppo piccola dall'altra parte della stanza. Almeno, Edward suppone che stia dormendo, mentre il suo sguardo si sposta su suo fratello. Alphonse non mangia più, o respira, o sente, o piange, quindi non c'è ragione per cui debba dormire. Eppure suo fratello giace nelle ombre inquiete della quasi-alba, e Edward potrebbe quasi credere che se si sforza abbastanza, potrebbe sentire il ritmo regolare del sonno nel respiro di suo fratello, e il battito cadenzato del suo cuore.

È completamente possibile, ovviamente, che stia soltanto ingannando se stesso con il fruscio del vento nella pianura erbosa e il picchiettare implacabile della pioggia sui vetri delle finestre.

A volte, in notti come queste, quando Alphonse non è sveglio a convincerlo del contrario, pensa che questa loro ricerca sia impossibile. È passato troppo tempo - hanno visto troppi orrori, sono passati attraverso troppe bugie. Hanno parlato con troppe persone e letto troppi libri, ogni volta per finire in un vicolo cieco dopo una rincorsa inutile. Tutto ha cominciato a sfumare in un immutabile paesaggio di infiniti viaggi in treno e folle in qualche albergo senza nome, e rapporti pasticciati scritti a mano da consegnare quando non c'è un motivo reale nel farlo.

A volte è semplicemente troppo, e tutto quello che vuole fare è voltare Alphonse e dirgli che questo è inutile. Ma non potrebbe mai fare questo ad Alphonse, non quando è stata tutta colpa sua
- Al facciamo risorgere la mamma possiamo riaverla possiamo essere felici mi dispiace mi dispiace dispiace -
e sa che nemmeno Alphonse vorrebbe arrendersi. Perché Alphonse fa tutto per amore di Edward, e questo è quello che stanno facendo - vivere l'uno per l'altro, perché questo è ciò che sanno fare meglio di qualunque altra cosa.

E in momenti come questi, quando la luce che si aggira furtiva dall'orizzonte luccica sul suo braccio automail, e tutto quello che vede sono superfici e angoli secchi, e tutto quello che ricorda è il tocco di Alphonse, pensa che sarebbe stato meglio se fosse morto al posto di Alphonse. La sua vita per quella di suo fratello, lo scambio pienamente soddisfatto. È così che funziona il principio dello scambio equivalente, no; non è quello che hanno creduto? Non sarebbe stato abbastanza?

A volte, anche se è Alphonse quello che ha perso tutto tranne l'anima, Edward si sente come se lui stesso non fosse più umano. Dopo tutto, ha venduto l'anima per queste macchine modellate ad arto per rincorrere sogni che gli stanno lentamente scivolando tra le dita. Alphonse non ha nulla a parte ricordi che sbiadiscono, eppure non odia ancora Edward per tutto quello che è diventato.

Sospira, e si corica di nuovo, e non è sorpreso dal fatto che non si addormenta un'altra volta.

*~*~*~*~*

La pioggerella fine fa sembrare la luce del sole quasi filtrata, e quando entra nella stanza, Edward finge di svegliarsi. Alphonse lo saluta quasi immediatamente, la voce leggera e infinitamente speranzosa. "Buongiorno, fratello. Hai dormito bene?"

"Sì," dice. Mente, ovvio, e Alphonse finge di non accorgersene. Chiacchiera allegramente della colazione, e del gentile alchimista che hanno incontrato ieri, anche mentre prepara abilmente la valigia di Edward. Andrà tutto bene, fratello, è quello che sta dicendo Alphonse, e Edward gli deve sorridere.

Solo a volte.

*****
Nota della traduttrice: grazie a Little_Rinoa per il beta reading! Ogni vostra recensione verrà tradotta e spedita all'autrice, e se ci saranno risposte ve le posterò :) Grazie e alla prossima!
Alessia Heartilly

   
 
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