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Autore: Violet_chan    23/04/2010    2 recensioni
Questo è l'estratto di un capitolo di - un giorno chissà cos'accadrà - Diciamo che è un capitolo in più nella storia. Spero vi piacerà. E' un racconto molto dolce riguardante la piccola Akane e sua mamma. A voi l'ardua sentenza!
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 16 di un caldo pomeriggio primaverile. Akane aspettava con trepidazione la sorella Kasumi per recarsi in soffitta.
Akane ricorda che da piccola non ci andava mai, aveva paura di quel posto. Soprattutto da quando sua sorella Nabiki le aveva detto che c’erano i fantasmi. Pensava Akane
A: - ° l’unico fantasma di cui non avrei paura è quello della mamma…quanto mi sarebbe piaciuto rivederla anche solo per un attimo. ° -
In quel momento uno strano brivido percorse la schiena di Akane. Sentiva che le stava per succedere qualcosa di inaspettato. Non sapeva decifrare se l’evento sarebbe stato infausto o lieto. Ma sentiva che qualcosa le stava disturbando i pensieri.
Appena arrivò in soffitta con Kasumi, vide un sacco di cose vecchie: suoi giocattoli di quando era piccina, le scarpette da ballerina di Kasumi, la sua prima bici poi una cosa la scosse particolarmente. Era il pianoforte di sua madre. Lei adorava quando la madre suonava lo “strumento magico” come lo chiamava lei. Nei pochi ricordi che ha della povera mamma defunta, uno è nitido : un pomeriggio mentre suonava il piano, prese in braccio Akane e le disse che quelle note erano magiche. Chiunque suonasse con amore quello strumento musicale avrebbe realizzato il suo desiderio più grande.
A quelle parole, Akane sorrise leggemente. Tolse il panno che copriva lo strumento mentre Kasumi le disse che doveva scendere perché si era dimenticata la torcia e così lasciò da sola la più piccola delle Tendo.
Che desiderio voleva esprimere? Akane ancora si ricordava qualche nota del piano, una canzone in particolare intitolata “dreams come true”. I sogni diventano realtà. Sarà così?
Poi si guardò la mano dove brillava trionfante l’anello di fidanzamento regalatole dal suo amato Ranma.
A: - Sì direi che a volte i sogni diventano realtà. Mamma mi manchi… vorrei tanto rivederti anche solo per un minuto.
In quel momento Akane suonò qualche accordo della canzone ma venne presa da uno strano sonno improvviso che la fece addormentare sul pianoforte in soffitta.
Una luce bianca era intorno alla piccola Akane, gli occhi le bruciavano tanto era forte e prepotente quel bagliore.
In lontananza sentiva rumore di uccellini e lo scroscio di una cascata. La ragazza era confusa. Pochi attimi prima era in soffitta alla semi oscurità ora invece è … dov’è?
Si strofinò gli occhi cercando di abituarsi alla luce così forte che la circondava. Era in un posto all’aperto, sembrava un posto di collina. Una brezza leggemente fresca l’accarezzo in viso e riuscì a squadrare il posto.
Era stesa su una panchina, intorno a lei c’erano solo alberi in fiore e un prato maestoso. Alla sua destra a circa 400 metri c’era una piccola cascata che sfociava qualche chilometro più lontano da dove si trovava lei.
A: - Ma… ma dove mi trovo???? -
La ragazza venne presa dal panico quando una mano le tocco la spalla facendola spaventare ancora di più.
Si girò quasi di scatto e vide una signora sorridente con due occhi nocciola molto profondi ed espressivi e i capelli dello stesso colore. Le labbra rosee con un sorriso stampato in volto. Era vestita con un kimono rosa fantasia, con fioriellini bianchi e viola.
??? : - Finalmente… ciao piccola Akane. -
A: - Akane? Mi conosce? Chi è lei? E cosa ci faccio qui? -
??? : - Sei tu che hai espresso il desiderio sul mio pianoforte… e il tuo desiderio veniva dal cuore quindi eccoti accontentata. Ti stavo aspettando.
La ragazza la guardo con occhi sgranati… poi riconobbe quegli occhi. Erano uguali ai suoi. Si avvicinò alla donna e sentì il suo profumo inconfondibile : il profumo di sua mamma. -
A: - Ma….ma…mamma! Sei tu! Mamma!!!!! -
Mam: - Si piccola mia sono io. Scusa se non mi sono manifestata prima nei tuoi pensieri ma non potevo. Eri tu a dover eseguire quel percorso, incontrare Ranma, innamorartene e arrivare di nuovo fino a me. E il mio regalo di nozze che ti porgerà Kasumi. Vedi bambina mia, io in vita avevo un potere: riuscivo a vedere in sogno nitidamente cosa avrebbero fatto le mie bambine quando io non ci sarei più stata. Ho visto Ranma prima che lui nascesse. Sapevo che ti avrebbe fatta felice. Ho vegliato su te e le tue sorelle fino ad ora e continuerò a farlo. -
Tutta la scena si svolse mentre Akane l’abbracciò stringendola forte, fortissimo. Cominciò a piangere come una disperata di felicità. Poi si asciugò le lacrime con la maglietta e continuò a parlare con sua mamma:
A: - Quindi tu sapevi anche che tu…
Mam: - Si sapevo che sarei morta prematuramente. Ma non dissi nulla a nessuno di questo dono. Non sarebbe stato giusto sconvolgere anche la vita di tuo padre. Ora lo vedo in forma è bello come quando l’ho conosciuto. Finalmente vedo nel suo cuore la felicità che tu Nabiki e Kasumi gli date. E il suo amico panda lo fa stare meglio. Ho fatto bene a mandarveli proprio qualche anno fa. -
A: - Mandarceli? Sei stata tu a… -
Mam: Non proprio, il destino ti doveva fare incontrare ugualmente Ranma, io ho dato solo una piccola mano. -
Akane guardava sua mamma fra il felice e il curioso. Ma soprattutto l’abbracciava con quell’intensità che solo Ranma aveva ricevuto.
A: - Sono confusa! Ma è un sogno? Non è possibile che io sia qui ma soprattutto dove siamo? -
Mam: - Semplice piccina mia. In paradiso! -
A: - Aaaaah! Cosa? Sono morta??? -
Mam: - Hihihi! Sei uguale a tuo padre quando reagisci così. No tranquilla tesoro mio, il fatto è che essendo morta molto giovane mi hanno dato la possibilità di vedere una delle persone a cui tengo di più della mia vita terrena. Io ho scelto te, quando saresti stata pronta a vedermi. Vedi, tu sei l’unica che ha vissuto con me pochi momenti e ha pochi ricordi. Vorrei che questo ricordo fosse speciale. Poi volevo dirti che io ci sarò al tuo matrimonio e non solo, sarò con te anche in un altro momento della tua vita. Lo capirai. -
Akane e sua madre erano vicino a un grande albero di ciliegio in fiore. Il profumo inebriava la mente della giovane Tendo e si ricordò di una di quelle sporadiche volte quando ancora sua mamma era in vita e andavano a fare i pic-nik primaverili sotto i ciliegi appunto.
A: - Mamma mi sei mancata e mi manchi ogni giorno di più grazie per questo regalo. -
Mam: - Prego piccola mia! Fai la brava mi raccomando, ricordati che la mamma ti sta sempre vicina. Saluta papà e digli di non aver pena per me. Lo amo infinitamente. Anche Kasumi e Nabiki. Ora devo andare. Ciao amore mio! A: - No mamma! Resta ancora un po’ con me!!! Ho un sacco di domande da farti!-
Mam: - Tesoro lo so, ma le risposte le troverai da sola. Ah! Kasumi ti darà il mio regalo di nozze… sapevo che tu ti saresti sposata per prima e sapevo come saresti diventata. Stai molto attenta: al suo interno c’è una sorpresa.
A: - Noooo Mamma! Aspetta!!!! -
La madre di Akane scomparve dissolvendosi nel nulla mentre una folata di vento gelido arrivò a far chiudere gli occhi ad Akane che aveva in mano qualcosa. Un paio di petali di ciliegio fatti cascare dal vento di quell’istante.
K: - Akane??? Svegliati Akane!!!!Tutto bene? -
Akane si ritrovò in soffitta adagiata sul pianoforte della mamma. Li dove si ricordava di essere.
A: - Mmm…Kasumi! Si si sto bene mi devo essere addormentata. -
In quel momento aprì la mano destra e trovò la cosa più sorprendente che potesse aspettarsi : un paio di petali di ciliegio.
A: - Allora non è stato un sogno!!!!!!! -
K: - Cara, cosa stai dicendo? -
A: - Niente Kasumi, mi sa che…ho incontrato mamma in paradiso! -
K: - Cosa? -
A: - Si davvero questa ne è la prova – Mostrò i fiori di ciliegio – Lo sapevi che la mamma aveva il dono di prevedere il futuro nei sogni? Sapeva già cosa sarebbe accaduto e cosa le sarebbe accaduto! -
K: - Oh… ora si spiegano tante cose! -
A: - Cosa intendi dire sorellina? -
K: -Vedi, Prima di morire mamma affidò a me questa chiave,dicendomi che un baule in soffitto apparteneva a te. Che l’avresti dovuto aprire il giorno in cui ti saresti innamorata. Che lei ti sarebbe venuta a trovare per dirti che non eri sola. E che si rammaricava del fatto che voleva crescerti ma non ha potuto... -
A: - Anche a me ha anticipato un “regalo di nozze” . Ora sono curiosa ancora di più, voglio vedere cosa c’è all’interno! Forza cerchiamolo! -
Dopo circa 1 ora di ricerche trovarono quello che stavano disperatamente cercando: un baule con un lucchetto. Era press’appoco grande un metro e mezzo, largo un metro e alto un altro metro.Era di colore rosso scuro ( Akane significa appunto ROSSO SCURO) con fantasie color oro e un piccolo cavallo nero con gli occhi azzurri in mezzo.
Akane ebbe un momento di esitazione, era troppo tesa. Guardò in faccia la sorella:
A: - Ok, apriamo! -
Ci mise qualche secondo per togliere il lucchetto e qualche secondo per aprire il coperchio un po’ impolverato.
A:- Non….non….non ci credo!!!! -
Dentro il baule c’era un abito bianco candido con annesse scarpe bianche. L’abito era cucito a mano con rifiniture perfette. Era un corpetto senza bretelle. Davanti aveva fantasie sempre bianco candido di pizzo mentre dietro si legava con i lacchetti sempre anch’essi bianchi. La gonna andava dal corto al lungo davanti con uno strascico magnifico dietro. Kasumi prese il vestito in mano per guardarlo in ogni suo particolare quando cadde per terra una piccola busta. Akane la raccolse e la aprì :


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> Cara Akane, se stai leggendo questa piccola lettera significa che ci siamo viste pochi istanti fa. Questo è il mio regalo di matrimonio. L’abito l’ho fatto cucire appositamente per te da uno dei migliori sarti giapponesi. Volevo tu lo trovassi solo ora per far sì che capissi che, anche se sono passati ormai diversi anni da quando non sono più nel mondo terreno, ti penso sempre e ti sono vicina. Sono vicina anche alle tue sorelle e a papà Soun a cui do un bacio enorme. Sono sicura che RANMA ti renderà felice. Con amore smisurato. Mamma

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A: - Nel biglietto c’è scritto RANMA? Ma allora è tutto vero! Mamma so che mi stai ascoltando! Grazie mille ti voglio bene anche io! Sei unica. –
Detto questo la ragazza guardò la sorella maggiore con le lacrime agl’occhi anch’essa. Si abbracciarono strette strette.
A: - Sono felice, davvero felice. Ti voglio bene sorellona! Grazie anche a te che hai custodito la chiave per così tanto tempo e mi hai fatto da mamma, te ne sarò grata per l’eternità.
K: - Non mi devi ringraziare, mi sono presa cura di te con piacere. Ti meriti la felicità Akane. Ora andiamo a preparare da mangiare. Del vestito ne parleremo più tardi con papà -
A: - Ok Kasumi! -
Uscirono dalla soffitta con il vestito e il bigliettino in mano. Akane lasciò il vestito in camera sua mentre pensava a cosa dire a suo padre.
Erano a cena tutti riuniti come al loro solito. Ormai Kasumi stava per sparecchiare quando Akane prese la parola. Era come sempre seduta alla destra di Ranma mentre suo padre era dall’altra parte del tavolo.
A: - Papà oggi sono andata in soffitta con Kasumi e… ho incontrato mamma. -
Il padre sputò il sake che stava bevendo addosso a Genma.
S: - Bimba mia cosa stai dicendo? Com’è possibile? A meno che…-
A: -Papà tu sapevi che mamma prevedeva il futuro in sogno? -
S: - Lo sospettavo ed ora ne ho avuta la conferma bimba mia. -
N: - Nooo hai visto mamma che ti ha detto???? Racconta tutto! -
La più piccola delle Tendo cominciò a raccontare per filo e per segno quello strano pomeriggio e alla fine porse il biglietto nelle braccia del padre al quale scese una lacrima solitare in volto.
S: - Si è la grafia di tua madre. Anche io ti amo tesoro! Ovunque tu sia. -
Akane in quel momento guardò Ranma che rimase zitto per tutto il discorso cercando di capire cosa fosse successo. Gli prese la mano e gli disse:
A: - Ora tocca a noi essere felici a quanto pare, ora che so che mia mamma veglia su di noi, niente e nessuno potrà più farci soffrire. Ti adoro Ranma, grazie di essere piombato nella mia vita. -
Akane pensò : “ e grazie mamma di avermelo fatto incontrare!”
N: - Anche io avrei voluto vedere mamma – Disse la media delle Tendo – Ma effettivamente tu hai molti meno ricordi di me. Beh sorellina sono felice per te! -
A: - Anche io! Ormai i tempi supplementari stanno per scadere.
Guardò ancora verso il fidanzato: la loro avventura era appena iniziata.


Questo è un inserto della mia più ampia fanfict "Un giorno chissà cos'accadrà" Grazie a chi commenterà e leggerà!
  
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