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Autore: _deny_    18/04/2010    2 recensioni
Henry è un giovane principe che vive da solo e abbandonato nel suo castello.Gaia,una contadinella che scappa di casa a causa del maltrattamento ricevuto dalla famiglia e per cercare la felicità s'imbatterà per caso in questo giovane che l'ha salvata in mezzo a un bosco,e non tarderà a scoprire l'oscuro segreto che questo giovane protegge... Un'altra prova di quanto fosse umano,anche senza rendersene conto. Allora sorrise,addolcita dalla conclusione a cui era appena arrivata.E arrivò al cuore di lui,che si riempì di quella dolcezza,e che ne desiderava ancora,e ancora,e ancora l'avrebbe desiderata senza mai averne abbastanza.
Ma lui ancora non lo sapeva,sentì solo il calore di quel sorriso,che cacciò la sua tristezza.
<< Voi dite che siete un mostro, che non siete umano. Ma non vi rendete conto che in ogni momento,in ogni gesto e parola,e sentimento,siete molto più umano di quanto crediate.
Vedete,ho ragione io: siete talmente testardo da non voler vedere altro che la parte peggiore di voi.
Se un grande e virtuoso artista creasse la sua opera,ne vedrebbe solo i difetti e le mancanze...ma se la stessa opera venisse posta al cospetto di una persona qualunque, che non sia il suo creatore, essa la vedrà perfetta,e coglierà tutte le virtù di essa,la mostrerà a tutti,orgoglioso,vedrà ciò che il creatore non era stato in grado di vedere.E sapete il motivo? perché l'artista era talmente concentrato nella ricerca dei difetti del suo capolavoro che non era stato capace di vederne la bellezza.Quindi,dovete permettermi di dirvi ciò che vedo in voi,perché siete talmente accecato!
Lasciate che i miei occhi leggano la vostra anima,perché voi ancora non siete capaci di farlo. >>
e con la mano sfiorò leggermente quella del principe,posata sul tavolo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era il pranzo più lungo che avesse mai consumato.O almeno così le parve.
Il principe Henri non pronunciò parola,lei non alzò lo sguardo dal piatto nemmeno una volta.
L'aria era pesante, e aleggiava come uno spettro nel castello.
Ritrovandoselo davanti,Gaia sentì ancora più forte la rabbia per quelle parole così dure che, sapeva, non aveva meritato. Dovette trattenersi dall'urlare,o semplicemente dall'uscire dalla stanza e allontanarsi da lui.
 << Gaia,io desideravo parlarvi >>
Era la prima frase che gli sentì pronunciare ,dall'inizio del pranzo.Ma lei non aveva intenzione di cedere allo stampo così dolce della sua voce,semplicemente non disse nulla e continuò a concentrarsi sul suo pasto.
Henry sospirò.
<< Non era mia intenzione dirvi quelle parole.E non è mia intenzione ferirvi,non lo è mai stata >>
lui la guardava con attenzione,insistentemente ,cercando di attirare gli occhi di lei ai suoi.
<< E' stato ignobile,deplorevole e malefico da parte mia,voi non avete colpa di ciò che vi è accaduto in passato, e ciò dovete saperlo! Era la rabbia a farmi parlare, il fatto che voi trasformavate in una cosa da nulla il motivo che >> s'interruppe un attimo,e con lui anche il suo sguardo cambiò direzione,facendosi cupo. Gaia aveva capito che non amava mostrarsi debole di fronte agli altri,e per questo capì come voleva concludersi la frase...trasformava in una cosa da nulla il motivo per cui aveva sempre sofferto.
Sentì una fitta al cuore.Quel velo di tristezza lo rendeva vulnerabile,troppo...Sembrava avesse bisogno di essere protetto da ogni cosa,come se anche il sussurro del vento avrebbe potuto causargli dolore.
Decise allora di parlargli,facendo si che anche lui volse a lei il suo sguardo.Il tono che usò sembrava quello di un educatrice, che cerca di insegnare le buone maniere ai suoi allievi:controllato, asciutto, con una lieve nota di comprensione.
<< Principe,Sono perfettamente consapevole del fatto che voi abbiate sofferto. E so anche che mai potrò comprendere pienamente il vostro dolore,solo voi ne siete in grado.E le vostre parole mi hanno ferito profondamente,tanto che ancora non so se accettare le vostre scuse,o restare ancora arrabbiata con voi >> Si blocco,vedendo l'espressione di Henry farsi colpevole.Era sinceramente pentito,e fu in quell'attimo che Gaia comprese che lui non l'avrebbe mai voluta far soffrire volontariamente.
Ma noi umani siamo fragili,e sentimenti come la rabbia o il dolore,a volte per attimi,altre per giorni,altre per anni, possono prendere completo possesso della nostra mente,e anche delle nostre parole.
Un'altra prova di quanto fosse umano,anche senza rendersene conto. Allora sorrise,addolcita dalla conclusione a cui era appena arrivata.E arrivò al cuore di lui,che si riempì di quella dolcezza,e che ne desiderava ancora,e ancora,e ancora l'avrebbe desiderata senza mai averne abbastanza.
Ma lui ancora non lo sapeva,sentì solo il calore di quel sorriso,che cacciò la sua tristezza.
<< Voi dite che siete un mostro, che non siete umano. Ma non vi rendete conto che in ogni momento,in ogni gesto e parola,e sentimento,siete molto più umano di quanto crediate.
Vedete,ho ragione io: siete talmente testardo da non voler vedere altro che la parte peggiore di voi.
Se un grande e virtuoso artista creasse la sua opera,ne vedrebbe solo i difetti e le mancanze...ma se la stessa opera venisse posta al cospetto di una persona qualunque, che non sia il suo creatore, essa la vedrà perfetta,e coglierà tutte le virtù di essa,la mostrerà a tutti,orgoglioso,vedrà ciò che il creatore non era stato in grado di vedere.E sapete il motivo? perché l'artista era talmente concentrato nella ricerca dei difetti del suo capolavoro che non era stato capace di vederne la bellezza.Quindi,dovete permettermi di dirvi ciò che vedo in voi,perché siete talmente accecato!
Lasciate che i miei occhi leggano la vostra anima,perché voi ancora non siete capaci di farlo. >>
e con la mano sfiorò leggermente quella del principe,posata sul tavolo.
Anche se Henry doveva ancora appropriassi di quello che aveva appena sentito,c'era qualcosa che lo spingeva a prendere per vero la sua versione.Non aveva appigli a cui aggrapparsi e ribattere, non trovava motivi razionali per controbattere;
Dire che finalmente il principe capì di essere più umano che mostro, sarebbe esagerare.Una certezza con fondamenta così forti non poteva cadere così facilmente.Ma sarebbe errato dire anche che le sue parole non gli fecero effetto;ma che anzi,in fondo al cuore gli si accese un piccolo raggio di speranza,e una parte di lui sapeva che lei aveva ragione,ma ancora non era abbastanza per credergli completamente.E senza negare il senso di rassicurazione che quelle parole gli diedero.Ritrasse la mano che Gaia aveva appena sfiorato, ma solo per posarla su quella di lei,e quest'ultima sussultò,non solo dal tocco familiare,ma anche dalla potenza che il suo sguardo emanava,che la sembrò ringraziare.
Pace fu fatta,e il silenzio calmo che v'era ora era ben diverso da quello di prima,e rasserenò entrambi.
<< Immagino vorrete iniziare da subito le lezioni di ballo... >>
Gaia si sorprese di sentire tali parole uscire dalla bocca di lui.Fino a ieri sembrava cercare ogni scusa per sottrarsi a tale impegno.Ma Henry non fece caso alla faccia sbalordita di lei.Si sentiva colpevole di averla fatta soffrire,proprio lei che sembrava voler fare così tanto per lui! Desiderava farsi perdonare.Voleva che lei fosse felice in quel luogo.Che non si dovesse pentire di essere rimasta con lui.
<< Oh-OH,b-bè,se non avete altri impegni ovviamente... >>
<< No,certo che no. Venite,vi mostro la sala di musica. >> Lui si diresse così in un'altra stanza,poco distante da quella del pranzo.La sala era enorme:il pavimento era marmo lucidato e tenuto con cura e, agli angoli, v'erano colonne sulle quali dipinti dei greci con violini,trombe e motivi floreali.
Nella parete frontale all'entrata v'era posto un grande quadro,che rappresentava muse che danzavano e festeggiavano forse la primavera.
Nella parete più lunga,a fianco,invece stava una vetrata,che conduceva a un balcone che si divideva,lateralmente,in due scale che portavano a un giardino tenuto con cura,l'erba tagliata in modo da creare forme sinuose,tra la quale
V'erano anche fiori colorati , piantati secondo un progetto preciso, e poco più in là una fontana enorme e imponente.
Ancora sorpresa e persa nelle sue fantasticherie,sentì il riso soffocato di Henry,e si volse a guardarlo dubbiosa.
<< perdonatemi,ma con quell'aria sorpresa siete davvero buffa. -ancora il sorriso non era scomparso dalle sue labbra- Immagino non abbiate mai visto una sala da ballo.Bè,ecco a voi,madame >> e le fece un gesto teatrale con la mano,come a mostrarle la stanza.
Ciò fece sorridere Gaia << Sapete,mia madre mi ha sempre raccontato di luoghi del genere che amava frequentare. Ma devo ammettere che non c'ero mai stata personalmente,ed esserci ora, è molto meglio che limitarmi a sognare >>
<< Bè,ora questa stanza è anche a vostra disposizione,in qualunque momento lo desideriate.Non siete contenta? >
<< Oh,certo che sono contenta!In questo momento la mia gioia è grande,sono così emozionata.Oh come mi sento sciocca! >> ma Gaia era davvero felice,soprattutto per un principale motivo << E poi,mi sento molto più vicina alla mia povera mamma, trovandomi in un luogo dove lei ci ha passato la propria gioventù. Non proprio qui,ma in un posto molto simile,immagino. >>
<< Si,probabilmente.Ora potrete mettere a frutto i suoi insegnamenti!vediamo se eravate una brava allieva >>
Disse scherzosamente Henry,in modo da non farla pensare più di tanto alla madre ,pensando che fosse un ricordo carico di tristezza per lei. E infatti raggiunse il suo obiettivo. Si accese lo sguardo di lei,come ogni qualvolta affrontava le sfide.poi si recò al centro della sala,dicendo al principe di raggiungerla.
Lui,imbarazzato,la seguì,e impararono a ballare senza musica,a ritmo di -un,due tre,un, due,tre-.
Henry era un bravo allievo,notò Gaia sorridendo.Se all'inizio era lei a guidare lui,ora i ruoli s'erano invertiti grazie all'innato senso del ritmo che neppure Henry sapeva d'avere;i suoi movimenti erano fluidi ed eleganti, e con poco esercizio sarebbe stato il miglior cavaliere del ballo.Era bello,attraente, e ballava bene...Una dama non avrebbe potuto chiedere di meglio (Certo,prima doveva essere certa che non pestasse i piedi della sua dama come faceva con lei).
per ora,quella dama fortunata era Gaia,che si stava divertendo un mondo, così come anche lui. Infatti non aveva mai sentito il principe ridere così tanto ,da quando era arrivata.
<< Visto? Non c'è niente da temere...Ve la state cavando perfettamente >>
<< Voi dite?io mi sento abbastanza ridicolo... >> dicendolo,il principe fece fare una giravolta a Gaia
<< Oh,che sciocchezza! siete un ottimo allievo >> scherzò Gaia.Continuarono ad esercitarsi così fino al giorno del ballo,pomeriggio e sera,più per loro divertimento che per imparare realmente.Ciononostante Henry divenne un ballerino accettabile.

Finalmente il giorno del ballo arrivò,con grande entusiasmo di Gaia,e tremenda agitazione di Henry che,anche se non lo ammise, Gaia capì perfettamente.
Quest'ultima stava ancora decidendo quale abito mettersi,quando sentì bussare alla porta della sua stanza.
<< Avanti >> ma dopo che sentì ancora bussare,si ricordò che se fosse stata l'anziana governante,parlare non sarebbe servito.Così andò lei stessa ad aprire alla porta,e come sospettava,l'anziana governante le si trovava esattamente di fronte, si spostò quindi per farla entrare,poi rinchiuse la porta alle sue spalle.
La governante la guardò,e sorrise,poi si diresse verso l'armadio.Dopo pochi minuti la sua attenzione si spostò nella direzione del baule,ai piedi del letto,e dal quale ne estrasse un bellissimo abito,che Gaia non ebbe il tempo di ammirare perché la governante glielo fece indossare subito.Per nemmeno un attimo le fu permesso di specchiarsi,nemmeno quando la governante le volle pettinare i capelli.
Era curiosa di guardarsi,e di ammirare quel bel vestito;nonostante si sentisse un po' a disagio.Il corpetto stringeva,il tacco della scarpa la faceva sentire in bilico sulla superficie del pavimento e il modo in cui era agghindata,il posto dove stava andando: non facevano parte del suo mondo, e si sentiva quasi in colpa.
Dopo una lunga attesa,finalmente poté guardare la sua immagine.
Si mise di fronte a un ampio specchio della stanza,e rimase terribilmente sorpresa.
Dapprima vide le spalline a sbuffo,collegate al busto,legato frontalmente da nastri,che dalla vita in giù si apriva,si gonfiava, procurando deliziose pieghe nell'abito.Il tutto era color crema,decorato con perline oro che si abbinavano perfettamente al copri-spalle,alle scarpe e ai guanti che salivano per tre quarti del braccio.Anche l'acconciatura era stupenda,e si domandò più volte come riuscire a farne una simile lei stessa.Il suo viso era completamente scoperto dai capelli,acconciati dietro con varie forcine in modo apparentemente casuale,con qualche boccolo che le cadeva volutamente sulle spalle.
La governante la guardò con tenerezza e soddisfazione di chi è soddisfatta del proprio operato e Gaia si inchinò per mostrare la sua gratitudine a quella donna tanto gentile!Lei le prese per un attimo le mani,le strinse,poi uscì dalla stanza,come se avesse altri importanti compiti da portare a termine.
Restò ancora per un po' a guardarsi da ogni angolazione,poi una lacrima le solcò il viso.Come sarebbe stata fiera la sua povera madre!La immaginò proprio lì,alle sue spalle,mentre la guardava con amore e commozione,come se fosse stata la cosa più bella che avesse mai visto.
Immaginò di sentirla vicino,che le si avvicinava e le baciava la fronte.Anche sua mamma piangeva,ma al contrario di Gaia,le sue erano lacrime di gioia.Immaginò di sentire le sue mani accarezzarle il viso,e le lacrime scesero ancora più rapidamente di prima.
Era nel suo piccolo paradiso,ma nel luogo più doloroso del suo mondo.
<< Gaia?Ho bussato varie volte ma forse non mi avete sentito >>
Si girò di scatto,mentre ancora il segno del pianto era visibile sul suo volto.
L'espressione del principe si fece sorpresa,poi grave,infine si avvicinò a lei quasi correndo.
Dal taschino tirò fuori un fazzoletto pulito,e il più delicatamente possibile le asciugò le lacrime << Cosa vi succede?è successo forse qualcosa,non vi sentite bene?>>
Gaia aveva una gran voglia di buttarsi fra le sue braccia per avere un pò di quel conforto che da tempo nessuno le dava.Voleva tornare all'illusione di avere la madre al suo fianco,di sentirsi circondata dal calore umano.Ma non si mosse.Non l'avrebbe mai fatto.
Preferì nascondere la sua malinconia con un timido sorriso.
<< Non preoccupatevi.Sto bene.Solo ho pensato a cose tristi e non mi sono resa conto di piangere.Scusatemi,ora va meglio >>
il principe non si fece ingannare,ma sapeva quanto poco avrebbe ottenuto insistendo.Lasciò perdere,ma voleva tenerla d'occhio,in caso il suo sguardo fosse tornato di nuovo triste.Allora le fece il sorriso più dolce che potesse donarle,e anche se avrebbe rinunciato volentieri al ballo,cercò di mostrarsi come Gaia avrebbe voluto, eccitato e felice.
<< Sono sicuro vi divertirete al ballo.Sembrerete proprio una principessa,d'altronde siete molto graziosa vestita in questo modo >>
Anche se si imbarazzò non poco del complimento appena uscito dalle sue labbra,si rasserenò nel vedere Gaia sorridergli,e l'ombra del pianto che via via andava scomparendo.
<< Vi ringrazio Signore,anche voi siete molto elegante,proprio come un principe >> rise appena della sua ironia e prese una rosa bianca che aveva trovato nel roseto la mattina,e appoggiato sul mobile.La infilò nel taschino della giacca blu notte del principe e disse << Ora siete perfetto,possiamo andare >>
Il principe le porse il braccio da gentiluomo,ed era ansioso che il ballo finisse il più presto possibile.
La carrozza scese nel paese,e si diresse nella zona aristocratica della città.Entrò nel cancello della grande reggia,e seguendo il viottolo di sassi,si fermò esattamente all'ingresso della casa.
La maggior parte degli ospiti erano nella sala da ballo,a parlare dell'occasione,di com'era stato organizzato perfettamente il buffet,di quanto fossero stati utili i consigli di Lady Granit a Lady Belford,di come potesse,Un affascinante figlio di un Lord,ballare con quell'insignificante contessina Higer.Insomma,tutti si stavano divertendo,quando improvvisamente la servitù informò dell'arrivo di sua maestà il principe James Henry Ellesmera.
La sala da ballo si fece all'improvviso silenziosa.
Il principe?Impossibile,non può essere vero!
Questo era il pensiero condiviso da duca,duchesse,lord e ambasciatori,principi e principesse del regno vicino.
Poi li videro.
Il principe Henry fece la sua comparsa,aveva uno sguardo fiero e misterioso,dentro al quale v'era troppa agitazione che si guardò bene dal nascondere;al suo fianco vera una ragazza che molti guardarono con ammirazione perché davvero molto graziosa,lo sguardo era volto umilmente verso il pavimento e il suo coraggio parve sparire dal momento stesso in cui entrarono nella sala.
Accadde allora che,il signore della reggia,con a seguito la moglie,si avvicinarono ai due ospiti.
<< Mio signore -si inchinò tanto da sembrare quasi imbarazzante- sono assai onorato di averla nella mia casa,e assai felice che lei abbia accettato l'invito al ballo! >>
Se Henry avesse avuto libertà di scelta,non si sarebbe trovato di certo li,pensò il principe con una punta d'ironia.
<< Io sono onorato di esserci,Duca di Belford.Questa ragazza al mio fianco è una mia lontana cugina,la principessa Gaia Saphira Ellesmera di Arya. >>Gaia s'inchinò e sorrise educatamente, timida.
Ovviamente la storia della parentela era solo una scusante per il fatto che lei abitasse nel palazzo del principe.e dire che l'idea aveva avuto origine solo pochi minuti prima di scendere dalla carrozza,e fino pochi minuti fa lei era una contadinella.
<< principessa di Arya,è un immenso onore averla al nostro umile ballo.Ma ora prego,se desiderate vi presenterò tutti i presenti,che sono sicuro siano ansiosi di conoscere il principe e la principessa! >>
Fecero molte conoscenze,mai il principe s'era trovato in tale situazione e si trovò tremendamente a disagio,ma nello stesso tempo non si era mai sentito tanto umano come in quell'occasione.Ogni qualvolta si girasse verso Gaia,lei gli faceva un sorriso d'incoraggiamento,e ciò lo spingeva a dare il meglio di sè a quegli sconosciuti.Conobbe di persona molti principi di contee vicine,con cui più volte aveva corrisposto via lettere per ciò che riguardava la politica e l'economia.
Ad un tratto,quando le fu presentata la famiglia del duca di Elsinore,vide la figlia di quest'ultimo sorpresa di conoscere Gaia.E mentre si allontanavano,La duchessina s'avvicinò a loro.
<< Oh!ma noi ci siamo incontrate al villaggio!Sono davvero felice siate venuti!che grande onore per noi!Ma non sapevo fosse la cugina del principe!Perdonatemi se posso esserle sembrata sfacciata nel nostro ultimo incontro >>
Gaia si fermò,e così fece anche lui.
<< No,affatto,non ha niente di cui scusarsi.Siete davvero bella,i miei complimenti,è un onore rivederla >> poi Gaia si volse verso Henry,che la teneva ancora sottobraccio.<< Principe,lasciate che vi presenti Miss Aleandra di Elinore!ho avuto la fortuna di conoscerla al villaggio,lei stessa mi disse del ballo. >>
Henry si chinò leggermente,le sorrise superficialmente << Lieto di fare la vostra conoscenza,Contessa.Ho avuto il piacere di sentir parlare di lei da Mia cugina. >>
Aleandra rimase spiazzata e senza parole di fronte a Henry.Non esisteva fascino più potente di quello che lui scatenava.Era affascinante,virile,maestoso,misterioso e terribilmente bello.Lei arrossì,e come per magia non seppe più dove si trovasse,ne chi fosse.
Con la scusa dell'amicizia con Gaia,Aleandra restò con loro fino a inizio danze,finché un'affascinante uomo non venne a dichiarare il suo diritto su di lei per la prima danza.Henry non parlò quasi mai.Una volta trovatasi soli,Gaia gli rivolse la parola.
<< Avevate tanta paura,ma ve la state cavando benissimo. >>
<< Vi ringrazio Gaia,ma a dire il vero sono piuttosto a disagio >>
A Gaia parve di vederlo fare una smorfia
<< Suvvia,non durerà ancora a lungo.Che ne dite di ballare? >>
Il principe la guardò stranito,quasi avesse detto qualcosa di blasfemo.
<< non vi ho insegnato per nulla! >>
Così si mischiarono alle coppie che danzavano al centro della sala.Inizialmente un pò timidi,ma pian piano si trovarono a loro agio.Lei percepiva la sicurezza di Henry,e le parve di stare in un luogo tremendamente familiare,dal quale non avrebbe mai voluto andarsene.Ma ciò non era bene.
<< Sapete,dovreste chiedere alla contessa Aleandra di danzare.-le si strinse il cuore per quello che stava per dire- Infondo è una conoscenza di vostra cugina -sorrise maliziosamente a quella recita ridicola- e come tale sarebbe un dovere per voi ballare con essa. >>
Henry la guardò per un attimo serio e riflessivo.A dire la verità,non era mai stato nei suoi piani ballare con la contessina,e non credeva di desiderarlo particolarmente.Era si una bella fanciulla,ma era una bellezza superficiale,non v'era nulla d'interessante in quella giovane dal viso angelico,o almeno non per lui.
<< Lo farò,se ciò vi farà piacere,ma ad una condizione >>
Gaia non se lo aspettò,e rimase perplessa.
<< Vale a dire? >>
<< Le concederò solo un ballo,dopo di ché non ballerò con nessun'altra fanciulla della sala,esclusa voi naturalmente,se lo vorrete. >>
Si stupì delle sue parole,soprattutto delle ultime,e quasi fu soddisfatta di sentirgliele pronunciare.Si sentiva quasi...si,euforica.Improvvisamente la terra mancò sotto i piedi,e si rese conto che aveva davvero molto caldo.Fece solamente un accenno con la testa,abbassando lo sguardo,pensando all'onore che un principe la considerasse fino a quel punto.
Così fu.Il principe chiese di poter fare da cavaliere alla contessa,e lei,naturalmente,accettò ben volentieri.
<< Prima però permettetemi di presentarvi,se vostra maestà me lo permettono,una persona a me molto cara,mio fratello Edmund,conte di Elsinore,ovviamente. >>
fatte le presentazioni,la contessina di Elinore ed Henry erano pronti per danzare insieme.Ma prima che ciò accadesse,le balzò per un attimo il pensiero che non sarebbe stato certo bene che la principessa stesse da sola a guardare lei e il cugino,senza un cavaliere da proporle. E di certo sarebbero stati in molti a chiederle un ballo,ma uno in particolare ci teneva.E  a quel cavaliere non poteva non dare questa possibilità.Guardando quest'ultimo,gli sorrise senza parlare,e gli fece un cenno con la testa.
Fu così che Gaia rimase in compagnia di Edmund;
<< principessa,se mi è consentito permettermi di invitarla a ballare,ne sarei molto onorato.Ovviamente se non siete già impegnata per questa danza >>
Gaia si voltò verso il giovane,distratta dall'osservare Henry e la contessina.Non sapeva esattamente cosa rispondere,ma aveva paura che potesse sembrare sgarbato dire di no.
<< Oh,se desiderate... >>
Il duca le sorrise e si avviarono assieme a danzare,capitando a fianco del principe e miss Aleandra.
Edmund assomigliava molto alla sorella.Aveva boccoli dorati che gli arrivavano fin sotto l'orecchio,gli occhi erano azzurri e grandi.Aveva lineamenti molto delicati,quasi da bambino,che accentuavano il suo aspetto angelico,tradito dalla sicurezza dei suoi gesti.Gaia non trovò niente di sgradevole nel suo cavaliere.Guardarlo faceva pensare a campi di girasole e alle giornate soleggiate e calde.
Poi lui le sorrise,e anche il suo sorriso era piacevole,di quelli che arrivano al cuore e fanno saltare qualche battito.
<< E' da molto che si trova al castello,principessa? >>
la sua voce era calda e bassa,quasi le stesse chiedendo di confidare un segreto.
<< No,vi sono trasferita da appena una settimana.E' ancora una novità per me >>
<< Spero che la contea sia di vostro gradimento.Dal castello,il paesaggio sottostante è meraviglioso.Ma poco più di un anno trascorso,sono stato nella regione di Arya,e devo dire di essere rimasto molto affascinato alla vista di montagne nevate così imponenti!E' così diverso da questo luogo,immagino dobbiate abituarvi ancora a un clima così caldo >>
Edmund voleva essere gentile, dimostrandosi solidale.Purtroppo Gaia non aveva benché la minima idea del luogo da lui descritto,dato che Henry non si era minimamente posto il problema di dirle che luogo fosse mai Arya.Distolse lo sguardo,vergognandosi dell'enorme bugia di cui nessuno era a conoscenza.
<< Qui mi trovo molto bene,davvero!il freddo non mi piace,e adoro il sole; tra l'altro mio cugino fa si che io non abbia mai nulla di cui lamentarmi >>
Forse una principessa avrebbe parlato in modo più distaccato e avrebbe avuto un linguaggio di certo più regale.Ma non aveva mai sentito una principessa parlare,quindi sperò solo di non tradirsi col suo fare da sempliciotta.Guardandosi intorno,vide poi Henry e Aleandra ballare.Pareva che anche loro stessero parlando di qualcosa,ma distolse lo sguardo appena il principe si volse nella loro direzione.
<< Sono tutti molto onorati di avere il principe e voi,principessa, a questo ballo.Vorrei sperare ci saranno altre occasioni di vedervi.Devo però avvisarvi che molte fanciulle della sala sono già perdutamente innamorate di sua altezza >> disse scherzando. non fece nessun accenno sulla voce che,ormai da anni girava a riguardo,e cioè che fosse vittima di un incantesimo che svanirà solo trovando l'anima gemella.Molti non credevano a queste voci,pensando sia stata trovata solo una scusante al fatto che sua altezza non si facesse mai vedere al villaggio e alle feste.
<< Presuppongo sia vero -disse arrossendo- mio cugino è molto bello,inoltre ha molte virtù! >>
<< Non ne dubito,principessa >> le sorrise,poi Edmund si volse in direzione della sorella.Vide allora lo sguardo del principe posato su lui e sua altezza Gaia,e pareva pensieroso e preoccupato.Di certo doveva provare un grande affetto per la cugina,e come è naturale quando si è molto affezionati ad una persona,familiare o conoscente che sia, si è premurosi nei suoi confronti. Difatti il principe lo guardò in un modo alquanto serio,e pareva disturbato dal fatto che ballasse con la presente dama. Quasi la considerasse di sua proprietà,parve anche troppo possessivo.
Ma infine Edmund tornò a guardare Gaia,lasciando perdere futili pensieri.
La danza stava ormai volgendo al termine,e fra breve sarebbe venuta l'ora del tramonto.Fra poco se ne sarebbero dovuti andare,e Gaia ne era quasi felice.Non credeva fosse così stancante stare in mezzo a tanta gente,quando non ci sei abituata.
<< E' stato davvero un immenso onore aver ballato con voi,duca.Vi ringrazio >>
<< L'onore è solamente mio,altezza -si inchinò e le baciò delicatamente la mano- spero di rivederla presto >> e subito furono affiancati da Henry e Aleandra,leggermente arrossata, forse per il ballo e il caldo nella sala.
Si salutarono molto cordialmente,andarono poi da alcuni ospiti e dal padrone di casa,fecero gli ultimi saluti e ringraziamenti,infine si avviarono con la carrozza verso il castello.


purtroppo non ho il tempo per rispondere alle recensioni ora,ma ringrazio immensamente chi segue la mia storia e lascia sempre qualche commento!!!!ricordate,più commenti lasciate,più mi sento ispirata!!!!!ahah un bacio!!!

   
 
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