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Autore: SummerRestlessness    20/04/2010    0 recensioni
La storia di due mondi che si incontrano, ma che forse non sono fatti per incontrarsi...
"So I guess this is the ending or a beautiful mistake.
And if we both agree that we shouldn't be together why does it hurt so much?
And you know I would jump into the fucking ocean if it meant I was truly capable of being satisfied.
Well I ever be?
Did I just give up the best thing I ever had?"
(The Ataris, A Beautiful Mistake)
Update: Ho aggiunto il cap 20 Just You perchè me l'ero dimenticato!! E va prima del 21 Just me, vabbè.
Update del 6 maggio: aggiunto il capitolo "Mandy", inserito dopo il 20esimo, "Just you"...
Update del 25 settembre: piccolo aggiornamento nell'ultimo capitolo per informarvi della nascita di una serie di missing moments legati a BM... spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Beautiful Memories'
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Now drive me far
Away, away, away
Far away
I don't care where just far
Away
And I don't care

Deftones “Be Quiet and Drive”

 

14 ottobre-lunedì

 Alison non vedeva né sentiva Dan ormai da cinque giorni, ma non si era dimenticata di lui. Pensava a lui costantemente e più volte aveva pensato di chiamarlo, solo per sapere se stava bene (a scuola già girava voce che avesse ricominciato con la sua solita vita) ma poi si era imposta di non farlo, anche perché in fondo era ancora molto arrabbiata. Però a volte le mancava così tanto che le sembrava di non riuscire a respirare e altre volte si ritrovava a pensare a lui e ai momenti che avevano passato insieme con un tuffo al cuore. Era così strano che fosse finita così, in un attimo. Lui aveva voluto farla finita. E aveva anche trovato una scusa per lasciarla. Così, dal nulla. Chissà perché l’aveva fatto, poi. Solo la sera prima sembrava così felice, innamorato e poi… Forse si era solo illusa, lui l’aveva presa in giro e si era divertito alle sue spalle. Forse aveva avuto paura. O magari aveva trovato un’altra. L’unica cosa che sapeva era che non poteva chiamarlo, era stato bugiardo e forse le aveva mentito sin dall’inizio… Voleva solo sapere com’era andata, cos’era successo… Le sembrava così difficile accettare la fine di qualcosa se non sapeva perché fosse finito! Ma il suo orgoglio le impediva di indagare oltre, di fargli domande anche se quello che voleva di più al mondo in quel momento era chiarire la situazione. Oltre a stare di nuovo con lui.

 Drew stava seduto su una poltrona, a casa di uno di quelli che prima chiamava amici, Steve, che stava seduto per terra e lo osservava:
- Allora, Drew, è da un po’ che non ci si vedeva, eh? Ti siamo mancati? -
Drew, gli occhi arrossati puntati su di lui, un cucchiaino pieno di liquido nel quale si stava sciogliendo una polverina bianca al calore della fiamma della candela, rispose solo: -Come no…- sorridendo malinconico.

Poche ore dopo Drew vagava per le strade senza capire dove si trovava e senza che gliene importasse molto.
L’effetto della polverina magica non era ancora svanito. Ad un punto, qualcosa di familiare. Un portone, un balcone.
Alison.
Casa sua. Il suo profumo. Il suo viso. La sua voce. Senza pensare, Drew, trovando il portone aperto, entrò, salì le scale e si trovò davanti alla sua porta. Tremava. Suonò il campanello. Rumore di passi, i suoi passi, li riconosceva, leggeri e veloci. La porta si aprì inondandolo di luce e dovette socchiudere gli occhi nonostante volesse vederla. Invece riuscì solo a sentire la sua voce:

-Dan…-

Drew sentì una morsa, un dolore acuto all’altezza dello stomaco, come se qualcuno vi avesse conficcato un coltello. Freddo. Quel nome, il suo, pronunciato così, con delusione, sconforto. Non sapeva cosa dire. Alzò gli occhi su di lei e vide che aveva un’espressione dura sul volto. Avrebbe voluto abbracciarla e dirle che andava tutto bene ma non poteva.
Non poteva dirle che l’avrebbe protetta perché l’unico pericolo, per lei, era lui.
- Vedo che non hai perso tempo, ti sei subito rifatto di tutto il tempo che avevi perso con me…- disse lei amara nel tentativo di essere sarcastica, con la voce rotta dal pianto e dalla rabbia causata dal vederlo così.
- Scusami…- sussurrò lui con gli occhi lucidi, quegli occhi che avrebbero voluto dire tante altre cose. Ma la sua bocca si rifiutava di dire altro.
-Sai cosa?- rispose lei dura - Sono decisamente stanca di scusarti…E sicuramente non lo farò se vieni da me…così.Vattene…-
- No…io voglio…- disse lui appogiando la mano sullo stipite della porta e avvicinandosi a lei, cercando di metterle una mano sul viso.
- Non mi interessa più cosa vuoi tu!- urlò lei, scoppiando in lacrime e spostandogli la mano con forza - Non me ne frega! Guarda come ti sei ridotto…Mi fai schifo, fai tanto il duro ma sei solo un vigliacco…Non so come ho fatto a stare con te!- e sbattè la porta.
Poi ci si appoggiò contro singhiozzando e pensando “A lui posso mentire, ma a me stessa no…So bene come ho fatto a stare con te…”
Poi si asciugò le lacrime dal viso “Adesso basta…”. Si tirò su, promettendo per l’ennesima volta a sé stessa che non avrebbe più pianto per lui.

Drew, intanto si era appoggiato alla stessa porta ma dalla parte opposta, lasciandosi poi andare sul pavimento. Lei non lo voleva. Non l’avrebbe perdonato. E allora non c’era più motivo per fare i bravi ragazzi. Lei non c’era più.
Poteva ricominciare la sua solita vita. Doveva farlo, per sopravvivere. In fondo lei non era essenziale, l’avrebbe dimenticata in fretta. Ma per adesso faceva ancora così male…

Alison si sdraiò sul letto ed accese la radio allungando una mano meccanicamente. Il suo programma preferito. Aspettò con gli occhi chiusi che lo speaker facesse partire una canzone. Poi, appena partita la musica, si tirò su a sedere di colpo e cambiò stazione. L’aveva riconosciuta dalle prime note: Bother, la canzone che lui le aveva fatto sentire quando si erano conosciuti. Prese il telefono mentre canticchiava un’altra canzone per togliersi quella dalla mente e compose un numero: -Pronto?- una voce maschile, decisa e chiara. Amichevole.
- Ciao Mark, sono Alison…Senti, ti va di uscire a prendere un caffè? Se non hai niente di meglio da fare…-
- No no, non ho proprio niente di meglio da fare…Ci vediamo sotto casa tua tra 15 minuti, ok?- rispose lui cogliendo la palla al balzo, come aspettandosi che fosse un'occasione rara, da non sprecare.
- Ok, ci vediamo dopo…- disse lei cercando di sembrare allegra. Poi riappese e subito le venne da vomitare.

Quindici minuti esatti dopo, la bella e costosa auto color grigio metallizzato di Mark era parcheggiata davanti a casa di Alison. Lei scese, salì in macchina, si diededero un bacio sulla guancia e partirono. Mark guidò fino ad un piccolo bar del centro, parcheggiò proprio davanti al locale ed entrarono, sedendosi ad un tavolo che dava sulla strada. Appena seduti lui la guardò malizioso e disse:
- Quale catastrofe naturale ti ha fatto venire questa voglia improvvisa di uscire con me?-
- Niente…Proprio nessuna catastrofe…- sorrise lei sperando che non capisse che stava mentendo - Siamo amici, no? E gli amici escono insieme…-
Ma lui non ci cascò: -Beh, qualunque cosa ci sia sotto sono qui con te, quindi spero che queste catastrofi capitino più spesso d’ora in poi…-
Alison sorrise cercando di far sì che lui non si accorgesse del nodo che le era salito alla gola.

 

 

 

 

 

N.D. Summer
Come al solito, grazie a tutti quelli che hanno aggiunto BM nelle proprie seguite, preferite o ricordate! Grazie mille anche a chi legge senza commentare, a chi ha commentato e a chi prima o poi commenterà!! :P

Ma soprattutto:

Grazie @ finnish_pancake:

per la Preferenza espressa per il concorso 'Storia coi migliori personaggi originali' (sono commossa, sigh *_*), per la correzione (cavolo, il mio Mark in partenza in effetti aveva gli occhi castani, poi in un momento di follia sono diventati verdi! Corretto comunque! E sono rimasta fedele alla follia XD), per la recensione!!! Non so cosa dire *_*

Anzi, in realtà un sacco di cose XD

1. In effetti Drew/Dan nella mia testolina era nato proprio come lo stereotipo per eccellenza (iperbole inutile), era proprio il banalissimo "bello e stro**o"...

(anzi, piccola parentesi: lo spunto per il doppio nome = doppia personalità l'ho preso da un libro per ragazzi tipo giallo mondadori credo di un certo Pike, in cui uno dei protagonisti si chiamava proprio così...l'ho cercato ovunque quel libro per controllare ma non l'ho mai più trovato! Eppure guarda come ha condizionato la mia povera mente di preadolescente...!)

2. Preadolescente, dicevo, perchè in effetti questa storia l'ho scritta quando ero un po' più ggggiòvane e poi ho cercato li modificarla e di riscriverla meglio a poco a poco, ma non sono stata in grado di cambiare niente sul piano del contenuto nè su quello dei personaggi, che, oggi me ne rendo conto, sono abbastanza tagliati con l'accetta...ma ci sono troppo affezionata *_*

3. Rimane però appunto il fatto che ho scritto BM in un periodo in cui credevo ancora che i colpi di fulmine (con un tizio che ad una festa sta seduto da solo con gli auricolari nelle orecchie) fossero colpa del destino... o.O e non della biologia umana. E...

4. ...ero ovviamente "innamorata" di un Dan qualsiasi.

5. Inoltre, sono anche legata ai personaggi perchè per me i loro nomi hanno avuto una funzione quasi premonitrice...e non solo i nomi ma anche le vicende...ci sarebbe da non crederci u.u

Oh cavolo, mi sono dilungata tantissimo!

Strano -.-' Vabbè, prendetela come un trivia su come è nata questa storia :P Sempre se siete arrivate a leggere fino a qui, ma dubito :D

GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEE

   
 
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