Titolo:
Girasoli
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggio/Coppia: Oc!Italia del Centro(Vittoria
Vargas), Oc!Città del
Vaticano(Maria Pia Borgia), Russia(Ivan Braginskij)
Rating: Giallo
Avvertimenti: What if...?, OOC, hurt-comfort
Note: La storia non
avviene in
un preciso periodo storico; I personaggi appartengono a Kitamura-sensei
e le
nazioni, tradizioni comprese a loro stesse u_u, tranne Vicchan, che
appartiene
al mio immaginario collettivo, kufufu~
Lo
aveva incontrato giorni prima, nel suo solito
posto, dove scappava sempre quando la sua mentore non era di buone
lune, dati i
bruschi cambiamenti in casa Stato Della Chiesa.
Lo
ricordava ancora.
Aveva
i capelli di un biondo chiaro, come gli
angeli dipinti sul soffitto della
sua cameretta.
Gli
occhi viola, come le pietre che adornavano le
sempre belle divise dei suoi capi.
Un
visino dolce, tranquillo, in quel momento
corrotto da un’espressione triste e afflitta, gli occhi
puntati verso il basso.
Gli
angeli
sanno essere tristi?
Si
avvicinò al bambino, timidamente, misurando i
passi.
Non
che avesse paura di lui, certo. Non lo
conosceva, e Maestra Maria le diceva sempre di non parlare agli
estranei.
Però...
ne era incuriosita.
Guardò
in cielo, chiedendo grazia a Dio per quello
che faceva, e diede un buffetto leggero sulla spalla
dell’ospite inaspettato.
-Scusa,
sarebbe il mio posto...
Li
ragazzino la guardò, intensamente, ma scostò
subito lo sguardo appena si accorse del rossore nelle guance della
ragazzina, per non parlare del suo,
chiaramente.
Si
alzò, stando zitto –non
capiva l’italiano, non era italiano-
e voltandosi verso
la stradina battuta che conduceva in quel magico posto, ma la ragazzina
lo
fermò, afferrandone il polso con la piccola mano.
-Non
ho detto di andartene, ho detto solo che questo
era il mio posto! Puoi restare, se vuoi!
Lui
non capiva.
Lo
cacciava, e
poi le stava dicendo di restare?
Si
lasciò trascinare da quella piccola ragazza di
nuovo al punto di partenza.
La
vide sedersi, al suo vecchio posto, e aprire
l’enorme quadro che si era portata dietro, con uno strano
pezzo di legno e –oh, colori.
Si
sedette anche lui, curioso.
Osservava
quella piccola mano stringere quella
specie di spazzolina –che stringeva
con
cura, come la sua mano prima- e intingerla nel colore, e poi
piazzarlo in
un punto non definito dell’etereo bianco di quella stoffa
tesa.
Brividi
percossero la sua schiena.
Bianco.
Neve.
Lei
lo notò, bloccandosi.
-Hai
freddo? Eppure, siamo a maggio inoltrato... –
indicò oltre il laghetto davanti a loro, il campo di
girasoli che rimirava ogni
giorno –Vedi? I girasoli nascono quando
c’è il caldo.-
Guardava
con gli occhi sgranati i grandi e alti
fiori.
E
si stupiva, di come il loro caldo cuore
somigliasse così tanto al colore
dei suoi
capelli.
Anni
dopo, Vittoria passeggiava, per le strade di una
Roma contemporanea, appena uscita dal fulgido freddo
dell’inverno.
Vestiva
a lutto, la bella donna che rappresentava Il
luminoso Centro-Italia, al fianco della bianca tutrice.
Sono
sempre state opposte, loro due.
Il
bianco e il nero.
La
freddezza e il calore.
La
neve e l’erba primaverile.
Neve.
Vittoria
girò lo sguardo, malinconica.
Il
fioraio tirava fuori le sue nuove uscite, e
sgranò gli occhi, nel riconoscere quel
cuore marrone, e quella criniera dorata, e quello stelo alto, e
protettivo.
“Ivan.”
Tornò
dopo 5 minuti buoni dalla sua tutrice, che la
squadrava, scettica.
-Perché
cavolo avresti preso quei fiori, Vittoria?
-I
girasoli mi piacciono tanto, sai?
-...
(Perché)?
-Seguono
il sole, sempre. Non importa quello che il
sole fa, ma loro lo seguiranno comunque. Come due persone che si amano.
-...
Anche a me piacciono.(Io sarò come loro,
seguirò te, che sei il mio sole)
Sorrise
Vittoria, a quel dolce ricordo balenato in
un flash dalla sua mente.
La
mano libera, ora nella tasca, stringeva e
sfiorava una stella d’oro, dalla coda di stoffa.
Calore
e freddezza, in un oggetto.
Calore
e
freddezza, nella persona alla quale apparteneva.
-Perché...
volevo un vaso di girasoli nella mia
camera. È troppo spoglia, Maestra.
E
per
ricordarmi sempre del mio unico girasole, Russia.
Note Dell'Autrice: AWN~ Dopo aver superato la mia timidità -e una certa persona che mi ha obbligata e.e- eccomi qui con una delle mie fanfic con una delle coppie che esiste da mesi nel mio immaginario collettivo/file su word/ altro U__U RussiaxCentroItalia.{perchè Russia etero è meglio! *fiss Belarus*}
Fatemi sapere che ne pensate, gente~ e che Francia Oniisan vi benedica tutti con le sue rose rosse e il suo vino~