Tutte le mie storie hanno il tuo profumo,
si tingono di rosso incastrate tra i tuoi capelli,
prendono il buio inconsolabile dei tuoi occhi
e hanno il tuo nome, sempre.
Perché vivono del tempo che sono riuscita ad intrappolare,
quello che ho rinchiuso in barattoli di miele distillato dalla pioggia,
cercando inutilmente di farlo vivere più a lungo di un morso sulla mia carne.
Hanno i tuoi denti affilati le mie storie e le tue dita sottili,
che suonano melodie struggenti oltre il frastuono del mio cuore.
Si lamentano i miei personaggi,
chiedendosi perché li massacri con i tuoi riflessi peggiori,
mentre li prego in ginocchio di somigliarti
per darmi l’infima illusione di poterti tenere con me.
Mi odiano le mie storie, come mi odi tu, e ridono insofferenti del mio dolore, come tue alleate,
riuscendo a farmi piangere con lacrime che non ho mai versato
per il tuo mancato amore.