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Autore: ArielleKay    22/04/2010    6 recensioni
«Ma oniisan, tu mi hai insegnato che quando sono in pericolo devo chiamare il tuo nome.»
«Il mio caso è diverso, piccolo. Io non ho un nome da poter chiamare.»

Assolutamente NON yaoi.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Germania/Ludwig, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduto su quel terreno umido da più di un'ora, non ti sei ancora deciso ad alzarti ed andartene.
Le spalle stanche e la grande schiena sono appoggiate pesantemente su quella lastra ghiacciata, fastidiosa, ma da cui non vuoi separarti.
Ogni volta che gli fai visita, quella lapide sembra sempre più piccola e impotente. Vorresti donarle anche solo la metà della forza che hai, per vederla ergersi e distinguersi tra le altre; vorresti che ci fosse il tuo nome scritto sopra...Avresti preferito che fosse andata diversamente.
«Sai, è strano.»
Parli con lo sguardo rivolto al cielo, ma con il cuore rivolto alla tomba che ti sostiene.
«Sono ancora abituato a fare la parte del fratello più piccolo. Dovrò esercitarmi ed allenarmi duramente per essere alla tua altezza. Dopotutto ora ce l'ho io un fratellino minore a cui badare...Certo, si caccia spesso nei guai, e devo essere pronto a salvarlo...Era così anche per te, vero? Eri sempre lì, quando inciampavo. Mi aiutavi a rialzarmi. Tu non inciampavi mai.»
L'aria gelida ti taglia la faccia, ma non è ancora tempo di andare.
Chiudi gli occhi e nella tua mente scorrono i pensieri ed i ricordi che mai avresti cancellato...

«A cosa ti serve quella?»
Il piccolo Doitsu guarda l'arma con aria sprezzante. Non era come gli altri bambini, non ne era incuriosito. Sembrava spaventato.
«Questa serve quando si è in pericolo.»
«Ma oniisan, tu mi hai insegnato che quando sono in pericolo devo chiamare il tuo nome.»
Un leggero velo di tristezza passa sugli occhi del fratello.
«Il mio caso è diverso, piccolo. Io non ho un nome da poter chiamare.»


Allora era una cosa di famiglia, quel senso di solitudine che ti opprimeva. Non sei il primo e non sarai l'ultimo a soffrirne, probabilmente.
Si era fatta sempre più forte, da quel giorno, la solitudine, l'abbandono...

«Oniisan! Dove stai andando?»
«Tornerò presto.»
«No! Voglio venire con te!»
«Scordatelo! Ed ora fila a giocare!»
«No! Non voglio giocare! Voglio stare con te! Non andartene, oniisan!»
Doitsu afferra con forza la vita del fratello, ed affonda la faccia nei suoi pesanti vestiti.
«Non voglio...»
«Ti prometto che quando sarò a casa giocherò con te tutto il tempo che vuoi, ma ora lasciami. Devo andare, piccolo.»

Maledetto l'istante in cui gli hai obbedito e l'hai lasciato andare.
Sapevi che non avrebbe mantenuto la sua promessa. Nel tuo inconscio lo sentivi, che sarebbe inciampato anche lui prima o poi, e che non avrebbe chiamato il tuo nome.
Non ha più giocato con te. E tu non hai più voluto giocare con nessuno.
Sospiri, e riapri gli occhi brucianti.



25 febbraio 1947: la Prussia viene cancellata definitivamente dalla carta politica europea. La Nazione non esiste più, lo Stato di Prussia è morto.
  
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