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Autore: ChelseaH    22/04/2010    9 recensioni
Colin aveva accettato l’invito di Bradley con piacere ma ora, dopo venti miseri minuti da quando aveva messo piede a casa James, si stava chiedendo se avesse fatto bene.
L’amico infatti si stava comportando in maniera alquanto strana: era andato ad aprirgli la porta in boxer e calzini, non aveva accennato minimamente a rivestirsi per darsi un contegno e ora si stava prodigando a disfargli la valigia, disponendo in ordine tutti i vestiti sugli scaffali più alti del proprio armadio, in un esagerato slancio di atleticità del quale non comprendeva il senso.

SEGUITO DI "PICCOLA, INNOCENTE TEORIA"
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bradley James, Colin Morgan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: Non conosco Bradley James e Colin Morgan *sigh* e con questo scritto non intendo dare rappresentazione reale dei loro caratteri e/o delle loro azioni, ne tantomeno lucrarci sopra.


NOTA: Questa one shot è il seguito di Piccola, innocente teoria e vorrei dedicarla a GiulyB, ely_scorpioncina ed elyxyz che me ne avevano espressamente richiesto il seguito x)



Vendetta al sapore di Colin.


Colin aveva accettato l’invito di Bradley con piacere ma ora, dopo venti miseri minuti da quando aveva messo piede a casa James, si stava chiedendo se avesse fatto bene.

L’amico infatti si stava comportando in maniera alquanto strana: era andato ad aprirgli la porta in boxer e calzini, non aveva accennato minimamente a rivestirsi per darsi un contegno e ora si stava prodigando a disfargli la valigia, disponendo in ordine tutti i vestiti sugli scaffali più alti del proprio armadio, in un esagerato slancio di atleticità del quale non comprendeva il senso.

Dulcis in fundo, attaccato ad una delle ante dell’armadio in questione, c’era una foto di Orlando Bloom mezzo nudo tratta da Troy, evidentemente stampata in casa.

“Bradley?” si azzardò a dire sedendosi cautamente sul letto dell’amico.

“Si Col?” chiese l’altro con fin troppa gentilezza, voltandosi verso di lui ed esibendo un sorriso perfetto da copertina patinata.

“Sei... sei sicuro di sentirti bene?”

“Certo, perché me lo chiedi?”

“Beh... fa un po’... freddo per il tuo outfit.” gli disse facendogli notare con un gesto la differenza di abbigliamento che passava fra loro.

“Sei tu che sei troppo freddoloso. - fece spallucce Bradley andando a sedersi di fianco a lui – O magari sei solo suggestionato dal bollettino meteo, se ti togli qualcosa vedrai che stai bene ugualmente.” gli disse sbottonandogli la camicia e tentando di sfilargliela con la stessa grazia che avrebbe usato con una ragazza.

“Bradley!” Colin si alzò di scatto riabbottonandosi la camicia e il biondo non poté fare a meno di sogghignare fra se e se nel notare la maschera di imbarazzo che si era impossessata del volto dell’altro.

Tutto stava andando secondo i suoi piani, a parte il piccolo dettaglio per il quale aveva aspettato invano per quattro giorni che Colin andasse a reclamare la sua vendetta per il piccolo inconveniente durante il Paul ‘O Grady Show. Al quinto giorno l’aveva chiamato irritato, solo per scoprire che Colin, da gran tenerone quale era, aveva già messo da parte la rabbia e i desideri di vendetta e, probabilmente, si era anche dimenticato dell’affronto pubblico che gli aveva fatto con quel paragone poco carino con Orlando Bloom. Al che l’aveva invitato a passare qualche giorno con lui in Scozia, prendendo la scusa che erano gli ultimi giorni che entrambi avevano liberi e che sarebbe stato bello passare un po’ di tempo insieme. Colin non se l’era fatto ripetere due volte e il pomeriggio seguente si era presentato sulla sua porta, ignaro di tutto. Il biondo non si era certo fatto trovare impreparato quando gli aveva dato il benvenuto, in una mise che secondo lui metteva appieno in risalto le sue qualità fisiche – poco importava che si stesse prendendo una polmonite - seguite dallo show delle sue potenzialità atletiche mentre impilava con premura i vestiti di Colin in cima all’armadio. La foto di Orlando Bloom era stata un tocco di classe, posizionata alla perfezione perché Colin potesse rendersi conto di quanto quel Bloom fosse scialbo rispetto a lui.

Certo, era una tecnica di conquista piuttosto bizzarra ma alla fine della giornata Colin sarebbe caduto ai suoi piedi, ne era sicuro.

“è l’ora del tè coi biscotti!” esclamò senza dare modo all’amico di finire di riabbottonarsi la camicia.

“Tè coi biscotti?” gli chiese il moro scettico.

“Morgan, sei inglese o cosa?” gli chiese Bradley incredulo dello scetticismo nei confronti dell’usanza inglese per eccellenza.

“Veramente sono irlandese.” gli ricordò Colin freddandolo.

“Tè coi biscotti.” si impuntò il biondo, afferrandolo per un braccio e trascinandolo in cucina, dove lo fece accomodare al tavolo per poi aprire il frigorifero, tirarne fuori due lattine di tè freddo alla pesca e un pacco di biscotti preconfezionati e posizionandoglieli davanti.

“Quelli non andrebbero tenuti in frigorifero. - gli fece presente Colin – E non sono del tutto sicuro che questo sia il tè con biscotti della tradizione inglese.” aggiunse.

“Vuoi pretendere di saperne più di me sugli usi e costumi locali?” gli chiese Bradley prendendo una sedia e sedendosi a due centimetri di distanza da lui, scrutandolo.

“No, ti pare?” replicò Colin ironico.

“è tutto vegetariano, vedi che penso sempre a te?” gli sussurrò il biondo all’orecchio, avvicinandosi ulteriormente.

“Perché, esistono dei biscotti e del tè fatti di carne?” sbuffò Colin, aprendo la sua lattina e scostandosi dall’amico.

“Dove vai?” lo rimproverò questo.

“è evidente che hai contratto qualche raro morbo che colpisce il cervello in maniera fulminante, non vorrei fosse contagioso.” borbottò il moro lasciando perdere il tè e alzandosi.

Colin!

“Cosa c’è?”

“Torna a sederti, subito.” gli ingiunse.

“Scordatelo, vai a vestirti, leva la foto di Orlando Bloom dal tuo armadio, inizia a comportarti da persona intelligente e poi forse mi risiederò.” gli elencò il moro, lasciandolo alquanto infastidito dal fatto che il suo fantastico piano non stesse funzionando.

“Io mi sto comportando da persona intelligente.” ribatté piccato.

“Ok, ammetto che anche al tuo meglio non sei esattamente intelligente, ma questo è troppo perfino per Bradley James.”

“Questo cosa?!” Bradley si alzò, offeso come non mai.

Questo!” esclamò Colin indicando la figura mezza nuda dell’amico.

“Se vuoi mi tolgo anche i boxer.” lo provocò il biondo.

“Se vuoi me ne torno a Londra.” replicò il moro.

“Vai, vai pure, razza di idiota.” mugugnò Bradley, lasciandosi poi cadere a peso morto sulla sedia.

Colin rimase a fissarlo per un istante poi gli voltò le spalle e tornò in camera, deciso a rifare la valigia e andarsene.

Probabilmente l’amico aveva battuto la testa contro qualche spigolo, magari aveva anche una commozione cerebrale – anzi, sicuramente ce l’aveva – e sarebbe stato suo dovere portarlo al pronto soccorso ma non aveva intenzione di sopportarlo un minuto di più. Per avere la coscienza a posto avrebbe chiamato un’ambulanza una volta che fosse stato lontano da lì, al sicuro.

“Idiota di un Morgan, con te non si riesce nemmeno ad assaporare il gusto della vendetta.” Bradley entrò nella stanza e afferrò la prima maglia che trovò mettendosela al contrario nel buffo tentativo di rivestirsi in fretta.

“Vendetta?” Colin lo fissò confuso.

“Si, vendetta.” sottolineò Bradley, infilandosi anche un paio di pantaloni.

“E perché mai ti dovresti voler vendicare di me?” chiese il moro, cadendo dalle nuvole.

“Per cosa? Per cosa?! – Bradley fissò i suoi occhi blu in quelli altrettanto blu dell’amico – Bradley, che schifo! Orlando Bloom invece... presente?” aggiunse scimmiottando la parlata dell’altro.

“Oh.” fu l’unica cosa che Colin riuscì a dire, mentre rimetteva insieme tutti i pezzi del puzzle.

“Oh.” lo scimmiottò di nuovo Bradley.

“E... così per curiosità... che sapore avrebbe dovuto avere questa tua vendetta?”

Bradley lo scrutò indeciso sulla risposta da dargli, poi decise di far tornare il piano originario sui suoi binari e colmò la distanza che c’era fra loro posando le proprie labbra su quelle dell’amico.

“Sapore di Colin Morgan.” gli rispose poi, staccandosi.

Colin non si spostò, non parlò.

Si limitò a sorridere.

E Bradley si ricordò improvvisamente che quella piccola vendetta era stata architettata per dimostrare la sua teoria sul fatto che Colin in realtà non lo disdegnasse affatto.


NOTE.

Questa one shot, oltre ad essere il seguito dell'altra è anche una di quelle che stanno nella mia ormai famosa lista di cose da scrivere e che sto iniziando a smaltire nei ritagli di tempo fra una cosa e l'altra xD

Nella lista in questione c'è un'altra shot su questi due, per cui aspettatevela. Insomma, prima o poi xD

Spero vi sia piaciuta anche se non ha molte pretese ^^


E un grazie immenso a chi mi segue sempre, anche in silenzio, vedere il numero di letture, di preferiti, di seguiti, di storie da ricordare mi fa sempre commuovere, grazie di cuore <3

   
 
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