A/N: Lo so, sono un essere
quantomeno
orribile, ma con gli esami alle porte (ormai mancano solo un paio di
mesi) e
impegni vari il tempo che posso dedicare alla scrittura si avvicina
pericolosamente allo zero.
Spero che questo capitolo valga l’attesa (anche se ne dubito
fortemente)
Dating For Dummies:
Sam’s Lesson
La
stanza del motel non sembrava più neanche la stessa, nelle due
ore che Dean
aveva detto a suo fratello ed al suo angelo custode di “togliersi
dai piedi”,
entrambi i letti erano stati spostati in un angolo della stanza e il
tavolo
rettangolare che prima era accanto alla finestra era al centro della
stanza,
dietro una sedia, infine attaccata ad uno dei muri c’era una
grande lavagna
bianca.
“Dean,
cosa hai combinato?” chiese Sam guardandosi intorno per poi
guardare torvo suo
fratello.
“Che
c’è? Ho pensato che a Cas servisse un aiuto professionale,
il nostro aiuto professionale” rispose il
cacciatore con un’espressione che lasciava trasparire tutto il
suo orgoglio.
“Sicuro
che in realtà non vuoi solo divertirti alle spalle di
Cas?” replicò l’altro.
“Forse.
O forse voglio solo dargli una mano. No, aspetta, voglio decisamente
divertirmi
alle sue spalle”
In tutto
ciò Castiel si era seduto sulla sedia e fissava intento la
lavagna come se
potesse rivelargli chissà quali oscuri segreti. In realtà
stava pensando,
pensava a quella ragazza, a quanto gli piacesse e non aveva nulla a che
fare
con Jimmy e le sue strane reazioni, era qualcosa di più
profondo, non sapeva
come chiamarlo, ma sentiva che era forte.
Sam
sospirò, discutere con Dean era, come al solito, assolutamente
inutile, alla
fine o si faceva come diceva o lui o, o beh, si faceva come diceva lui.
Improvvisamente gli venne un’idea, se suo fratello voleva
giocare, avrebbe
giocato, ma alle sue regole.
“D’accordo,
ma tu gli insegnerai a guidare” disse Sam con un sorriso
compiaciuto stampato
in faccia.
Dean
sbiancò, sapeva dove voleva arrivare suo fratello e non gli
piaceva affatto ma,
anche se non lo avrebbe mai ammesso con nessuno neanche sotto feroce
tortura,
voleva davvero aiutare Castiel, in cuor suo pensava fosse il minimo per
tutte
le volte che l’angelo gli aveva salvato la vita. Ed ancora il
pensiero di
insegnare ad un angelo incapace a guidare un mezzo potenzialmente
mortale lo
tratteneva.
Dean
poteva quasi vederli, sulla sua spalla sinistra un mini Dean vestito da
angelo
e sulla spalla destra un mini Dean vestito da diavolo.
“Andiamo
Dean, sai di doverglielo” disse angelo - Dean
“Ma non
gli devi proprio niente! Cos’ha mai fatto lui per te?”
chiese deciso diavolo -
Dean.
“Ci ha
tirato fuori dall’Inferno tanto per dirne una!” rispose
piccato angelo - Dean.
“Ribadisco
il concetto, mai nulla di utile, può
andare ovunque, ma ci ha mai portato una torta austriaca? O una ragazza
asiatica *? O meglio ancora del cibo italiano? No!”
Angelo -
Dean sbuffò.
“E va
bene!” cedette alla fine l’uomo, dopo quello che a Sam
parve un minuto buono di
intenso riflettere, ma che in realtà era una lotta interiore
senza esclusione
di colpi.
Sam si
avvicinò un po’ titubante alla
cattedra
e vi si sedette dietro, era spaesato, parecchio spaesato.
Si
schiarì la voce e si accorse dei due profondi occhi blu puntati
su di lui
“Allora Cas, cosa ti piacerebbe sapere?”
“Tutto
se possibile” rispose con il suo solito tono pacato
l’angelo.
“Ehm,
sì, okay, tutto”
Dean da
dietro la sua rivista sorrise malignamente “Sì, Sam digli
tutto, non
tralasciare nulla”
“Okay,
allora, per prima cosa devi passarla a prendere e...” il ragazzo
non riuscì a
finire la frase che fu interrotto dall’altro.
“Perché?”
“In che
senso perché?”
“Perché
bisogna andare a prenderla?”
“Non lo
so, è la regola, la passi a prendere e poi la riporti a
casa” Sam sospirò, che
quella sarebbe sicuramente stata la settimana più lunga della
sua vita.
“La
realtà è che se la riporti a casa ci sono buone
probabilità che lei ti inviti
ad entrare” disse Dean tradendo quasi immediatamente il suo
proposito di tacere
e godersi lo spettacolo.
“Per
fare?” chiese l’angelo completamente confuso.
“Già
fratellino, cosa si fa una volta entrati in casa di una bella
ragazza?” era
ufficiale, quella sarebbe stata la settimana più divertente
della sua vita.
“Si
cerca di conoscersi meglio” disse il cacciatore cercando di
suonare
convincente.
“Certo.
Se sei un enorme sfigato di nome Sam, ma se sei bravo anche solo la
metà di me
già al primo appuntamento potresti avere l’occasione di
fare un po’ di
movimento” sentenziò Dean con un sorrisetto compiaciuto
sulle labbra.
“Non
capisco cosa intendi per movimento”
“Sesso
Cas. Sesso” rispose l’uomo sbuffando. Possibile che
quell’angelo fosse sempre
così ottuso?
Tra sé e
sé Cas sorrise malignamente (per quanto ovviamente è
concesso ad una creatura
celeste). Rompere le scatole ad un Winchester era sempre una
distrazione bene
accolta.
“Comunque”
disse il minore cercando di riprendere il controllo della situazione
“una volta
che sei passato a prenderla la porti al ristorante, ricordati: aprile
la
portiera della macchina sia per farla salire che per farla scendere,
apri la
porta del ristorante per farla passare e scostale la sedia per farla
sedere.”
“Perché,
ha qualche deficit motorio?”
Le
reazioni dei due fratelli a questa domanda furono quasi simultanee, Sam
sbattè
la testa sul tavolo per la disperazione, mentre Dean la sbattè
al muro per il
troppo ridere.
“No Cas,
si fa per gentilezza” rispose il cacciatore con la testa ancora
abbandonata
sulla superficie liscia del tavolo.
“Davvero
non capisco perché non lo abbiamo fatto prima” disse il
maggiore dei Winchester
riprendendosi dalla risata isterica che lo aveva colto appena un minuto
prima.
“Allora,
una volta al ristorante vi sedete al tavolo, ordinate e chiacchierate
un po’,
ascoltala e presta attenzione a tutto quello che dice. Ti
chiederà di te, per
amor del cielo non dirle la verità chiaro?”
“Chiaro”
“Più
tardi inventeremo una storia convincente ed eventualmente ti faremo
avere dei
documenti falsi. Un’ultima cosa, sii dolce e gentile, ma anche
divertente, alle
ragazza piacciono gli uomini che sanno farle ridere. Beh credo sia
tutto”
“Okay,
ho preso nota” disse Castiel alzandosi dalla sedia e scomparendo
davanti agli
occhi dei due cacciatori.
“Wow, un
periodo intero senza essere interrotto dalle tue battutacce Dean,
quanto forte
hai sbattuto la testa prima?”
“Ah, ah,
divertente, in realtà riflettevo”
“Beh,
questa sì che è una novità, a cosa
riflettevi?”
“Riflettevo
sul fatto che quando penso che tu non possa essere ancora più
donna riesci
sempre a sorprendermi Samantha” disse Dean con un grande ghigno
sul volto.