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Autore: JackoSaint    23/04/2010    1 recensioni
Aiolos e Shura in un romantico incontro al gusto di champagne e luce soffusa... (Scritta da: Giorgia)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Capricorn Shura, Sagittarius Aiolos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Red Bull  La luce della luna entrava soffusa dalla tapparella abbassata. Si sentivano i gabbiani, le onde, si percepiva pure la schiuma del mare che brulicava sulle scogliere dei promontori greci.
Una brezza piacevole rinfrescava la stanza, inabissata in una semioscurità quasi aliena.
Con una mano, Shura cercò il pacchetto di sigarette che – pensava – doveva trovarsi proprio sul comodino di fianco al letto: le coperte tutte disfate, morbide ed incredibilmente fredde, gli accarezzavano la pelle della schiena e della braccia. Finalmente dopo alcuni secondi trovò quello che cercava, riuscì ad infilarsi una sigaretta in bocca con meravigliose grazia ed agilità, e poi se la accese.
Subito il fumo iniziò a spargersi nell’atmosfera e la carta a bruciare. Tirò qualche boccata.
Di fianco a lui sentì stappare una bottiglia, poi il piacevole rumore di un liquido versato in un bicchiere. Ruotò gli occhi, giusto il tempo per cogliere il cristallo della coppa brillare alla luce della luna.
- Allora tra poco avrai l’armatura del Capricorno – gli disse Aiolos prima di bere qualche sorso di champagne.
Shura restò un momento in silenzio – giusto il tempo per assaporare un’altra boccata di fumo – poi rispose: - Già. Aiolia? - .
- Sta bene - .
Sentiva che Aiolos lo guardava con maniacale attenzione, ma ciò non lo disturbava affatto.
- Avrà l’armatura del Leone? – chiese allora.
- Probabilmente. Sono fiero di lui - .
- Ed io lo sono di te - .
Il rumore delle onde ed il buio della stanza facevano da cornice a quella singolare scena.
Shura ed Aiolos – non era certo un segreto – erano ottimi amici e spesso passavano la notte assieme a parlare ed a bere champagne.
Aiolos guardava l’amico con una certa complicità, quasi volesse rapirlo con lo sguardo. Attirò la sua attenzione facendo tintinnare un altro bicchiere di cristallo. – Vuoi? - .
Shura guardava il bicchiere con una certa indecisione. Tirò un’altra boccata di fumo, poi distolse lo sguardo. – Certo, certo - .
Aiolos, quindi, gli versò abbondantemente lo champagne e gli diede il bicchiere, poi restò un attimo poggiato sui gomiti, a guardare l’amico prima consumare la sigaretta, poi portarsi il bicchiere alle labbra.
Magnifica la sua raffinatezza.
- Dimmi, ti manca la Spagna? – Lo guardava, affascinato dai suoi movimenti, decisi ma elettrizzanti allo stesso tempo.
- Non molto. Insomma, qui c’è tutto: non mi manca nulla - .
- Nulla? – lo stuzzicò.
- Nulla – Shura sentiva che Aiolos si stava riscaldando – anche se l’alcool lo sopportava bene – ma non per questo era preoccupato. – Ma cosa vorresti insinuare? - .
- Uhm, niente – gli rispose l’amico. Gli sorrise da dietro il cristallo del bicchiere, poi lentamente gli si avvicinò senza osare distogliere gli occhi dai suoi.
Shura si aspettava chissà che cosa, invece l’amico avvicinò il bicchiere al suo. – Cin cin? - .
A rispondergli, il silenzio.
- Alla nostra amicizia, eterna – aggiunse allora Aiolos: lo guardava attentamente, speranzoso in una sua risposta.
Nella mente di Shura si mescolarono pensieri e parole; e tra tutte queste ne ripescò tre: – Fino alla morte – disse.
I due bicchieri, scontrandosi, produssero un leggero tin, per poi dividersi per andare a raggiungere le labbra dei due.
Bevvero grandi sorsate continuando a guardarsi, occhi che non regalavano nulla all’altro se non leggeri tremolii alla schiena ed una insopportabile ansia.
- Resteremo sempre amici – disse di nuovo Aiolos. Era sicuro di sé. Fece scorrere le labbra sulla superficie liscia del suo bicchiere. – Non è così? - .
- Certo che è così – rispose senza esitazione Shura. – Hai dubbi? - .
- No, no. Perché dovremmo litigare? - .
- Appunto. Non ne abbiamo motivo – Aiolos guardava come ipnotizzato il ciondolo che l’amico portava al collo. Brillava. Proprio come i suoi occhi. Così, senza preoccuparsene, poggiò le avambraccia sul suo petto e si tirò avanti, fino a trovarsi a pochi centimetri dal suo naso.
Shura non disse nulla. Fece per portarsi la sigaretta in bocca, ma Aiolos fu più veloce e gliela sfilò dalle dita per poi mettergliela, lentamente, tra le labbra. Per fare ciò ci impiegò parecchi secondi.
- Tu non fumi, Aiolos? - .
- Preferisco lo champagne - .
- Me ne sono accorto - .
- Ah sì? – Aiolos sembrò sorridere, ma era serio. Serissimo. Con uno scatto felino, prima che Shura potesse tirare un altro tiro, gli rubò la sigaretta dalle dita e buttandogliela per terra gli si gettò al collo, quasi soffocandolo in un bacio pesante quanto vorace.
Shura sentì le sue morbide labbra mischiarsi al sapore deciso dello champagne. Non si scompose, anzi, lo lasciò fare. Sentiva quanto la temperatura stava salendo. Mise da parte il bicchiere che teneva in mano, con lentezza.
L’amico gli stava letteralemtne divorando le labbra. Non sapeva se fosse un bacio vero o se Aiolos fosse completamente ubriaco, ma ciò non cambiava che gli piaceva.
D’altronde, i Greci erano strani: lo facevano solamente per sentirsi vivi, puri, con chi capitava. Ma lo sapevano fare bene, dopotutto.
Aiolos poggiò sul comodino il bicchiere, oramai vuoto, poi riprese con più foga a baciare l’amico.
Faceva correre le sue mani dappertutto, giocherellava con le orecchie, i capelli, i pantaloni elasticizzati di Shura, ma lo faceva inconsciamente, di sicuro. Stava facendo tutto lui, l’altro rimaneva passivo, non si muoveva.
- Shura... – riuscì a dire, ancora sfiorando le labbra dell’amico. Lo baciò con delicatezza, quasi avesse paura di spaventarlo, poi dopo averlo preso per il collo lo tirò su di peso per trasportarselo dietro e facendo in modo che non riuscisse a liberarsi da quel bacio.
Shura allora, sentendosi proprio sciogliere – letteralmente -, strinse Aiolos per i fianchi e lo gettò sul letto per poi saltargli sopra con agilità. Non voleva proprio perdersi nulla di quel momento.
Aiolos non reagì al suo bacio vorace, solo si lasciò trasportare: sentiva la testa girargli vorticosamente, non riusciva nemmeno a capire dove si trovasse, ormai. Era sicuro che si sarebbe trovato in piedi non sarebbe riusciro a restarci per molto.
- Shura – sussurrò, ma l’amico non lo ascoltò.
Allora, in preda da un’ira animalesca, lo prese per il ciondolo e glielo strappò. Poi, prima che il compagno potesse replicare, lo afferrò per i capelli e gli fece prendere la sua posizione. Shura soffocò un gemito di dolore ma non reagì.
- Maledetto, pensavi di affondarmi così? – gli disse in un orecchio Aiolos, prima di morsicarlo e poi di prendere ad ispezionarlo con la lingua.
Shura si irrigidì  e sgranò gli occhi. - Ehi, ehi, mi fai il... - .
- ... solletico? – suggerì l’amico. – Be’, ti conviene tacere spadaccino - .
Si sporse e prese velocemente la bottiglia mezza vuota di champagne.
- Che vuoi fare? – gli chiese Shura. Ma già rideva.
- Fatti un sorso – Gli aprì la bocca e gli fece tracannare la bottiglia.
Shura si sentì subito il sangue andarglial cervello. Un po’ di champagne andò a bagnare il suo collo, il suo trapezio, il suo petto.
Anche Aiolos si servì, ma si vedeva che era già ubriaco fradicio. Infatti, quando fece per portarsi la bottiglia alla bocca, cadde all’indietro sul letto e si infradiciò completamente.
Shura rise, in preda ad una crisi isterica, poi si gettò sull’amico ed iniziò a leccargli il petto ed il viso.
- Ma che fai, cretino? – lo insultò Aiolos, rosso dalle risa.
 - Ti pulisco. Lo champagne costa – fu la risposta.
- Ma mi fa... mi fai il... - .
- ... solletico? – Lo intrappolò in un seducente bacio al gusto di aspro champagne.
Aiolos cercò di dire qualcosa, ma i suoi erano soltanto insignificanti mugolii quasi impercettibili.
- E taci, Aiolos! – lo riprese Shura, e riprese a baciarlo con vorace virilità.
Aiolos non approvò, infatti lo prese per i capelli e fece per allontanarlo dalle sue labbra. Ma, prima che potesse farlo, anche Shura lo acciuffò per un suo bel ciuffo e lo tenne ben saldo al materasso.
Il tutto stava letteralmente precipitando.
- Mi gira la testa – mugolò piano il Cavaliere del Sagittario, respirando forte ma ritmicamente. – Io... proprio... Shura? Eh? - .
- Ma guardati!, sei tutto ubriaco! Se ti vedesse il tuo fratellino! - .
- Aiolia? Aiolia?... - .
Shura rise fragorosamente e si lasciò cadere sul letto, completamente rapito dalla crisi che lo aveva colto di nuovo. – Oddio! Oddio! - .
Aiolos si mise le mani nei capelli, fradici sia di champagne sia di sudore, e si mise sulle ginocchia. – Che?... Che... Male alla testa! – Sgattaoiolò giù dal letto, inciampò nei suoi stessi passi, ma si tirò di nuovo in piedi. Shura non aveva ancora smesso di ridere.
- Io... io... – diceva tutto confuso Aiolos. – Mi sento che... che devo vomitare – Corse fuori dalla stanza per cercare di raggiungere il bagno, mentre Shura rideva con le mani sul viso, sdraiato sul suo letto, disfato e bagnato completamente di champagne.
Si era divertito, dopotutto.
 


   
 
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