Ferma il cuore, Martha, così piccolo e incapace di difendersi.
Ferma il dolore, Martha, così forte da impedirti di parlare.
Ferma il tempo, Martha, così veloce da non riuscire neanche a renderti conto di ciò che è appena accaduto.
Ferma tutto, Martha, se il mondo te lo permette.

Martha si svegliò improvvisamente e quasi provò a tirare un sospiro di sollievo, non era la prima volta che la voce di Susan le appariva in sogno. Susan, che riservava sempre sorrisi e parole gentili per l’amica, anche quando non meritava nient’altro che disprezzo.
“Povera amica mia” pensò Martha nella propria mente e nel frattempo i ricordi volarono veloci sulla sua testa come stormi di uccelli, quasi facendola sentire in trappola.
“No, no, no!” pensò ancora Martha cingendosi le mani alla testa, “non tormentarmi ancora, ho già pagato abbastanza non credi?”. Ma i ricordi continuarono a tormentarla con le solite immagini, Susan distesa sul pavimento della cucina, immobile, con gli occhi rivolti all’insù.
“Basta!” e le lacrime iniziarono a scorrere sempre più velocemente, prima di arrivare alla disperazione più totale.
Finì tutto quando Alfred , con il suo solito miagolio incessante, chiese cibo alla sua padrona.
-Quanto ti invidio caro Alfred! Voi gatti non dovete sopportare simili torture provocate dalla mente, pensate solo a quattro cose voi: mangiare, bere, lavarsi e dormire! - esclamò Martha con un sorriso che lentamente le riempì un angolo della bocca.
-Martha! Stai ancora parlando con il povero Alfred? Lo sai che tra un po’ quel gatto collasserà a forza di sentire i tuoi discorsi! - disse Paul ridendo.
Paul, il cosiddetto “ragazzo della porta accanto”, venticinque anni, alto, dalla corporatura abbastanza robusta e con uno splendido sorriso. Martha, ogni volta che lo vedeva si sentiva lentamente sciogliere quasi come un cubetto di ghiaccio esposto al sole e le gambe cedevano come se avessero dimenticato il modo in cui stare in piedi.
“Non ci sono abituata!” pensò Martha sentendosi improvvisamente accaldata.
-Tutto bene Martha? Non hai una bella cera!-domandò Paul inclinando leggermente la testa.
-Sì è tutto a posto tranquillo! E’ solo che non ho dormito bene stanotte, tutto qua!-rispose Martha imbarazzata.
-Ti offro qualcosa?
-Il solito bicchiere d’acqua ti ringrazio, le prove con i ragazzi a volte mi sfiancano!
-Ok, aspetta che vado a prendertelo!- rispose Martha sorridendo.

Mentre percorreva l’enorme corridoio che separava il salone dalla cucina, nella mente di Martha iniziò a crearsi un interrogativo così grande che non potevano esserci altri pensieri in mezzo: “Possibile che provi tutte quelle sensazioni alla sola vista di quell’uomo?”
Il viso accigliato dell’amica le apparve come in una visione. Sul viso di Martha iniziarono a scorrere le lacrime, calde e intense di dolore.
“Scusami” mormorò e le memorie ritornarono ad affollarle la mente.

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Salve allegro universo fatto di cioccolata! Altra storia triste purtroppo ma in questo periodo non posso farne a meno, giuro che prima o poi farò qualcosa di allegro x°D spero che anche questa schifezza storia vi piaccia **
Alla prossima *O*