ps: ovviamente la fic è dedicata all'autore di "Equilibrio" u.u darkroxas92, questa flash fic è tutta per te!
Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.
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Equilibrio: Il sacrificio del custode ~
Strinse la presa sul proprio keyblade e fissò l’avversario con uno sguardo determinato, mentre i suoi cloni impugnavano ognuno un’arma leggendaria, pronti a sferrare l’ultimo e decisivo attacco.
Attacco di cui ciascuno di loro conosceva la terribile ma accettata conseguenza.
Dark decretò a voce la fine del proprio avversario, dopodiché gli si lanciò contro, seguito con altrettanto impeto dai suoi predecessori e dopo il secondo assalto, Vanitas cadde in un’abbagliante e candida luce, che investì ogni presente, portandolo con sé.
Quando riaprì gli occhi, avvertì la presenza di tutti coloro che erano stati coinvolti in quella lotta epica tra Equilibrio e Caos, e poté vedere il risultato tanto sperato di quella vittoria agognata da secoli: l’armatura del seguace oscuro si frantumò e lasciò libero il suo prigioniero, come un bozzolo che permette l’uscita della farfalla. Vide Sora, il custode della Luce, cadere a terra tra i compagni e con il cuore colmo di sollievo, osservò per un attimo l’azzurro cielo di quel mondo, che aveva ripreso il suo legittimo posto nell’immensità dell’universo.
Passato quell’istante, capì che il suo tempo era ormai finito, poiché percepì le sue membra più leggere, quando poi abbassò lo sguardo notò il terrore e la paura sui volti di quei compagni che l’avevano seguito fino alla fine senza dubbi o rimorsi. Tuttavia, si concentrò su di lei: Kaxihri.
Hikari: colei che credeva perduta per sempre, colei cui era legato più di chiunque altro.
Colei cui avrebbe fatto la sua ultima richiesta.
-Kaxihri… Lascio tutto nelle tue mani… Trova Rexenet, e annientalo da parte mia…- disse poco prima che le sue grandi ali, l’una bianca come la prima neve e l’altra nera come il baratro più profondo, iniziassero a perdere consistenza fino a scomparire nel nulla, come una nube di vapore e le sue iridi e i suoi capelli tornavano a essere com’erano in origine.
Preparato a quel triste epilogo, il giovane keyblader cercò di dare al suo viso un’espressione tranquilla, per far capire di non avere rimorsi per ciò che aveva compiuto e non si accorse di una sfera di luce pura di allontanarsi dal suo corpo in declino, per unirsi a quello della Nessuno.
Sentì chiaro e forte il proprio nome gridato da tutti, ma l’orologio della sua esistenza aveva frenato le lancette e l’ora attesa era scoccata. Così, come il più fragile dei cristalli, il suo corpo si spezzò in mille frammenti e in pochi attimi, essi scomparvero senza lasciare alcuna traccia di ciò che erano stati, tranne il solo ricordo di Dark, il custode dell’Equilibrio.