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Autore: _phobos    21/04/2010    5 recensioni
-I girasoli mi piacciono tanto, sai?
-... (Perché)?
-Seguono il sole, sempre. Non importa quello che il sole fa, ma loro lo seguiranno comunque. Come due persone che si amano.
-... Anche a me piacciono.(Io sarò come loro, seguirò te, che sei il mio sole)
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Russia/Ivan Braginski
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Girasoli
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggio/Coppia: Oc!Italia del Centro(Vittoria Vargas), Oc!Città del Vaticano(Maria Pia Borgia), Russia(Ivan Braginskij)
Rating: Giallo
Avvertimenti: What if...?, OOC, hurt-comfort
Note: La storia non avviene in un preciso periodo storico; I personaggi appartengono a Kitamura-sensei e le nazioni, tradizioni comprese a loro stesse u_u, tranne Vicchan, che appartiene al mio immaginario collettivo, kufufu~

 

 

Lo aveva incontrato giorni prima, nel suo solito posto, dove scappava sempre quando la sua mentore non era di buone lune, dati i bruschi cambiamenti in casa Stato Della Chiesa.

Lo ricordava ancora.

Aveva i capelli di un biondo chiaro, come gli angeli dipinti sul soffitto della sua cameretta.

Gli occhi viola, come le pietre che adornavano le sempre belle divise dei suoi capi.

Un visino dolce, tranquillo, in quel momento corrotto da un’espressione triste e afflitta, gli occhi puntati verso il basso.

Gli angeli sanno essere tristi?

Si avvicinò al bambino, timidamente, misurando i passi.

Non che avesse paura di lui, certo. Non lo conosceva, e Maestra Maria le diceva sempre di non parlare agli estranei.

Però... ne era incuriosita.

Guardò in cielo, chiedendo grazia a Dio per quello che faceva, e diede un buffetto leggero sulla spalla dell’ospite inaspettato.

-Scusa, sarebbe il mio posto...

Li ragazzino la guardò, intensamente, ma scostò subito lo sguardo appena si accorse del rossore nelle guance della ragazzina, per non parlare del suo, chiaramente.

Si alzò, stando zitto –non capiva l’italiano, non era italiano- e voltandosi verso la stradina battuta che conduceva in quel magico posto, ma la ragazzina lo fermò, afferrandone il polso con la piccola mano.

-Non ho detto di andartene, ho detto solo che questo era il mio posto! Puoi restare, se vuoi!

Lui non capiva.

Lo cacciava, e poi le stava dicendo di restare?

Si lasciò trascinare da quella piccola ragazza di nuovo al punto di partenza.

La vide sedersi, al suo vecchio posto, e aprire l’enorme quadro che si era portata dietro, con uno strano pezzo di legno e –oh, colori.

Si sedette anche lui, curioso.

Osservava quella piccola mano stringere quella specie di spazzolina –che stringeva con cura, come la sua mano prima- e intingerla nel colore, e poi piazzarlo in un punto non definito dell’etereo bianco di quella stoffa tesa.

Brividi percossero la sua schiena.

Bianco. Neve.

Lei lo notò, bloccandosi.

-Hai freddo? Eppure, siamo a maggio inoltrato... – indicò oltre il laghetto davanti a loro, il campo di girasoli che rimirava ogni giorno –Vedi? I girasoli nascono quando c’è il caldo.-

Guardava con gli occhi sgranati i grandi e alti fiori.

E si stupiva, di come il loro caldo cuore somigliasse così tanto al colore dei suoi capelli.

 

Anni dopo, Vittoria passeggiava, per le strade di una Roma contemporanea, appena uscita dal fulgido freddo dell’inverno.

Vestiva a lutto, la bella donna che rappresentava Il luminoso Centro-Italia, al fianco della bianca tutrice.

Sono sempre state opposte, loro due.

Il bianco e il nero.

La freddezza e il calore.

La neve e l’erba primaverile.

Neve.

Vittoria girò lo sguardo, malinconica.

Il fioraio tirava fuori le sue nuove uscite, e sgranò gli occhi, nel riconoscere quel cuore marrone, e quella criniera dorata, e quello stelo alto, e protettivo.

“Ivan.”

Tornò dopo 5 minuti buoni dalla sua tutrice, che la squadrava, scettica.

-Perché cavolo avresti preso quei fiori, Vittoria?

-I girasoli mi piacciono tanto, sai?

-... (Perché)?

-Seguono il sole, sempre. Non importa quello che il sole fa, ma loro lo seguiranno comunque. Come due persone che si amano.

-... Anche a me piacciono.(Io sarò come loro, seguirò te, che sei il mio sole)

Sorrise Vittoria, a quel dolce ricordo balenato in un flash dalla sua mente.

La mano libera, ora nella tasca, stringeva e sfiorava una stella d’oro, dalla coda di stoffa.

Calore e freddezza, in un oggetto.

Calore e freddezza, nella persona alla quale apparteneva.

-Perché... volevo un vaso di girasoli nella mia camera. È troppo spoglia, Maestra.

E per ricordarmi sempre del mio unico girasole, Russia.




Note Dell'Autrice: AWN~ Dopo aver superato la mia timidità -e una certa persona che mi ha obbligata e.e- eccomi qui con una delle mie fanfic con una delle coppie che esiste da mesi nel mio immaginario collettivo/file su word/ altro U__U RussiaxCentroItalia.{perchè Russia etero è meglio! *fiss Belarus*}
Fatemi sapere che ne pensate, gente~ e che Francia Oniisan vi benedica tutti con le sue rose rosse e il suo vino~
   
 
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