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Autore: Hilly89    18/04/2010    8 recensioni
1. «Kasumi,» mormorò imbarazzato, tentando di scansare il corpo della giovane da sé «siamo nel bel mezzo di un’arena piena di gente.»
2. Era sempre più vicino, ma lei non osava indietreggiare.
3. Eppure, era stato lui a mettere in chiaro fin dall’inizio che quella cosa tra loro fosse solo banale sesso.
4. «Dimmi, Hikari» mormorò con voce roca, lambendole il labbro inferiore con la lingua «cosa vuoi?»
[Satoshi/Kasumi] [Wataru/Kotone] [Shu/Haruka] [Jun/Hikari]
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lucinda, Lyra / Kotone, Misty, Vera | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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A Mimi,

perché me lo ha chiesto lei.

 

 

Metti in circolo il tuo amore

 

[…] perché sei viva, viva per quella che sei

sempre pronta, sempre ingorda,

sempre solo come vuoi […]

_Viva, Luciano Ligabue_

                                                                                       

1 • Satoshi/Kasumi

Osservava sbalordito la sagoma nera dell’Umbreon del suo avversario steso a terra privo di sensi, senza però vederlo veramente.

Aveva battuto Shigeru.

Le urla di eccitazione della folla che lo acclamava riempivano l’arena di un rumore assordante, ma a lui giungevano come echi lontani, quasi impercettibili.

Aveva vinto.

Takeshi, dietro di lui, abbracciava felice Pikachu, ridendo sguaiatamente e ballando chissà quale strana danza della vittoria.

Era…

«Satoshi!»

Quella voce – la sua voce – ebbe il potere di risvegliarlo dallo stato di trance in cui era piombato.

Spostò la sua attenzione verso le prime file degli spalti, intravedendo la figura snella di una ragazza dai buffi capelli arancioni.

«Kasumi» mormorò, mentre un sorriso di vittoria cominciava a disegnarsi sulle sue labbra.

Ignorando bellamente gli sguradi incuriositi della gente, Kasumi scavalcò la ringhiera di protezione degli spalti, atterrando senza problemi sul terreno polveroso del campo e correndo verso la figura del moro.

«Bravissimo» urlò lei felice nel suo orecchio, non appena gli ebbe buttato le braccia intorno al collo.

Satoshi si scostò leggermente, quel tanto che bastava per poter osservare il viso di Kasumi e riuscire a scorgere un lampo di orgoglio in quegli occhi verdi.

«Sapevo che ce l’avresti fatta.»

Non seppe spiegare cosa lo spinse ad avvicinare le sue labbra a quelle invitanti di lei - forse l’eccitazione della vittoria gli aveva fatto perdere quel minimo di lucidità che possedeva – ma, senza dubbio, il fatto che Kasumi non l’avesse respinto e che addirittura lo avesse invitato ad approfondire quel bacio, lo rendeva non poco euforico.

Si sentì stringere maggiormente da quelle esili braccia che possedevano una forza inaudita, ritrovandosi la lingua di lei che lo stuzzicava giocosa e divertita.

«Kasumi,» mormorò imbarazzato, tentando di scansare il corpo della giovane da sé «siamo nel bel mezzo di un’arena piena di gente.»

Per tutta risposta, l’allenatrice di pokémon d’acqua emise un chiaro verso di menefreghismo totale.

«Sciocchezze» proclamò risoluta avvicinando di nuovo le labbra a quelle del ragazzo «ho aspettato cinque anni che ti decidessi a baciarmi, ora che l’hai fatto credi che mi importi di tutta questa gente?!»

 

 

 […] io e te ne abbiam vista qualcuna,

vissuta qualcuna

ed abbiamo capito per bene

Il termine insieme […]

_L’amore Conta, Luciano Ligabue_

 

2 • Wataru/Kotone

«Cyndaquil, ritorna!»

Un lampo di luce rossa si sprigionò dalla poké-ball, andando a colpire il piccolo pokémon blu e bianco steso a terra, esausto.

«Ho vinto» la voce divertita dell’uomo davanti a lei ebbe il potere di farle storcere il viso in un espressione deliziosamente imbronciata.

«Fortuna» proclamò risoluta, incrociando le braccia al petto.

«Ho vinto anche ieri» continuò quello, avvicinandosi di un passo a lei.

«Caso.»

«E il giormo prima ancora.»

Era sempre più vicino, ma lei non osava indietreggiare.

«Sono un po’ distratta in questi giorni» si giustificò, scrollando le spalle con indifferenza.

Wataru alzò gli occhi al cielo, spazientito.

La solita mocciosa.

Riportò la sua attenzione sulla figura della giovane allenatrice davanti a lui, soffermandosi maggiormente sui suoi codini bizzarri che avevano il potere di farlo sorridere.

«Forse hai bisogno di più allenamento» puntò i suoi occhi magnetici in quelli azzurri della compagna «e meno distrazioni.»

Kotone fece una smorfia, lasciando poi cadere le braccia lungo i finachi.

«Con te è impossibile avere meno distrazioni, Wataru.»

 

 

 […] io non so se è proprio amore

faccio ancora confusione,

so che sei la più brava a non andarsene via […]

_L’odore del Sesso, Luciano Ligabue_

 

3 • Shu/Haruka

La osservava assorto, mentre con gesti lenti e calcolati raccoglieva i suoi indumenti – gettati malamente per terra qualche ora prima – e se li infilava, coprendo quel corpo così maledettamente conosciuto. Cosi maledettamente conosciuto da lui.

Le lenzuola che profumavano ancora di lei sembravano stringerlo all’altezza dello stomaco, mentre il suo cervello appurava che se ne sarebbe andata in pochi minuti, lasciandolo con un nauseante senso di vuoto.

Storse la bocca in una smorfia di stizza.

Da quando aveva cominciato a necessitare della sua presenza?

Da quando il pensiero della sua mancanza, in quel letto, lo mandava in bestia?

Da quando il famigliare profumo di fragole era così invitante?

Eppure, era stato lui a mettere in chiaro fin dall’inizio che quella cosa tra loro fosse solo banale sesso.

Un’appagante, piacevole ed eccitante storia di sesso.

Tornò a guardarla, scoprendo che anche quei grandi occhi azzurri lo stavano scrutando con un cipiglio leggermente incuriosito.

«Che c’è?» chiese, inarcando un sopracciglio.

«Niente» proclamò la giovane con una scrollatina di spalle.

Con la coda dell’occhio la vide sedersi sul bordo del letto e cominciare a giocherellare con un lembo di lenzuolo.

«Mi chiedevo, Shu» cominciò sorridendo maliziosa «se vuoi veramente che me ne vada.»

Colpito.

Decise di non rispose, limitandosi a distogliere lo sguardo dal quel viso grazioso e portando la sua attenzione a qualcosa che non avesse il potere di eccitarlo in quel modo.

«Capisco» mormorò lei.

Fece per alzarsi e dirigersi verso la porta d’ingresso della camera da letto, quando la voce profonda e roca di Shu la obbligò a tornare sui suoi passi.

«Resta, Haruka.»

Inutile dire che, lei, non se lo fece ripetere due volte.

 

 

 […] porta la tua vita,

che vediamo che succede

a mescolarle un po’ […]

_Questa è la mia vita, Luciano Ligabue_

 

4 • Jun/Hikari

Un gemito di puro piacere le sfuggì dalle belle labbra piene, sentendo le mani di Jun accarezzarle ogni centimetro di pelle nuda, insaziabili.

Inarcò la schiena, invitandolo ad aumentare quei piacevoli tocchi che avevano il potere di farla impazzire.

«Jun…»

Il suo nome, mormorato nell’ennesimo spasmo di piacere, fece sorridere divertito il biondo che abbandonò il seno – con cui stava giocando poco prima – della ragazza, per portare il viso all’altezza del suo.

«Dimmi, Hikari» mormorò con voce roca, lambendole il labbro inferiore con la lingua «cosa vuoi?»

La giovane ansimò, inarcando di nuovo il bacino per fargli intendere cosa lei effettivamente volesse.

«No. Voglio che me lo dici chiaramente.»

Deciso a non darle ciò che lei desiderava fino a che non glielo avesse chiesto esplicitamente, Jun si sfilò dal collo la sua famosissima sciarpa.

«Ma che…?!» la confusione sul volto di Hikari fece ridacchare il biondo.

Con un gesto rapido e calcolato le afferrò un braccio, portandolo  vicino al suo e legandoli insieme con la sciarpa all’altezza del polso.

«Ti rifaccio la domanda» con la mano libera accarezzò volutamente la morbida pelle del suo interno coscia «cosa vuoi?»

Hikari sospirò pesantemente, sentendo il tocco del ragazzo salire verso il centro della sua femminilità.

«Voglio te» si arresa alla fine, gemendo impaziente al pensiero di lui dentro di lei.

Jun sorrise soddisfatto.

Per una volta aveva vinto lui.

 

 

*** 

Spazio Autrice

E dopo ben un anno passato a non scrivere un bel niente – chiamiamolo anno sabbatico [Ma vaffanculo! NDMimi] – eccomi di nuovo in circolazione con una “raccolta” sulle quattro coppie più belle di Pokémon.

Lo confesso: all’inizio ho guardato per tre ore la pagina bianca di Word, non sapendo come iniziare e che cosa scrivere, disperandomi e gridando come una pazza “Basta! La mia vita da scrittrice si conclude qui”.

Ma, sotto minaccia di Mimi, sono riuscita a far fare gli straordinari a Charlotte – il mio amato neurone – e a scrivere qualcosa che mi soddisfacesse almeno un po’.

Dovete ringraziare - o maledire, fate voi – Mimi per questo.

 

Hilly

   
 
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